Critica Sociale - Anno XVII - n. 7 - 1 aprile 1907
CRITICASOCIALE 107 sono colpiti esclusivamente i ceti medì ed i superiori. E, per colmare la lacuna, causata dalla t,Oppres– slone dell'Jncome tax, si ricorse ancora una. volta alle Imposte Indirette sopra. molti processi di produzione e articoli di consumo. Ma negli anni successivi si andò diffondendo e consolidando l'opinione, espressa nella ramosa Petizione dei Mercanti, che il progresso della Nazione era impossibile fluo a cbe non si procedeva net una riforma del suo sistema fiscale, nel senso di dimi– nuire la pres11lone e di distribuirla più equamente fra le varie categorie del reddito dei privati. li Governo non rimase indifferente a questo ordine dl idee, ed, a partire dal 1823, per opera specialmente del ministro Huskisson (Ministero Liverpool) 1 si diede seriamente a diminuire l'imposizione del consumo. Nei cinque anni (1823-1827), in cui Roblnsoo FuCancelliere dello Scac• chlore e Husklsson ministro dell 1 lnd1ntria, rurono abo– lite Ls. 8.340.000 di tassazione, quasi tutta dazt e accise, l'esperimento essendo seguito da una manifesta elastieith del prodott-o. Il Governo segue ancora la ·1>olltlca economica della scuola morcnntilista, ma, per favorire l'incremento della Industria nazionale, diminuisce t dazi d'importazione sulle materie prime, e, per promuovere il consumo, di– minuisce tutti i dazi d'importazione, talvolta. protettori, tal altra J)rolbitivi, che grava.no i manufatti stranieri, con un saggio oscillante tra Il 40 e il 180 per ceuto del loro valore ('). Cosl rurono ridotti i dazi sull'importazione della seta greggia e tratta, e fu abolito il divieto d'im– portazione per la seta lavorata; del pari furono dimi– nuiti i dazi .sull'importazione della lana e fu tolta la proibizione di esportare le pecore vive. Un'altra riforma cnosi.steUe nell'abolire Il residuo del dazi che ancora colpivano il commercio tra l'Irta.uda e l1Ioghllterra ('). Nello stesso tempo il Governo permette l'introduzione dei grani esteri dal momento In cui il grano tocca i 66 sb. il qua,·tt,· (sb. 18.85 L'ettolitro), invece cbe gli 80 sb. (sb. 25 l'ettolitro), come avveniva in precedenza ( 1 ). Questa prima parte della riforma finanziarla pare a noi si debba considerare semplicemente come una serie di atti di buona amministrazione, causati dalla po.ssibi• lità e dalla convenienza di diminuire le entrate, ora che 1 per merito del ristabilimento della. pace, erano pure diminuite le spese pubbliche. Il movimento rHormatore non è sinora guidato da nessuna idea nuova di giustizia tributaria o di politica economica, ma semplicemente dalla opportunità di non ostacolare con una tassazione opprimente il naturale Incremento della ricchezza.. Questa opportunità era in quel periodo fortemente avvertita dall'opinione pubblica, di cui si può dire che sir Henry Parnell si rese l'interprete col suo celebre " Trattato sulla rifonua finanziarla 11• La quintessenza delle s•rn osservazioni si riduceva: 1° nel sostenere che tutte le impo~te sulle materie greggie, necessarie per lo manirat. ture e le costruzioni, erano danno.se alla produzione; 2° che le Imposte sul vetro, s ulla carta, e sul cotono colorato, In conseguenza della necessaria. relazione tra la legislazione stllle accise e lo sviluppo del commercio, dovevano pure essere abolite; 3° che le imposte sullo spirito e sul tabacco dovevano essere ridotte allo scopo dl limitnre Il contrabbando; 4° che si doveva.introrturre un'imposta sulla proprietà e sul reddito, allo scopo di effettuare queste salutari riforme. Le ictee e i desidert di Paroell corrispondevano a quelli ti) BUXTON, Ft11a11ctOll(t POIIUC$, voi. I, Qap. [. (1) 00WIH.L 1 Oll, clt., Il, Jlllg. 