Critica Sociale - Anno XVII - n. 6 - 16 marzo 1907

Critica Sociale 1YIV/ST .Il QUINVJGIN.IILE JJEL SOG/.f/LISM(J Nel Regno: Anno L. 8 - Semestre L. 4 - All'Estero: Anno L. 1.0 - Semestre L. 5,50. Lettere e vaglia all'Ufficio di CRITICA SOCIALE - MILANO: Portici Galleria V. E 23 Anno XVII - N. 6 .Non si vende a tuuueri SeJ>a:rati. Milano,16 marzo 1907. Ai ritardatari Sollecitiamo gli abbonati che non inviarono ancora l'importo den·an.– nata o del semestre corrente a voler essere cortesi di inviarcelo entro questo mese. In difetto, per necessiti>. ammini• strativa, spediremo loro la quitanza a mezzo postale, e li preghiamo fin d'ora di di.sporre pel pagamento. SOMMAr,no Politica ed Attualità. I.a 11ostn, mt11.:og,m (LA CRITICA SOCIALJt\, li movimtNtO •11tr,·agilsfo h1qfue (dott. A:;:01-:1.0CftJ,;liìl'I). Org<mlzzotori e pa,·Uto sotlaUsta: 1111 problt111u 11rgt11te(l'ror. FAU::.TO l'AGLlll.kl). PoWJt:a del lcwo,·o: I conlratll oolletttvl di IIIVOroo la pereonalltà giuridica delle aesoclazloul prorenionRII, 11 (l'ror. o. lfr.ss1:--,1.). l'olUk" 1111tUcwio: Il fenomeno <1e11•11.ocentr1unento urURno e la tu· borcolost (l'ror. E. ni::aT.\RELLI). Studi economici e sociologicl. Lt COIISt(llltllZt soei«U del /aU(Olld/.llmO I/.C41Umo: cm·auert ft11dalt (ltlla POBtldtn::o t della vua p11bbllca (8. 0AMMARl::lt1·SCUKT1), Il Jll'OQl'0/11111({ eco1H1mlco-,oc/.tllt dei cattouc, (Avv. OIUSt;1•p1:: OOl!IA), FIiosofia, Letteratura e Fatti soclall. CromJco •~kllt: Le m\gr1u:lont Interno In ltal\a (I-'. PAOl,IARI). Gill4tPP, Kir11,r (Prof. \'ITTORIO Osu,o). LA NOSTDAMENZOGNA L' . !vanti ! - ~ gliene siamo gratissimi - ci ruba una fra.se: lt il disservizio parlamentare socialista"' per i ntitolal'ne un vivace articolo di fondo. Bisso– la.ti, nel 'l'em.,po, commentando la protesta di Pan• tan o contro lo squagliamento festaiuolo deJla Ca– rnera per le lunghe vacanze pasquali, notava lo stridore del gesto magnanimo nel cronico e quasi pneumatico vuoto dell'estremo settore. La queri– monia, che ci rese così est.rema.mente simpatici a. tanti nostri colleghi, non è viù, sia lodato il cielo, nostro monopolio. E noi ce ne professiamo lieti, perchè, contro ogni malanno, la spietata schiet– tezza della diagnosi è la condizione di ogni terapia efficace. ' · Certo sarebbe cosa puerile ridurre la vita tutta intera del partito socialista alla SOh\ azione par– lamentare e negare o scemare cnre ed importanza al profoudo Javorìo, che dee compiersi anzitutto nelle organizzazioni proletarie. Un partito cosiffatto somiglierebbe a quegli angioletti senza. corpo 1 che si librano - contro ogni precetto di statica. aerea– su due tisiche alucce piantate nella nuca, fra le nubi di bambagia. delle volte istoriate delle chiese cattoliche. Meglio, se si avesse da scegliere, la spro• porzione in senso opposto: meno testa, magari, pel momento, e forte membratura; meglio che la mo– struosità della rachitide idrocefala . .n problema so– ciale è problema innanzitutto di forze organizzate: non si rappresentano e dirigono, ae non esistono prima. Perciò intendiamo benissimo il richiamo che si ìa da taluni - da Ettore Marchioli, ad esempio, di cui pubblicheremo nel prossimo fascicolo un altro notevole articolo sulla crisi attuale del mo– vimento socialista - il richi&mo agli intellettuali del partito, perchè dalParena parlamentare, dove si sciupano invano, tornino alle prove feconde della propaganda nel seno del proletariato. Ma vi è egli più, pel socialismo i11 Italia, un'arena parla• men tare? Il guaio non è tant.o che essa sia diser• tata, quanto è·nel lasciar credere a.ncora a un'a– zione parlamentare, in realtà inesistente. Si puù, come han fatto fino a ieri i proletarii delle 'l'J'(Ule·Unions inglesi. lott1u·e nel paese fra i partiti della borghesia, e integrare or le forze di questo or di quello, ponendo n. prezzo Painto, senza pretenrlere a un 1 azione immediata e diretta nel Parlamento. IL giorno che il proletariato vi fari, irruzione 1 san\ per rimanervi ed operare f'onnida– bile, senza a.ver destato premature illusioni nelle schiere de' suoi combattenti. Una astensione co– scente può essere o no consigliabile, ma ~ou in• ganna nessuno e non compromette l'avvemre. Al contra.rio, una partecipazione parlamentare di sola parata, che si esaurisce nel periodo elet– torale, nella inevitabile sbornia delle pr omesse, non soltnnt.o non riesce, ma opera cout.ro lo scopo che si propone. E' un'azione n on pre- e non extra-, ma aut.i-parlamentare, e quindi sindaca– li ta ed anarchica, quaut.o più vuc,l parere il con– trru:io lii que~te cose. fusa cresima, coi propri scacchi, la teoria che pretendo co1t'lbattere 1 e le presta un valore positivo che per sè non avrebbe. Or questo, per altro, non è da dirsi dei socia– listi soltanto. Gli altri partiti popolari, nella abdi– cazione comnue, non souo meno colpevoli; seppure la r~pubblica <lei repubblicani clobba a.Imeno rap– .Presenta.re, in attesa del fine, uno sforzo di llifesa delle classi minute, e se quei radicali, chd non fanno da. aio e da alibi al giolittismo incornaggiato, non inventarono le "forze operanti n per couclu<lere che il meglio è lasciarle operare da sè, senza rischiar la scalmana. Ciò che avvenne in occasione del disegno di leggo sulla risaia - legge, fra le più tipiche, di classe e di provocazione di classe, come meglio verremo ìllus~rando nei pro.:,simi fascicoli - .non è che un esempio froebeliano cli ciò che avviene ogni giorno alla Ca mera italiana, e basta, come esem– pio1 a spiegare tut.ta la politica presente del nostro paese. Quell'unico socialist.a., penetrato nella Commis– sione, vi sparerà senza. dubbio tutte le cartucce

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