Critica Sociale - XVII - n. 13-14 - 1-16 luglio 1907
CRITICA SOCIALE 221 tuzione rtell'estate duty all'antico sistemo. delle imÌ>oste <li successione, cbe risparmiava la ricchezza fondiaria. Il fatto principale e comune a tutto Il ventennio è il continuo aumento della spesa 1 che, essendo cli quasi 90 milioni nel 1887, toccò i 100 milioni noi 1897 e che nel 1901, in causa della guerra contro Il Trans\'aal, rag– giunse i 183 milioni di lire st. A parte le misuro eccezionali prese per provvedere nlle spose della guerra contr_o i Doerl, si reco fronte a questo colossale aumento di spesa, sia utilizzando il naturale aumento del prodotto della tassazione, che è l'effetto normale dell'aumento della ricchezza e della popolazione, sia accrescendo la tassazione del patrimonio e del reddito, ma non si ricor.30 mai all'ina.sprìmento delle imposte sul consumo (I). TI sistema tributario dell'Inghiltetra moderna, quale si evolse dalle gra.ndi riforme di Peel, e da quelle dei suoi enccessori, si presenta dunque agli occhi di tutti, o specialmente, per la ragione dei contrart 1 di noi ita– liani, come un edificio mirabile ;ier la solidità della sua base e per la proporzioni delle varie parti che lo com• pongono. Se noi confrontiamo la finanza inglqse dell'epoca nostra con quella della fine del secolo xvm o del prin– cipio del secolo scorso, non possiamo a meno di ammi• rare la mutazione e il progresso che essa ha ratto da allora ad oggi, da quando le imposte colpivano senza misura e senza pietà il consumo del poveri, e rispar– miavano il reddito del ricchi, ad oggi ohe vengono di– stribuite in giusta misura secondo la capacità dei con– tribuenti cbe le devono sopportare. Il princi1,io regolatore della finanza inglese. Quale il principio cui ha obbedito questa finanza nelle sue successive trasformazioni? Dalla esposizione eia noi fatta nelle pagine precedenti, non sembra pos• sibile ricavare una norma assoluta e senza eccezioni, come rorse piacerebbe agli spiriti semplicisti. Prima e durante la grande yuen·a contro la Francia, la finanza inglese è senza dubbio diretta dall'egoismo della classe del proprietari rondiart, detentrice del potere economico e politico i con il governo di Peel il potere passa dalle mani <lei proprietari rurali in quelle degli Industriali, ma per la prima volta - col movimento liberista - brilla anche uua luce di giustizia e di interessamento per le condizioni delle classi inferiori. Il nuovo indi– rizzo preso dalla floanzR inglese viene, nelle sue linee generali, seguito anche dai successori di Peci e la finanza non è più il puro prodotto degli interessi della classe più forte, ma la risultante dell'a;i;ione cHquesti Interessi e di quellà del sentimento di giustizia, che si va diftòndendo con il progresso della coltura e che trova la sua più geniale incnrnazione nella persona e nell'o• pera di Oladstone. Le linee generali della finanza inglese sono quelle segnate dall'egoismo dello classi che si succedono al potere, e la finanza è lo strumento di cui si vale la classe dominante per determinare le spese e le entrate secondo il proprio interesse economico. Si invertono lo parti, e l'importanza della classe industriale diviene molto più grande cli quella n.graria P ecco che dal si– Sterna protettore 1 cosl comodo per i proprietarì fondiari, si passa a quello del libero-scambio, che torna utile al ceto degli industriali e dei commercianti. Diviene sempre (') Art. FOnance In Enc11clopatdia BrUa1rnlca. 10• eQlz,, 28° voi., pagg. 8\18-1394,, più rorte la classe operaia P ed ecco che al sistema clel libero-scambio si innesta un conteuuto sempre più de• mocratlco della finanza pubblica, diretta a sgravare il consumo e a colpire in quella vece il reddito e la pro– prietà. Ala l'egoismo economico della classe dominante, o meglio di quell'accomodnmento di classi che oggi go– verna. l'Inghilterra, viene talvolta frenato e compresso dall'aziono di uomini di Stato vera.mento superiori, e le vie della. giustizia tributaria vengono spia.nate dai di– sinteressa.ti pioneri del prog1·esso sociale, nel senso che essi riescono a compiere le riformo desiderate in un tempo più breve e in una. misura pii1completa di quella che sarebbe determinata dal puro egoismo della classe al potere. Conclusione. r~a conclusione, che a noi sembra. derivare dalla storia della finanza, è eclettica; non è nè il puro principio dell'egoismo di classe, sostenuto dai socialisti e dal Loria, e non è nè meno la esclusiva cura della felici• tH.zione del maggior numero 1 come vogliono i teorici della finanza pura (Sax, Ricca Salerno, Oraziani, eco.); essa è la risultante di o.mbecluequeste rorze, delle quali la prima ba molto più valore della seconda. Sebbene lo scopo della ricerca scientifica sia ·pura– mente quello di mettere In luce la verità, senza preoc– cuparsi se questa verità possa riuscire J>iacevole o do– lorosa, noi tuttavia slamo lieti che questa conclusione riesca di ammonimento e di conforto. La storia della flnnnza inglese, nel periodo da noi considerato, insegua che ogni classe tanto più fa pre· valere i propri interessi quanto più ossa ò forte, di– mostra l'influenza della organizzazione degli operai anche sulla legislazione tributaria, e consiglia. alla classe lavoratrice di non ceder l'Incarico della propria tutela a.I Governo più o meno paterno dello altre classi, ma di difendere da sè i miglioramenti già conquistati e di ottenerne, con la proprln azione, di nuovi, corrispon• denti nlla sua reale Importanza nella aocietì~ nostra i cli confidare, in una parola, pili nella propria forza che non nell'altrui buon volere. Ma l'egoismo di classe è talora limitato dal senti– mento di giustizia e dall'azione di superiori politici va• lorosi e curanti del bene del popolo. r~a finanza degli Sta.ti non è esclusivamente guidata da.I determinismo economico. Tutto a questo mondo si tiene. Quanto pili ai diffondono nella società Idee di giustizia e di coltura, tanto più difficile riesco conservare I privilegi e le in– giustizie del passato; quanto piì1 sono valorosi e volon– terosi di bene gli uomini di Stato, tanto più rapido ò il progresso delle 1iazioni, o per le finanze di un paese non è la stessa cof!a essere goveruate eia un Peel e da un Oladstone, o da una nullità qualsiasi. Quanclo l'am• biente morale di un paese è sano, l'attività degli uomini di Governo non ha bisogno di piegarsi al servizio degli interessi della classe dominante, ed ogni legittima am • bizione di potere pub trovare il proprio compenso nel· l'opera diretta alla felicitazione del maggior numero. (Padova). JACOPO 'l'IVARONJ. Prof. ALESSANDRO GROPPALI La nuovaconcezionedella vita Cent. 20 (presso la Critica S<>ciale).
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