Critica Sociale - Anno XVII - n. 11 - 1 giugno 1907

IG8 CRl'flCA SOCIALE aver prodotti sull'atteggiamento governativo in rapporto alla classe degli insegnanti, quanto per la determina– zione della natura ste3sl\ della i,~oderazione e per la funzione che essa ò e sarà destinata a compiere nella vita italiana. Da quel momento l'organizzazione degli Insegnanti medi usciva dal numero dello platoniche nc– cadomlo che belano lamenti n.lla luce tiepida degli ideali, e entro.va intera e armata, come elemento di pensiero o di forza, nella moderna vita civile. Potrà venir meno la ragione dell'appoggio dato dalla Federazione aì Gruppi estremi parlamentari, quando questi mostrassero di perdere la nozione della funzione sociale della scuola, o scomparissero per dar luogo ad aggruppamenti meglio rispondenti ai tempi; ma la Ji'e– derazlone non potrà mai più rinunciare alla lotta poli– tica come mezzo di difesa e di conquista, nè potrà mai più trovarsi, sul terreno politico, da una parte diversa da quella in cui combattono Je classi lavoratrici per l'elevamento della vita e per la conquista della giuatizia. So ciò avvenisse, l'organizzazione degli insegnanti mor– rebbe, perchè nel mondo sociale Plnvoluzione è sinonimo di morte. . . . Con la partecipazione alla lotta politica del '904, lo erorzo supremo per il conseguimento delle leggi doman– date era compiuto e il primo periodo della vita del'a Federazione si chiudeva. Le leggi economica e giuridica, mature nel pensiero della classe e nella coscienza del paese 1 aspettavano dai poteri centrali la forma definitiva, e il loro 11rocessodi formazione era a tal punto che, a ritardarne l'athazione, non sarebb'ero più valse nò inet– titudine di interessati, nè mal volere di governanti; perchè le leggi cho sorgono dalla intima attività delle classi, giunte sul tavolo dei ministri, hanno acquistata tale potenzialità propria da continunre la loro via nuche contro la volontà degli uomini. 'l'uttl coloro, che non ai sentono mai abbastanza de– stituiti di ogni libertà o di ogni virilità dì fronte al l'autorità astratta o concreta, J>otovano bene distaccarsi clnlla J1'ederazione senza comprometterne l'opera fonda– mentale, tentando di farsi un merito di ciò che gli inse– gnnntl avrebbero presto ottenuto come conseguenza dell'attività. spiegata senza di loro e, qualche volta, contro di loro. Cosi quell'associazione apolitica che, per qualche tempo, rese incerta e debole l'opera della Fe– derazione, nacque con un atto di slealtà, come con un atto di slealtà ora si sorregge, porchò non è onesto che poche dlecine d'uomini, con la connivenza di alcuni graniti gioroali, lascino credere al paese di costituire una Assoclazlon~ nazionale. Nel 1906- tardi, ma forse troppo precipitatamente - vennero le leggi o, quasi a suggello del ciclo compiuto nella vita della Federazione, moriva il Kirner, che ne era stato l'anima e la forza operante. ... Le leggi sono due: sullo stato giuridico e sullo stato economico; - il regolamento relativo ancora non è pub– bllcato che in parte. Qualche J>rincipio fondamentale buono si trova in entrambe, ma lo omissioni, le spere– quazioni di lavoro e di compensl 1 le iugiustizie mante– nute o create sono tante, che, a considerarle attenta– mente, vi è da chiedersi se la parte dannosa. di queste leggi non soverchi e annulli la. benefica. 'fra lo disposizioni migliori sono quelle riguardanti le ammissioni in servizio ed i trasferimenti - nello stato giuridico; la tanto reclamata apertura dei ruoli, che rende possibile o non fittizia una carriera qualunque eia - nello stato economico. r lati cattivi di queste leggi sono innumerevoli: innauzitutto 1 esse ~non provve– dono che ad una parte degli insegnanti medi, perchè la legge economica non riguarda In numerosa categoria dei pareggiati, non gli insegnanti delle scuole medie italiano all'estero, non gli Insegnanti di ginnastica; inoltre tali leggi mantengono tuttora degli stipendi inferiori alle 1200 lire annue, che rappresentano una vergogna per lo Stato che li dà o l'indigenza per coloro ohe Il ricevono; esse retribuiscono ad alcuni un lavoro che ad nitri Impongono gratuitamente; negano ancora, per il diritto alla pensione, a molti ,•cechi insegnanti, quel computo degli anni di servizio nelle scuole pareggiato, che ru tante volte promesso. Le disposizioni transitorie, che dovevano segnare il primo affacciarsi della giustizia riparatrice, hanno permesso la violazione di ogni cri– terio di giustizia 1 e, in alcuni casi, hanno resa frustranea, per luogo tempo, l'applicazione successiva della legge. I~ l'n1,ione del Govemo, e l'intervento della Corto del Conti, nell'applicazione o nella interpretazione delle leggi nuo,,e, furono semJ)ro guidati da una così spilorcia uarizia, da snaturare non solo lo spirito, ma spesso la lettera stessa della legge . Nel momento in cui l'organizzazione degli insegnanll alza,•a le vele per volgere il cammino al floe più alto della rlrorma della scuola media, queste leggi la risospingono nel mare burrascoso e nella lotta aspra ed ingrata per la conquista di migliori oondlzloui di lavoro. Il po.oso, cho erodeva alfine gli insegnanti medt intenti esclusi– vamente alle cùre della scuola, li ritrova 1 nei primi meid di quest'anno, ancora sul terreno della lotta di classe, e i ,·oti e le proteste delle Sezioni della Federazione, o la stampa proressionale 1 e I Congressi regionali di Milano, Padorn 1 Ancona, S. Benedetto, Roma, Palermo, hanno rirnlata tutta la vivacità. e la prorondità del nuovo mo– vimento. Chi crede ancora al libero arbitrio delle orga– nizzazioni sociali potrà rammaricarsene e fat rimprovero agli insegnanti di uon sapere abbastanza dimenticare i mali propri per l'interesse nazionale, ma il fatto rimarrà. tuttnvla o rimarranno le conseguenze e le ripercus- slonl sue. La vi~a federale ha reagito con due fatti distinti al– l'impulso dato dai nuovi interessi: da un lato il numero dei soci federati è salito rapidamente fino a superare lo massime cirre dei migliori momenti della presidenza Klrner - oggi la Federazione conta quasi 5000 soci, cioò circa i Jue terzi degli Insegnanti governativi d'Jtalia: d'altro lato si sono rapldamento costituite o rafforzate le associazioni parziali, fra gli insegnanti appartenenti a.d una medesima categoria e aventi un identico inte– resse. Senza tener conto di vari gruppi ristretti, costi– tuitisi allo scopo di muovere ricorso al Consiglio di Stato su specialissime questioni, possiamo ricordare le Asso– ciazioni di pareggiati, degli insegnanti di ginnastica, di quelli appartenenti al terzo ordine di ruoli, degli inse– gnanti di Ginnasio inreriore, di quelli d'Italiano nelle Scuole 'l'ecniche, degli insegnanti di Disegno e dei capi d'Jstitulo. li primo ratto, for.11e 1 ò semplicemente un indice della Intensità del movimento e quindi della sua forza; il se– condo è un fenomeno complesso, che ha sollevato timori e sperauze, discussioni aspro, e certo è destinato a la– sciare traccie proronde nella organizzazione, e forse nella classe. Base deil'organizzazione era tlnora la Sezione localo, nella quale si raccoglievano gli insegnanti di una città,

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