Critica Sociale - Anno XVII - n. 11 - 1 giugno 1907

174 CRITICA SOCIALE altri a domicilio, per cui il fenomeno importantissimo del lavoro a domicilio non si può dire rilevato nella sua reale importanza. Dai dati raccolti 1:1-on. e possi.bile delermioare quanti di coloro, che han ~1ch1'."ra~ d~ )a• voraro per prop~io conto, ~iauo da _o.~c.rivor_:H ali art~g1a: nato e quanti a1 lavo1anh a dom101lto d1pendent1 d1 fatto'; due categorie ecouomicho mollo ~iv~rs~. . • rit!!~tfi~c°c~~r~ir\"~~!: d\1 m~~/ !:ea ch~r;~u;:~li: 1 ::~a:~ rali dei' salari nominah rendono difficili i confronti col reddito di operai in altri pae!ti, come sono quelli ricor– dati nell'inchiesla a pag. •18.:Milano ha, come tutte le grandi città, un'altissima percentuale di lavoratori addetti alle industrie del vestiario, che deprimono notevolmente le modio e che devono essere considerali a sè, e i s11. · lari dei quali sono certo non mollo inferiori a quelli vigenti nelle grandi città dell'es\e~o. P~r. le altre c~t~– gorie più numerose - metallurg1c1 1 ed1h, lavoranti Il! legno, ecc. - qucf:lh ultimi tre anni haouo portato dei notevoli miglioramenti, che modificherebbero forse sen– ijibilmento le medie. Tutto ciò ed altro che i,;i potrebbe osservare, ci di– mostra la n'ecessità di considerare i dati dell'inchiesta ~:~~!n~.p~~~Or~~moa:~~~r:rilb~~d~~ncns~~c~::~~ gf:cebt~!:; speciali per i gruppi prore~sionali più importanti, veri– ficare e eventualmente correggere i dati dell'inohiQSta generale. Con que~te cautele, diamo i risultati 1~iù~icuri dello ~tudio dell1Ufflcio del Lavoro dell'Umau1taria. . . . La famiglia. - La famiglia operaia mostr a una composizione m_edia inferio~e a quella ~or ~he.se . !l nl~ mero medio dei componenti della fam1gh a e d i 8 1 8, per la popolazione operaia e di 8,59 per la popolazione totale. Nella classe operaia. il 6 1 91 ° 1 0 degli individui non hanno Ca.miglia propria, e, di questi, il 2,48 • • vi– vono isolati e il 4,46 • 0 convivono in altre famiglie o grupl,)i. Degli. in.dividui rilevati come. a_pparteueoti a famii;lie opera1P 1 11 51,9'2 °•.. ono t>rodultlv1; percentuale che ~aie a 69,77 per i maschi o sceude a 40 •1 0 per lo femmine. L'immi grazione e l'età. - Quantunque la grande città sia. ceot.ro d'attrazione di operai, risulterebbe dal• l'inchiesta . che a lla. immigrazione in Milano contr ibui– scono, propo1·zionalmente, it~ rnnggi?r numefo le alt.re clMsi che non quella operaia. Quast la metà dell a po• polazione operaia è nata a Milano, un quarto viene dalla provibcia di Milano e un sesto dalla Lombardia; complessivamente per quasi ' 110 (88,08 ° 0) è prettamenli ~~~~~a~~~ i oi:t?~:\ C~ 1 !:u~~P: 1 ::~r~l8p;~~~~ia 1 ~i ~f1~~~ è minore di quella della popolazione operaia. Inoltre, per la cla"l,se lavoratrice, ben più che per le altre classi, la frequenza immigratoria è io ragione inversa alla di– stanza. La clas'!C operaia è meno mobile delle classi bor– ghesi, o l'attrat~!va della fortuna agisce più forteme_ut.e 1rnlle Cauta,ie p1u colte. Ciò che conserva al nost Milan la sua fisonomia è il proletariato! li proletariato vi risiede anche per la massima parte tutto l'anno. Solo i muratori presentano uua relativa– mente alt.a cifra di emigrazione temporRnea. La curva delle età è qull:fi omogenea nella popola• zione operaia e nella popolazione totale, con una leg– ,:rera prevalenz~ nella J>Opolazione totale, delle età di 2<J in :m per i maschi e di 21 e oltre per le femmine. Dei nati in Milano, nella popolaziono operaia il 45,70 'lo ha da zoro a rn anni; il ,18,07 ° 1 0 da 14 a 53 anni; il G,2:J O O oltre i r,s anni. Dei nati fuori di Milano, invece, KOIO l't,l H2 ° 1 ,. ha da zero a Hi anul i il 71 1 80 °, 0 da 14 a f:,!3 unni i il 17,as ¾ oltre i 03 nnni. L'illlmigraziono è dRla da operai adulti. I più alti• contingenti all 1 immigrazione sono dati dai contadini, dagli operai io genere, dai calzolai e zoccolai, dagli addetti all'in~ustria edi.lizia\ dai ~Of'!'~Stici.e por~inai: dai falegnaml e fabbri, da le cuc1tric1, dai sarti, dai meccanici, dal personale di servizio e dai facchini. Il reddito e la spesa. I.e famiglie cen$ite si di- vidouo, secondo il reddito, nel seguente modo: il 2,21 °_ 0 hanno meno di 866 lire l'anno; il 14,10 01. ,, da 006 lire a 7~ l'anno; il 71,74 ¾ da 721 n a 182.