Critica Sociale - Anno XVII - n. 5 - 1 marzo 1907

CRITICA.SOCIALE questo solo ratto a togliero a tanti e tanti deputati so• ciallsti la innata abitudine di uon essere buoni a nulla? 11 rimedio allo malaUie del Partito e del Gruppo nes– suno mai lo troverà, anche se Il consulto dovesse du– rare un altro secolo. 11Partito socialista non è amma– lato: ò morto; e ora non è cho uno spettro; e il Gruppo parlamentare è lo spettro di uno spettro. . .. li I>artito socialista. ru tra Il 1S92 e il 1901 uno stru– mento di lotte specialmente politiche per la conquista delle libertà elementari e del diritto di organizzazione per lo classi lavoratrici. 'l'uttl i suol sforzi furono con– centrati a questo scopo; tutti i suol elementi si raccol– sero, si coordinarono, si eubordlnnrono nella forma che meglio facilitasse la conquista di quello scopo. Era lotta relativamente facile, perchò non si dornva in realtà. compiere se non opera negativa: negare alle maggio– ranze legali la facoltà di servirsi della forza dello Stato per tappare la bocca al partiti di minoranza; negare alle classi coneiervatrici la facoltà di servlr~i della forza dello Stato per opporsi brutalmente alla organizzazione del proletariato. Era lotta d'Interesse non 8'iclusivamente proletario, perchè tutte le classi nella società moderna, cosl complessa e friabile, hanno interes,e al manteni– mento di certi elementnrissiml diritti politici, potendo i dominatorl di oggi essere i ,•inti di domani: perciò l'o– pera del Partito socialista era socondata. dalle simpatie di moltissimi non socialisti o anche di parecchi meno inlntelllgenti conservatori. Era lotta combattuta in un periodo di grave crisi economica per il nostro paese, durante la quale il gruppo di opposizione politica più energico o più rumoroso funzionava naturalmente da centro di rHrovo per tutti gli Irritati, per tutti gli sra– dicati dalla tempesta, per tutti i borseggiati dal " Oo– vorno ladro ,,. Era lotta nella quale i partiti reazionari ebbero la disgrazia di ossoro capitanati cla uu uomo nsso!utamonte destituito d'lotelllgenza, come Umberto il l3uono, mootre il socialismo ebbe a condottieri uomini di primissimo ordine, che avrebbero fnlto la fortuna di qualunque partito. E vincemmo. E I più attribuirono a forza propria la vittoria, che per quattro quinti era nata dalla debolezza, dalla stupidità, tlai:<11 spropositi enormi degli altri; credettero cbe fosse trionfo del socialismo quello che non era se non una modesta rivent1icazlone neanche democratica, ma. semplicemente liberale; s'illn• sero di avere fatto uu gran cammino, laddove non ave– vano conquistato altro che la 1>osslbllltà di camminare. li Partito socialista, fra il 1892 e Il 1001 1 non 1 ru un partito socialista, ma un partito d'azione libera.le con bandiera socililista; il quale però ebbe sui vecchi partiti liberali li ,•antaggio immenso di poter contare sulla collaborazione di forti nuclel proletari, affacciantisi alla consapevolezza dei loro interessi di eluse e tratti alla lotta politica dal bisogno di rompere quanti ostacoli si opponessero alla loro volontà. di organizzar.si . Dopo la vittoria, era naturale che questo partito i-i sfa– sciasse. I socialisti proletart, conquistata la libertà di orgaolzzailone economica, si organizzarono: cioè dedi– carono la loro attività ad assoeiazionl che prima o non esistevano o erano messe nella quasi impossibilità di funzlonare: e tutto quanto essi dànno oggi alla orgn. nlzzazioue dolla loro cla!lse, ò tanta forza tolta al vec: chio partito ufficiale. Che di questa Ubertà i socialisti proletari, per inespe– rienza propria o perchè sopraffatti e travolti dalla allu– vione del sopravvenuti Ineducati e lmpazientl 