Critica Sociale - Anno XVII - n. 6 - 16 marzo 1907

CRITICA SOCIALE 9; fondi aH ume R 8uo carico il viaggio. li computo delle spese.dà luogo però spesso ad abusi che si commettono a d anno degli emigranti e che aggravano la loro con– dizione di fronte a quella del locali. Como so tutto questo non bastasse, i lavoratori fore– stieri incontrano molto sposso un rorte antago,iismo negli i11d;geni, polchè 1 per quanto l'Immigrazione possa essere necessaria all'agricoltura, essa non può avvenire senza dej:,rimere leggermente o gravemento le mercedi della piazza, taut,, più che la maggior parte degli immigranti non sono organizza\!, e cosl pure dlsorgauluati sono i la,•oratorl locali. Le correnti periodiche più importanti - La monda del riso. - Non è possibile, nel breve spazio di un articolo, riprodurre per esteso I dati che oft're la bella Relazione. Cl limiteremo o. dire cho nel periodo gennnlo-aprlle le maggiori correnti di migrazioni sono quelle cho si dirigono vere<•In provi noia Romana (88.390) per l lavori agricoli specialmente o In minor misura per i lavori hidustrJali o di fatica verso Roma; quello che vanno verso la Capitanata per la viticoltura, per la zap– patura e sarchiatura del cereali, o I movimenti dei la– voratori In laterlzt. Nel periodo maggio-luglio, che ò Il plì'.IImportante, i movimenti più notevoll eono quelli verso I J)&esirisicoli, per la mondatura <lel riso; quelli ,·erso lo provincie di Brescia, Cremona, .Mantova, Verona per la bachicoltura 1 la zappatura del granoturco, la mietitura del rrumento e Il taglio del fieni; le migrazioni estive ,·creo la pro– vincia Romana per la tagliatura del t1eol e la mietitura (62.347 lavoratorl); verso la Capitanata (90.050 arrivi~ per la mietitura e J)er la zappatura, pot1ltura e irrorazione delle viti, o verso la Basilicata (25.070 Immigrati). Cor– renti minori riguardano l'edllh:la, Il setlflelo, la pasto– rizia, la silvicoltura, lo mlulere, ecc. Nell'ultimo periodo dall'agosto al dicembre abbiamo migrazioni a lunga permanenza di contadini, pastori, bo– scaluoll & sterratori verso l'Agro Uomano, Io Maremme, le Paludi Pontine, e spost~meotl di segantini e taglialegna dello provincie di Piaceuza, Pavia, Genova, verso la T,ombardla e Il Piemontej di minatori e carbonai emi– liani e toscani verso la Sardegna; di agricoltori delle stesse regioni vereo l'Jsola d'Elba; di pastori e contadini dell'Abruzzo verso li Bassopiano reggiano; di garzoni, raecbinl, domestici, vetturini e braccianti verso Roma e Milano. Le mlgrnztonl a breve J)ermanenza. più impor– tanti eono quelle dal Canavese voreo In risaia per la mietitura del riso o quello verso le regioni vinicole, quali li Yogherese, Casa! Monrerrato, Asti, Acqui, Mon– dovl e, nell'Jlalla meridionale, Il Tavoliere delle Puglia, l'Agro di Brindisi e il territorio di Oalllpoll. Data l 1 attualltà. del tema, ricorderemo alcuni dati più partlcolaregglatl sulla mo11dat10-adel riso. I centri principali di Immigrazione sono I Circondari di Vercelli, Mortara, .Novara, Pavia. Nel Cfroottdario di, Verulh gli immigrati sono 12.146,pari al 7,2° 0 degll ahltantl 1 eei distribuiscono in SOsul 50Comuni del Circondarlo. 1n parecchi luoghi l'lmoolgrazione su– pera Il 40°. 0 della popolazione. 011 Immigranti vengono special mento dalle provinolo di Ale11sJndria(24 1 5 ° 0 del– hnmigrazlone totale); Novara (19° 0 )ePavla(16,2" 0 J. Ven– gono poi .Modena, Oenova 1 Torino, Milano o l'Emilia. Degli immigranti ll-t0,5° 0 sonouomlnl e il 59 1 5° 0 don11e. Nel Ciroo11dat;io di Mortara gli immigrati sono 20.481, pari al 12,1° 0 degli abitanti, e si distribuiscono in 43 su 50 Comuni. In alcuni di essi l'lmmigrazwne ,·aggirmge Il 101 1 2 ° 0 della popolazione. Le provenienze maggiori si hanno dal Placen,ino, dal Bobblese o Vogherese (piì'.I della metà); poi dal Reggiano, dal Milanese, dal Modenese. I maschi sono qui Il so,2 11 0 , le dom1e il 69,8 ° 0 • Nel C1rco11darfo di Novara gli lmmlgrantl sono 9419, ~a:! In{ n!I~:/ i>adr~~\::;!),n!I, p~~s:;:1~~~tf 1 11 ~o~:a't~tt~ 04 d~f~ l'alto Novnre11e(58,5 ¾), J>0idallo provi noie di Pil\cenza · (17,1 °lo) o Po.via, o h.1minor quantità dnllo provincie di Milano, Alessandria, Ferrara, Bologna, Oenova, Regl,fiO e Como. 011 uomini sono Il 25,2 ¾, le domu il 74,8 ¼) Il Circondario di. Pavia riceve 8074 Immigranti, Rpe– cialmente dal Vogberose, dal