Critica Sociale - XVII - n. 13-14 - 1-16 luglio 1907
208 CRITICA SOCIALE cialmente al partito radicale perchè lo giudicano, a torto per altro, troppo costituzionalista e monarchico. li Congresso ha pertanto dato prova di esatta perce– zione della realtà contingente e di retta valutazione delle ragioni di alta opportunità - che è cosa ben diversa dell'opportunismo volgnre - che consigliavano di non abbandonarsi a rinunzie precipitate e di non isnaturare d'altra parte l'indole del partito, allorchè ha fatto si che decadesse un ordine del giorno esplicita– mente monarchicista (Texeira) e ne ha respinto un altro affermante invece nientemeno che " Postacolo monar– chico . 1 (Mazzarella). La riserva contenuta nel II finchè 11 è dunque sortita integra dal Congresso. Nessuna intem– pestiva ipoteca è r-tata inscritta sul fnturo. Piaccia o di5piaccia questo agli avversari neri o rossissimi 1 ai critici dottrinali ad oltranza dell'agnosticismo o ai fe– ticisti delle pregiudiziali, 1,1oco importa. Il fatto rimane, e l'avvenire s'incaricherà. di dimostrare che, mentre son salve per esso le finalità ultime e le necessità. eventuali del domani, di men che nulla può esserne sminuita frattanto l'efficacia effettuale del positivismo o, forse meglio, del pragmatismo politico del partito radicale. ... Per ciò che attiene all'az.ioue spicciola immediata, ossia alla tattica elettorale, la discussione ha lasciato alquanto a desiderare. È stata, cioè, secoudo l'impres– sione mia 1 un po' troppo tumultuaria, più appassionata che meditata, con discorsi - non tutti però - più da comizio che da assise di un partito. Ma, pur tuttavia, quel che n'è aostanzialmente risultato non merita forse le censure che ho visto fare. l I Congresso ha peccato, si, di contraddizioni nei voti, ma ha anche offerto la possibilità di correggerle con una interpretazione ac– corta delle sue vere intenzioni. ]l Congresso, invero, ha votato per acclamazione un primo ordine del giorno (Pini), in cui, u ritenuto che il partito radicale è essenz.ialmente anticlericale e anti– conservatore 111 (oon è cotesta un'espressione tautolo– gica.?) usi delibera che debba toner sempre distinta la propria azione dai conservatori e.... dare allo Slato ca– rattere popolarmente sovrano ed esemplarmente laico ,,, Azione distinta, dunque, da quella dei conservatori. Ma qual è il preciso significato, quali i limiti e i modi di distinzione :,iegnati da cotesta formula ambigua? Ecco un primo difetto: poca chiarezza e determinatezza. Vero è che, quasi a correttivo, indi appresso era votato a gran maggioranza un ordine del giorno della Demo– cratica Lombarda, proclamante che" l'invadenza cleri– cale devesi combattere dal partito radicale non mai con alleanze ad uomini già legati con clericali, e che per opportunità se ne staccano in determinati eventi, ma con le forze vive dei partiti popolari n- Or pare a me che il disordine un po' frettoloso della discussione sia rispecchialo da f\Uesti due successivi ordini del giorno apprc,vati, di cui Puno è troppo vago e generico, l'altro per contrario troppo rigido. Trovar la via di composiz.ione e di accordo fra essi sarà còmpito ermeneutico della nuova Direzione del part.ito. Non tanto difficile, però, quanto l"apparenza porterebbe a credere, perchè la linea direttiva.genera.le voluta sognare dall'assemblea 1 se fu imperfettamente formulata negli ordini del giorno 1 abbastanza chiaramente si potè de– sum0l"e dall'andamento complessivo della discussione. Jl Congresso - e non a torto - si è visibilmente preoccupato, non pur di serbare inalterato 1 ma di far vie più spiccare nell'ora attuale il carattere eminente– mente popolare del partito radicale, e di riconsacrarne la