1 abbiano atto spesso pessimo uso, ò vero anche troppo; Ima. il proletariato era io credito verso la borghesia per dieci anni di salart negati con l'aiuto dei carabinieri, doveva costruire In un giorno quello organizzazioni che .per dieci anni aveva invano tentato di formare: in un la– voro cosl multiforme, mentre cosl vicini o cocenti erano I ricordl delle oppressioni passate, era pos~ibile che tutto procedesse come in un meccanismo di orologeria? Eppoi la libertà non è forse Il diritto di fare uso anche pes– simo della medesima? A che varrebbe dare agli uomini la libertà, se gli uomini liberi non potessero neanche stroncar~i il collo? Il vantaggio precipuo della libertà non consiste appunto nell'obbligare gli uomini ad ac– quistare e~perienza, errando a proprie spese e senza potere attribuire dei proprt errori ad Altri la responsa– blllt1'1 Ad ogni modo, buono o cattivo uso che abbiano fatto della loro libertà, questo è certo, che la prima libertà, che si siano presa i socialisti proletari, fu quella di non occuparsi più del vecchio partilo socialista ufficiale: s:mo sempre socialisti, magari isrritti, patentati e pa– ganti, ma i,i wi altro modo: gli oggetti dei loro pensieri, delle loro preoccupazioni, del loro affetll 1 gli uomini con cui vanno d'accordo o che combattono, che amano o che odiano, non si trovano più nel vecchio partito poli– tico, ma nella neonata organizzazione economica. E, insieme coi socialisti proletart, hanno disertato il vecchio partito ufficiale, per aiutare il proletariato nel suo penoso Immenso lavoro di organizzazione o di con• Qutsta, i migliori fra I soci del vecchio Partito: i Vez– za.nl, I Bernaroli, i Calda, i Yergnanini; chi è diventato lavoratore della terra, chi bottigliaio, chi lavoratore del mare, tu, caro Turati, sei diventato postale-telegrafico. Cioè a dire: buona parte di quella attività, che e:1si da– vano una volta alle questioni politiche generali, la de• dicRno ora ai problemi tecnici che riguardano solo in• direttamente tutto il paese, e non interessano diretta– mente se non un esiguo gruppo Rociale. Parecchi altri sono stati attratti dai problemi delle amministrazioni loca.li. Oli stessi nuovi adepti del movimento socialista, quando sono uomini intelligenti e sinceri e non avvocati In cerca di medaglielte, svoltano tutti per la stessa strada. Ed ecco altrettcrnte forze sottratte al vecchio Partito. ... Questa specie di aridità intellottua.le 1 da cui sembra colpito il Partito socialista, le difficoltà che prova la &teisa Oritfca Suciale per mantenersi cosl varia e ricfla dl idee com'era l'antloa, dipendono da questo ratto: che quasi tutto quel groppo di soriitorì, che si raccoglieva intorno al 'furati fra il 1892 e Il 1901 e, guidato da lui, fece della sua Rivista un cosl fervido e vivido centro di coltura., quel grup110 si è dlsololto: cia,cuno ha emesso di far teorie, e si è me~so a lavorare, e non ha più tempo di ricercare se la evoluzione escluda la rivoluzione, se Carlo Marx sia etato marxista, se la ramosa Compa– gnia di operette Darwin•Marx-Speocer-Ferri e C. 1 contl– tlnui a rappresentare: la Critica Sociale non può essere piÌ'I Rivista d'idee - nel seuso buono, ma qualche volta anche noi senso catth:o - e.ha dovuto diventare Rivista di fatti - io quanto in essi si attuano le idee, e gli elementi di nuove Idee non possono esser dati che da nuovi ratti. Soli fabbricanti d'idee, che eieno rimastl al Partito socialista, sono i meridionali, che probabilmente non avrebbero nulla di meglio da fare. .Mentre, da un lato, il Partito socia.Usta si vuotava degli elementi migliori, dall'altro perdeva moltissimi compagni di... ventura. Il movimento proletario, assu-

RkJQdWJsaXNoZXIy