276-271. ( 1) SF.rnsoaos, L'E11rope co,1tet11pora1ue, op. o!!., pllg. Bo. dell'opinione pubblica e dello stesso Oo,·orno, o cotesto scrittore ebbe la singolare fortuna di vedere attuato in un brevo periodo dl tempo il programma. da lui so– stenuto. Nel 1831 1 per la prima volta dopo il li8S, il partito IVhiy tornb ancom a.Ipotere 1 e, tranne una breve interru– zioue, vi rimase per un periodo di dieci anni sotto la guida dl Grey o <li Melbourne. Questo partito si rese allora molto benemerito del progresso della nazione, tacendo approvare una riforma elettorale, in forza della quale la Camera divenne molto meno aristocratica. e più rap– presentativa l'), mlgllorR.ndo la IAgge dei Po1,,e1·i, inco– raggiando l'Istruzione, diminuendo la severità del sistema penale, ecc. Ma, In ratto di flnan1.a 1 sebbene gli Whigs fossero sa.• liti al potere con il programma della rirormn. tributaria, la. loro opera riuscl molto modesta. 1,;ssl diminuirono le imposte sul tabacco, sul giornali e sul sapone, che, re– stringendo Il con.sumo, ne contraevano il prodotto; abo• lirono le Imposte sul carbone e sulle lavagne, che gra• va.vano più specialmente talune classi della popolazione; tolsero I dazi-accise sullo candele, sulla birra, sulle CO· tonine, che, inceppando la produzione, imponevano ai contribuenti un sacrificio maggiore dell'utilità risentita dalle finanze dello Stnto, ecc.; ma. in pari tempo, 11er colmare una parte del tle{lcit prodotto da questa dimi • nozione d'lmposte, colpirono di una 'tassazione addizio– nale l'importazione del cotone e l'esportazione del car– bone. È evidente che si andavano cosl riducendo le imposto stil consumi popolari, ma il movimento riror– matore nel campo della finanza era ancora timido ed inceppato 1 qualche volta anche contraddittorio. I/agitazione libero-scnmbistn e l'01 •ern.di Peci (1840-1846). Ma 1 nel "trattempo, e all'infuori delle srdro governa– tive1si andava formando una grrrnde corrente favorevole al libero ecambio. Alla formazione di questa. corrente aveva contribuito moltissimo la Relazione det Comitato in,· i dazt d'impo1·tazione, scritta, nel 1840 1 dal celebre economista Giuseppe I-lume. In questa Relazione si no– tava che "la tariffa conteneva 1150 differenti saggi di dazi da imporsi sullo merci Importate; che mancava un principio regolatore della finanza del paese, alcuni dazi essendo prelevati a scopo fiscale, ed altri a scopo protettivo; che il consumatore nazionale risentiva un serio danno dai dazi differeozinli In favore dello colonie, e che, dello 862 voci eottoponibill al dazio, 147 nou lo pagavano affatto, mentre 17 voci roroivano il 94°, 0 del reddito, ed altre 29 il 4 °/ 01 cos\ che 816 ,·ocl non pro– ducevano più del due per cento del reddito, sebbene l'imposlz\0110 dei dazt d'lmportazloné costituisse un serio osta.colo all'industria e al commercio 11• Al Governo presieduto da Peel (che successe nel 1841 a quello di Melbourne) si presentava dunque il gravo còmpito di decidersi per l'adozione o per il rifiuto del sistema libero-scambista; ma, mentre esso studìa\'a Il modo di risolvere tale importante questione, doveva su– bito superare una difficoltà preliminare, quella di eliml• nare il deficit cronico che la politica di continue ridu– zioni d'imposto, seguita dal precedente Alinlstoro, aveva prodotto eul Bilancio dello Stato. A tale scopo, nel 1842, Peel ottenne dal Parlamento di ristabilire, con qualche modificazione, l'lncome tax, il cui pro,·ento do,•eva non solo assicurare il pareggio, ma conceclere anche un (•)si-:1osoeos, op. cu., pag. ss.
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