Lodigiano o dal Piacentino e in minor quantità dal Ferrarese, dal Modenese, dal Reggiano e da: Bolognese. Degli lmml!lratl nel paesi di monda 1'83,S 0 1, so,w in– uttau da 1'1ter,nediarl. I provved1ment1 necessari. Da questo rapido sguardo nl fenomeno migratorio appare manifesta la nece!lsltà. di Intervenire per regolare il renomeno, onde i lavoratori non siano abbandonntl alla mercè dei pa– droni o degli lotermodinrt. Con successive rilevazioni sarà possibile determinare con precisione lo direzioni normali delle correnti migra– torie e sarà quindi possibile creare Ufflcl di collocameuto che sottrog.iCano gli emigranti all'e,osltà del U1ediatori. Con ben oruanlzzatl Uffici di Informazione si potranno anche Indirizzare le correnti migratorie verso zone di– verse, quando si mostri necessario. Occorrerà però anebe imporre ai padroni I necessari provvedimenti perchè agli operai Immigranti sia garantito un soggioruo umano e non da bestie da pena. Sart\ còmplto doll'orgauizzazione di vlgilaro a che l'omigrnzlone, che, come risulta dall'im– portanu rtel fenomono, non può essere elimiuata ed ò necessaria, avvenga senza portare danni ai lavora.tori localt, od ò 11opratutto eòmpito doll 1 orgn11iz zazione e del Orup1)0 parlamontaro socialista propugna.ro quelle prov– videnze che el di1110-1trano necessarie percbè questo im• ponente movimento di lavoratori avvenga col minori danni e 1>oricollper la olttsso lavoratrice. La eccollente H.elazione dell'Urftcio del r~avoro è una necessaria premessa per questa aziono pratica. F'. PAGl.l.\RI. GIUSEPPE KIRNER Oli Insegnanti secondari ebbero la ventura, quando si misero lnslemo por otteuere pattl di vita men tristi o una disciplina morale e gluriJlca meno Illiberale e arbl• trarla, di avere alla loro testa, In Oiusoppe Klroer, un uomo nneduto, equilibrato, sereno, di molti f1tlti e di mi11urate J)arole 1 trovatosi fin dal principio al timone non per usarsi mos!Jo auntl, ma per essersi mostraw subito con l'opera il più atto a reg~ero le eortl della nuova organluazlone Uo uomo di soda e copiosa dottrina, ma nella dottrina e nella scuola non lmbozzacch1to; d'in– telletto largo, acuto e rorte i d 1 ldoa11tà.democratiche via via, por nnll lenta e laboriosa maturo.7,lone 1 determinan• th1i verdo li socialismo j di una abnegazione nou appa– riscente nò romorosa 1 anzi celantesi eotlo cortn sua pacata posatezza tutto. teutonlca 1 ma d ollcatls ~lmn. e generosis– simo. j di una rara disposizione, lufl.uo, a cògl!er il noc– ciolo delle coso e ad orientarsi lue ldamonte o pratica– mente nelle d1ftlcoltà. della lotta. Or quest'uomo, che guidò nel primi tre anni onorata– mente o ferma.men~, e con brnvura e lealtà ammire,,oli, la Fodorazloue e lo diede l'anima o la norma o per essa si sobbarcò a una fdlea Immane, lasciò da banda gli studt prediletti, affrontò lo Ire e le vendette del potenti; quest'uomo, che seppe, con l'accortezza e la meditata audacia di un politico consumato o con la redo e il can• dore di un apostolo, contemperare lo rivendicazioni pro– resslonall con l'Idealità della souola e questa. e quelle armonizzare simpatica.mente o a viso aperto con lo spi– rito e la rortuna della lotta J>rolctarla; quest'uomo 1 al quale precipuamente debbono gli Insegnanti medt se oggi hauno etlpendt non lrrlsort o una leggo ohe li guaren– tisce da molte - da tutte, pur troppo, non ancora! ~ ingiustizie e eoporcblerie, o più di tutti avrebbe avuto il dlritt? di provare la giocondità del dl della prima vittoria, ebbe nlmiclsslmo Il destino. Chò morì pochi mesi prima dell'approvazione delle due leggi, avendo ap– pena compiuti i trenlasette anni. .Morl Il 10 settembre 1905, alla. vlf,tllia quasi del Con– gre!lsO di MIiano, poi quale etnva allesteudo un'elabora– tissima Rolazlone 11ullarìrorrna. della scuola media. E morl - egli ohe avea tutto lo ragioni J)er amare la vita - con 11tolcarortozza. r~e Ruepiuolo ultime furono: - !eh bili (el'ti(J; lo sono pronto. ... La virile e dolco fl.gura del povero morto, nella quale parevano assommarsi lo doti mlgllorl o più amabili del popolo ond'egll usciva. - Il tocle.'ICO e della sua terra d'adozione, rivive ora degnamente In un bel volume edito per le cure di Emilia Lovarinl, Ullerto Pedroli, Alberto Conti e Oaetano Salvémiui, e mercè Il coutributo

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