irreclucibile inconciliabilità con ogni tendenza con– servatrice. Ha perciò ostentato la sua insuperabile av– versione ad ogni alleanza con elementi moderateschi, nè ha punto dissimulata la sua fervida aspirazione ad un'opera concorde, fin dove Ria possibile, con quella dei partiti affini, memore essendo ciascuno dei successi ovunque ottenuti dai fasci popolari. E, come indicazione generica d'indirizzo, sta. benis– simo. Battiamo le mani! Sarebbe stato un inescusabile strappo alle tradizioni storiche e al patrimonio ideale del partito il fare altrimenti, massime oggi che ve– diamo stringersi in amoroso consorzio, fino a compe– netrarsi e identificarsi in un solo amorfo partito, tutte le forze conservatrici e clericali, sfacciatamente pro– tette dalFinsorgente neo-guelfismo di Stato. Era una imprescindibile necessità, nell'ora grigia che volge, far vibrare su: tono più acuto la nota dell,inimicizia a tutto questo che porta ad una vergognosa eclissi, come di– rebbe Pietro Ellero, d'ogni idealità e dignità civile in Italia. Una tattica più intransigente di quella indicata dal secondo Congresso era imposta dal nuovissimo or– dine di cose che si cercherebbe d'instaurare oggi frd. noi. Ma non è esatto, a mio avviso, che - in obbe– dienza a quei due citati ordini del giorno - si avrebbe logicamente da attuare - come parvemi ritenere il Ciraolo - una tattica sempre, io ogni caso e circostanza, intransigente. No; alla Direzione del partito, che c 1 è per qualcosa, è demandata l'interpretazione .. autentica e la risoluzione delle certo non volute e non avvertite contraddizioni nei deliberati det Congresso. Dovrà essa specificare se azione distinta dai conservatori debba si– gnificare azione separata, cioè autonoma - e questa potrebb'essere cosi divergente, come convergente - o in• vece azione contrapposta, sempre e in ogni caso, a quella dei conservatori; anche quando essi - puta caso - po– tessero su qualche punto, transitoriamente importante, accordarsi coi radicali e richiederne essi - il viceversa è escluso .... a priori - l'appoggio contro la tracotanza cle· ricala; anche quando, come osservavano alcuni delegati meridionali, la lotta dovesse es.:1ereimpegnata e combat– tuta su qualche piattaforma d'indole morale e non con– venisse assolutamente rifiutare il concorso di forze pur conservatrici per il conseguimento d'un fine altissimo di epurazione locale. :Francamente, una simile interpretazione dell'ordinedel giorno Pini non sarebbe in verun modo possibile, a meno di non forzare stranamente il senso delle parole. D'altra parte, l'ordine del giorno della Democratica lombarda non parla di con!lervatori in genere, ma di 11 uomi11i già legali con clel'icali 11 • Potrebbe dunque, almeno a prima vista, credersi solo apparente, non sostanziale, la contraddizione fra essi, f¼ssendosi usato un termine alquanto vago a proposito dei conservatori in genere, e adottata poi una formula imperativa riguardo agli uomini ex alleati dei clericali. Ma - in realtà - oove sono essi, di grazia 1 i conservatori che non siano oggi, o non sieno stati ieri, i consorti dei clericali? L'l con– traddizione quindi si riaffaccia, inevitabilmente. Tut– tavia il procedere complessivo della discussione, se mise capo a conclusioni molto incerte, bastò a chiarire quale fosse lo spirito che animava \'assemblea e quale il suo pensiero dominante, Questo, cioè: che la regola de\l'az.ione radicale - e qual mai regola non patisce eccezioni? - ha da consistere nel rivolger sempre ogni sforzo, nel far convergere ogni atto al coordina– mento fattivo d6lle proprie forze con quelle dei par– titi demoqatici affini. Se ciò non sia dato, stare e
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