Critica Sociale - Anno XVII - n. 11 - 1 giugno 1907
170 CRITICA SOCIALE urbano, coll'incoraggiare nei distretti rurali la crea– zione della piccola proprietà sì individuale che coopo– rativa,collo stabilire relazioni più eque tra proprietario e locatario in città non meno che in campagna, coll'ac– crescere anche più la libera disponibilità della terra e col togliere Pantiquato uso dell'entail per due ge– nerazioni, col conferire alle autorità locali la facoltà e, in dati casi e per dati fini, l'obbligo di esµro– pl'iare, dividere proprietà agrarie in lotti, comperare a prezzi convenienti per fabbricare, istituire parchi, scuole, musei, ospitali, ecc. In questo modo si spera sia di arrestare l'emigrazione alla città, sia di in– tensificare l'agricoltura, sia di richiamar alla cam– pagna molte industrie col maggior huon mercato della vita. non meno che ciel terreno, sia, magari, di dar luogo a una immigrazione di laYoratori della terra d'altri paesi e di ricostituire così una forte po1>olazionerurale, produttrice cli corpi robusti, come la città è produttrice di robusti spiriti. L'esperienza dimostra che, dove la piccola proprietà è numerosa, la popolazione raramente decresce e spesso aumenta. Essa dimostra pure che la ,•ita cli yillaggio può esser resa non meno interessante che quella di città. o possedere una. organizzazion_e per– manente di mezzi di trasporto, di cultura 8''di di– vertimento. Molti proprietari intelligenti si sono già messi per questa via. e ad essi la legge non può essere di ostacolo ; ciò che la legge si propone è di obbligare gli altri a seguire il loro esempio (I). Nè c'è da temere che questa trasformazione dan– neggi le bellezze del paese. La democrazia inglese è ormai abbastanza matura per 1,otere non solo ap– prcz;mre i vantaggi del conservare le bellezze tra– smesse dall'antico regime 1 ma per potP.re, da sè e su più Yasta scala continuarne le helle tradizioni, espandendo la bellezza privata nella pubblica. Dal punto di vista puramente economico, è senza dubbio ancor lontano il tempo, in cuì Je fitte popolazioni degli Stati Uniti e delle Colonie inglesi assorbiranno per intero o quasi il sur_plus di grano che ora. Ya alla madr~patria e la colth•azione del grano nella madrepatria potrà ridiventare rimunerativa. Ma frat• tanto è incredibile quanto si può fare per produrre in cosa una porzione considereYolissima degli er– baggi, delle frutta, delle ova, del pollame, del bc– sthune, del burro, del formaggio, del prosciutto e del lardo, che attualmente sono oggetti d'importa zione, nei quali la freschezza ha tanta importanzn.; soprn.tutto se la riforma sia fatta in modo graduale o tale da attrarre alla terra. i migliori, e da origi– nare un vasto e ben organizzato moYimento coope• rativo. Sì potrebbe quindi riaeisumere l'intero atteggia• mento del partito liberale sulla questione, dicendo che eeiso mira a stabilire il libero scambio per Ja. terra e a fare dello Stato e delle autorità locali gli agenti sempre pronti a intervenire ogni qualvolta il munopolio torni a insorgere e minacciare la libertà e l'interesse comune. Non v'è ragione per temere clrn un indirizzo, il quale riesce in fsvczia, in Danimarca, nel Belgio, in date valli elvetiche, ecc., non possa riuscire in In– ghilterra; e, per conto mio, non credo vi sia alcun altro grande paese, in cui più profondo sia l'amore alla vita rurale, quando questa sia resa. interessante e ,legna d'essere vissuta. Come ho già detto altra volta, l'Inghilterra si trova oggi, a proposito del suo problema agra.rio, nella stessa condizione di alcune delle sue colonie, specialmente delPAustralia e della. NuoYa Zelanda. Non si tratta di espropriare alcuno, nel senso socia– listico della parola, nè di abolire la grande pro1)1'ietà ag-ricola, se e dove questa sa naturalmente soste• (1) 11011. o. c. OkOORICK: E11qU8h 1,altd aud J:,ig/lsh LmII0.