Critica Sociale - Anno XVII - n. 7 - 1 aprile 1907

IÒfÌ CRITICA SOCIALÈ le quali ammontarono complessivamente tÙl'enorme somma di 831 milioni di lire sterline. Di questa somma; circa. 622 milioni furono aggiunti al debito pubblico, che nel 1792 era di circa 237 milioni di L. st. (1). Nei primi tre nnui della guerra, dal 1793 al 1796, gli oneri addizionali imposti per far fronte alle spese della guerra e per pagare gli interessi dei nuovi debiti con– tratti, furono imposti principalmente sul consumo, e qualche volta sulla produzione 1 non però sulla proprietà. ?tla noi J i96 fil introdotta un'imposta sulle succes~ioni dc1\a proprietà mobiliare; non avendo potuto il mi– nistro Pitt, in causa della opposizione dell'interesse agrario 1 colpire anche le successioni della proprietà immobiliare, come era suo ò.ichiarato proposito. Nello stesso anno, Pitt ricorse al cosidetto u friple asses– sment 11 , cioè triplicò tutte le tasse attribuite sui pri• vati. Disgraziatamente la nuova imposta, invece dei 7 milioni sperati da Pitt, non produsse che 4 'lt mi– lioni, e solle,·ò tanto malcontento che l'anno successivo fu abbandonata e sostituita con l'lncome tax. llitt pre– ,·edeva cbo l' Income tax avrebbe dato un prodotto di 10 milioni, ma non ne ottenne che 7. L'Income tax ru introdotta come un'imposta di guerra, cho doveva ces– sare con la stip11lazione della pace, ma, essendone stata destinata una parte a garantire il prestito pubblico, nel 1801, quando fu abolita l'lncome tax 1 3 milioni del suo prodotto annuale erano passati al debito irredi– mibile. Nello stesso anno 1801, subito dopo l'abolizione de1- )'Jncome tax, le imposte avevano raggiunto l'ammontare di 38 ½ milioni, una somma doppia di quella prelevata nel 1793. Ad eccezione della Lana tax, di poco supe– riore ai 2 milioni, e che ogni anno diveniva più spro– porzionata col crescente valore del terreno, quasi tutte le imposte erano prelevate sul consumo. La rendita ere· sceva rapidamente sotto la combinata influenza degli alti prezzi e del raccolto deficiente. I profitti crescevano, parte in causa del legittimo incremento dell'industria manifatturiera, parte in causa delle enormi spese del Governo. Ma la condizione delle classi lavoratrici di– venne deplorevole. Il Porter ha provato con la più grande esattezza che il carico reale della guerra, per ciò che s riferisce all'!ngbilterra, fu specialmente sopportato dal lavoro (2). Ma nel 1803 1 alla ripresa della guerra, fu necessario ricorrere di nuovo all'blcome tax (al saggio del 5 ¾), e nello stesso tempo rurono imposti dei dazi temporanei o di guerra sui ,vini forestieri, sul maltQ, sugli spiriti, sul thè, sullo_zucchero, sul cotone 1 ecc. per un ammon– tare di 7.560.000 L. st. ('). Oltre al mantenimento dell'lncome tax, la continuazione dell"a gu~rra rese necessario l'inasprimento delle imposte esistenti e l'intrnduzioµo di n~ovc; e non ru risparmiata fQrma a!cuna d~l reddito o del consurqo. I terreni 1 i fabbricatl 1 le imprese, le professioni, le successioni, le assicurazioni delle proprietà, t mezzi di trasporto p·er terra e per mare, i commestibili, le be– vande, il carbone, il legname, i manufatti, i giornali, gli avvisi, le cambiali, le ricevute, gli affari, ogni ma– nifestazione insomma diretta o indiretta del reddito 1 fu chiamata a contribuire alle spe,e necessarie alla guerra che sui campi di Waterloo doveva finire con la diSratta definitiva del colosso napoleonico. (1) DowELL, mstorv, ecc., 11, p11g. 209. (') ROOt'.RS, Art. Fl11a11ce, In E,,cyclopedta Brt/(111/1,c(I, voi. IX, pag. 187·8, IX ed.lz ., 1879. ( 1 ) DOWV.1.L, op. cli., Ir, PftQ". 2SJ. Pure, per quanto anche il reddito e la proprietà rOe– sero largamente chiamati a contribuire alle spese della guerra, il maggior carico di questa fu addossato dal Governo al consumo e agli affari; l'imposta sui terreni rimase stazionaria all'altezza precedente, e non fu pos– sibile nemmeno a Pitt d'introdurre l'imposta sulle succes• sioni della proprietà fondiaria: segno evidente che, pur in mezzo alle ansie ed ai bisogni di questa guerra deci– siva per le sorti della Nazione, la classe dominante non dimenticava il suo Interesse) e, pur contribaendo dol pro– prio, secondo la necessità., alle spese occorrenti, tentava di raccogliere le entrate necessarie, facendo più abbon– dante ricorso al reddito del lavoro e del capitale, che non a. quello terriero, sul quale poggiava la propria prevalenza politica. Un prospetto della tassazione della Gran Bretagna (esclusa l'Irlanda) per l'anno 1815 1 che riai.sumiamo dal Dowell ( 1 ) 1 serve di prova alla nostra affermazione: I. Prodotto del le imposte dirette (secondo la cla9siflcazione ufficiale inglese) L. 25.438.259 H. Prodotto delle imposte su articoli di consumo: a) commestibili . . . . . b) bevande . e) tabacco d) non commestibili, né bevande, nè tabacco, come, ad esempio, car- booe e materie gregge per le manifatture, lo costruzioni ter– restri e marittime, ecc. e) manufatti . 111. Imposte di bollo. " 5.115.663 ,, 22.265.168 n 2.025.663 6.062.2l4 4.080.721 2.273.000 L. 67.780.688 alle quali aggiungendo L. 63.289 per le imposte sui sa– lari e le pensìoni, il e.idro, l'agresto, i dolci e l'Idromele, si ottengono le già citate L. 67.793.977. Il prodotto delle contribuzioni in Irlanda nello stesso anno 1815 era in moneta inglese: Dogane . L. st. 2.H56.544 Accise . 3.298.309 Dazt con speciale destinazione . 43.209 Bollo . 560.661 Totale L. et. 6.258 723 Dal prodotto di tutte questo imposte, 32 milioni di lire sterline all'anno andavano a pagare Pinteresse dei debiti causa.ti dalle guerre, nelle quali l'Inghilterra era ,,tata impegoata negli ultimi 180 anni. Diminuzione tlelle im[JOstc (1815-1840). Con la forte diminuzione delle spese resa possibile dal ristabilimento della pace, si inizia un periodo di remissione di imposte. In questo primo periodo non si procede secondo un piano predeterminato, ma si' com– piono molte parziali riforme, le quali sono però suffi– cienti a permettere un più libero svolgimento della rie• chezza nazion11.le 1 che prima rimaneva compressa e s()ffocata sotto il peso dell'enorme tassazione. Si comincia anzitutto (1816) con l'abolizione delL'ln– come fax, imposta. al Governo, che ne voleva solo la riduzione a metà, dai proprietari fondiari e dagli indu– striali, i quali, ·prima che si provveda alla riduzione del le imposte sul comumo, esigono che eia eliminata subito quella tassazione diretta del reddito, da cui

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