> 1'11,GS°lo II daHtlG n aSG50 il 0,3:2 ° 0 " più d1 lire 3650 cioè cfrca i '/, clelle famiglie censite hanno un redailo che v-z d'l 2 a 5 lire al g{Ol'tiO. L'ordine di addensa– mento del numero delle famiglie si sposta dai redditi più bassi ai più alti a mano a mano che aumenta. il numero dei componenti le famiglie. ln media, il 69,28 °io dei componenti la famiglia presi. indivi~ualme~t-e h~nno un reddito inferiore a una lira al giorno; 11 SO, ,2 ° 10 un reddito da L. 1 a L. 1,5!> al giorno. Delle famiglie, il 90 1 40 °lo h_anno il salario i~ danaz:o; vi sono però famiglie che ricevono anche ! allogg1O, altre il vitto (indllstrio alimentari e lavanderie). Una buona parte del reddito viene assorbita dall'af• fitto. Il 7ù,42 °lo delle famiglie pagano di affitto da 71 a 2:25 lire, e il 70,8 7 °lo spend ono ~a O a 20 °~ 0 cJ,et 1·ed– dilo nell'affitto, con prevalen.ta , nei li'e qua1·tidi queste, di queUe che spend ono cla 1I a 15 °lo· All1anmento dei componenti In famiglia corrisponde, si un aumento del reddito, ma non un analogo e pro• pbrziouale l\umento della spesa d'atlltto, pur alzandosi questa effettivnmeute di Rlcun poco. . Questi dati servono ancora unA. volta a dm~ost~a.r~ 1a grande importanza. del prohlema delle abitaz1om operaie, tanto dal lato economico, quanto da quello igiemco. Le professioni. - Le classi professionali più note• voli di 'Milano, per il numero deì lavoratori che vi ap• partongono, sono quelle attinenti al vestiari~ ~ all'ab– bigliamento delle persona (21,25 °/ 1), quella dei metal– lurgici (11,93°' 0 ), quella degli addetli alle tessili (7,5") 0 1 ) 1 quella del personale di servizio. Gli u~mioi li trovi~~1O specialmente nelle industrie metallurg1che 1 nell'ed1l1z11t 1 nelle industrie del legno e del vestiario; le donne spe• ciahnente nell'indnstria del vestiario (44,73 ° 0) 1 nelle tessili (16 61 °/,), nei servizi domestici (18,81 ° 0): cate– gorie che' a:isorbono da sole i • 4 delle donne occupate. Lo donne prevalgono nelle inrtustrie dove impera il lavoro a domicilio, cioè la forma più sfruttatrice e pa: rassilRria di produzione e, nella sua forma moderna d1 indusl1·ia del suao,.e, sistema di produzione caratteri– stico delle grandi città. Lj~ ~rg 0 f 0 cltli~.SQ~pe~~~~1~:.LiD~ ~~!!it ~:~~~~i~~ 0 ctt{~ po.ti al 1° luglio G'sJ individui, cioè il 3,86 ¾, special• ment e maschi fra i 16 e 21 anni, e da un periodo da 1 a 8 mesi. Salari e giornate di lavoro. - Alla richiesta sul sa.la.ri o rispo!!lero 18'2.8!>7 O1>era1jdi questi il SJ.,42 °. 0 era.no uomini, il 85,58 '/ 0 donne; di essi il 10,61 °lo ave– vano m eno di 15 anni; 1'88 °. 0 oltre i 15 anni. Le donne superano proporzionalmente gli uomini nei gruppi di età da 11 a 24. anni; ma poi restano inferiori negli altri gruppi successivi, perchè gran parte di esse Cra i 25 e i SO anni abbandonano il lavoro salariato per pren– dere marito. Dei lA.voratori censiti il 95,55 °lo lavora a. giornata, il 4.;15 ° 10 a cottimo, cifra però cho deve essere molto inferiore alla realtà. Circa i salm·i, tre quarti degli operai guadagnano in media al giorno da meno di una lll'a a L. 2,50. Dei maschi il 28 1 8,J O O ha da L. 1,51 a L. 2 al giorno; e i tn! quarti da L. J a L. :J,:;o al gionio. Delle donne il 41),15 °_ 0 guadagua meno di una lira al giorno e il 91,31 °lo da meno di I lira a L. I ,:;o at giorno. Salari terribil– mente ba~,i e che, se anche sono inferiori al vero, ba– stano però a sfatare la favola degli alti sa.lari degli operu.i della città più indu~triale d'Italia. Figurarsi il resto! ]l periodo d'età iu cui gli uomini guadagnano salo.ri pili elevati ò quello tra i 25 o i 2~) anni d'età, nella mi:rnra di L. 2.01 a L. 6i per lo donne i salari più el~- va;;, :!ad 1 ~~:/~~ea:~rdet'~~~~~~aefe~rea ~;:ò eJi:iuait:~ ancora dal ratto, che, anche non tenendo conto della disoccupazione stagionale per alcuni mestieri e perio– dica per gli altri, l'operaio non lavora tutto Panno. Solo poco meno tJ'un t.erzo degh operat lavorano da 801 a

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