-ds. nersi; si tratta solo di restituire la terra al gioco delle rorze economiche, s ociali, mora li, estetiche, di cui il bene collettivo è l 'espressio.ne e la risultante. Visto qual è l'atteggia mento clel partito liberale sulla questione in generale, passiamo al suo atteg– gia.mento attuale. Il Governo si propone, per così dire, di agire in due tempi. Quest'anno propone un disegno di legge che dispone del problema agrario nella Scozia, e l'anno venturo proporrà l'estensione della medesima. legge all'Inghilterra. Nella. Scozia stessa non si tratta d'altro che di estendere lo Scotch c,·ofter system, andato in vigore con un Act del 1886 e che è una• nimemente riconosciuto un successo. [I sistema consiste nella determinazione dei fitti da parte di una Commissione giudiziaria, dietro ri– chiesta di un aJJplicante e pagamento di pochi ace!· lini; s'intende che il fittabile non ha diritto di ven– dere il suo Case hold. Esso è così sottratto all'arbitrio del f,andlor<L, che è così trasformato in un mero riceYitore di fitti, salvo, più tardi, essere obbligato o ammesso a cedere ad altri i suoi diritti, e magari ad aver lo Stato per successore. [I partito liberale intende quindi cominciare da.I• l 'assicura.re il coltivatore dall'arbitrio; una. volta consolidata questa posizione, i risultati economici vi– sibili si incaricheranno da sè di conquistare il favore pubblico per le altre conseguenze logiche. Svanito l'influsso feudale sugli uomini, il Lamllord è alla mercè di coloro che così devono la loro re– denzione allo Stato, e che ambiranno da fittabili di– venir proprietari del loro pezzo di terra. La lotta sarà aspra; ma l'esito non è dubbio. Col respingere J'./J.,'ducatiou. Bill i Lo,·ds si sono inimi– cati i Nonconformisti sul terreno religioso; col re· spingere, com'è probabile, i Bills sulla legislazione antialcoolica, si inimicheranno le Società di tempe– ranza; col respingere, il che è meno probabile, il conferimento di più ampi poteri amministrativi per l'll'landa, si inimicherebbero gli Irlandesi; la repulsa dei JJUls agrari segnerà il momento di una coali– zione formidabile contro di essi, la quale, alle ele– zioni generali tra un anno o due, spazzerà via le ultime resistenze alla Riforma e trasformerà la Ca– mera Alta in un Yero Senato di competenti e di benemeriti della nazione, nominati a vita o per un lungo periodo dal re, sotto responsabilità mini– steriale, e funzionanti da Camera di reYisione. L 1 intero processo di trasformazione potrà forse durare per qualche decina d'anni e procedere rispet– toso di ogni diritto esistente. Ma, per quanto le forze contrastanti siano grantli, non sono più insor– montabili. Che siano grandi si può valutare da ciò, che, per quanto ereditaria, la. Camera dei Lor<ls è la sola fra le Camere Alte che osi su questioni fon– damentali prendere atteggiameDti di sfida e di op– posizione. Ma che non siano insormontabili a1>1Hue tosto che si rifletta alle fragili basi su cui essa posa: il regime fondiario feudale. È ben vero che qna Camera Alta riformata, in un certo senso, sarà più forte dell'attuale. Ma la sua forza verrà dalla autorità intrinseca. ai suoi membri e non da circostanze esterne che hanno sopravvissuto alla loro funzione storica. A. CRESPI. FRANCESCO MEHRING DODICI ANNI DILEGGI ECCEZIONA Elegante volume di circa. 800 pagine a L. 3. I nostri abbonati, che sono in ngola coll'Amministra– zione, }lOtraunoa.Yerloa L. 2. Jnviare l'importo al nostro Ufficio.
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