Critica Sociale - Anno XVII - n. 5 - 1 marzo 1907

CRITICA SOCIALE 75 quindi ò equo che su di esse gravi la spesa di pro,•– vedere ai figli di quelle classi, che son pii1 fertili di prole, che non produttive di mezzi adeguati all'edu– cazione di essa. Ove la natfllità comincia a dimi– nuire, la saldezza della compagine nazionale e im– periale è direttamente connessa con una politica sa– nitaria, pedagogica e .scolastica, che miri a im1>edire, fin dal periodo di gravidanza, lr..deteriorazione fisica e psichica e la mortalità dei futuri cittadini i o l'i– spezione medica regolare nello scuole, la refezione scolasticfl, ecc. non ne sono che inizi sintomatici. B n. questo 1>roposito il Gorst osserva argutamente che gli oppositori della refezione scolastica in nome della responsabilità parentale non tirano mai questa in ballo quando il lnvoro femminile e infantile torna comodo agli imprenditori, cd anzi oppugnano la le– gislazione sociale che mira nd assicurare la possi• bilità della maternità alla donna laYorn.trice, mediante opportune disposizioni negli opifici, o che indiretta• mente faYorisce il trionfo delle imprese capaci di pagare tali salari agli uomini da rendere inutile il lavoro delle loro mogli. In genere il Oorst è favorevole a tutte quelle riforme che miruno a proteggere la madre e il fanciullo <la quei mali, che sono il risultato pre– vedibile di cause scientificamente accertabili e 1>re– venibili, e ad av,•inrli verso norme di vita da cui sono scientificamente prevedibili risultati utili alla razza e alla società. Questa proposizione è impor– tantissima come quella che può servir di criterio per altri rami di politica riformatrice oltre la sco - lastica. Egli è quindi favorevole ai depositi muni– cipali di latte, con servizio di consultazione medica, e al pagamento di premi alle madri per incoraggiarle a misure che diminuiscano la mortalità infantile. Egli propugna una legislazione edilizia rigorosissima per città e campagna ad un tempo, per garantire l'am– biente µiù ameno all'infanzia. e alla fanciullezza; l'i– stituzione di mtfseries municipali, ove le donne lavo– ratrici possano, con sicurozzR. e coscienza, lasciare i loro bambini durante le ore di giorno, e ove esse possano avere consultazioni medicbe, consigli, ecc. In tutte queste misure ed altre che egli propone e che lo spazio mi vieta di citare, v'è come caratteri– stica comune il fntto che esse rendono J>Ossibile e necessario alle pubbliche autorità di suscitare, recla– mare, imporre un più alto senso di responsabilità alle famiglie, di controllarne la. vita intima e mi• gliorarla, e di averne una cooperazione sempre piit intelligente, che a sua volta è educazione e istru– zione per tutti, eleva l'idea del tenore di vita, ossia di ciò che è necessario per una vita degna d 1 uomo, e, promuovendo un consumo J>Ìll regolnre, complesso ed elevato, dà nuovo e incalcolabile stimolo•alle in– dustrie. Insomma il lavoro del Oorst è un vero e completo trattato di politica pedagogica, igienica, sanitaria, sociale e una miniera di sug-gestioni ge• nialissimo al legislatore. Ma non intendo concludere questo argomento senza indicare alcuni altri lavori pregE,voli e alcune Rela– zioni ufficiali importanti su di esso: SnERARD B. H.: 'l'he child-slaves of B,·ilain, 1905. SPARGO: The fnller c1·y of lhe child,·en (Amoricano), 1906. Repo,·t o/ the p,·ocee-J.ings of lite lnternational Congress for Odl walfare and p1·oteclion of chitdl'en. London, 1902. Employement of schoot children; reporl of i11le1·depm·l– mental Commiltee, 1902. Street f>'ading: Report o( inlel'departm.enlal Commiltee, 1oilh evidence, 100-2. itfedù:al inspeclion and feedùtg of school child'ren: in• terdepa1·tmenlal Commillee, U)05. Feeding of school child1·en in Continenlol and Amer-ican Cilies, 1906. Repo,·ts on children unde1· fir:e years of age in public elementai·y schools, 1900. DOl)I) F. LAWSON: 'l'hepro!Jlem oflltemillt.wppl!f, 1001. Mc. C1,t>;A1tY G. E'.: Infantile mo,·Jalily ancl infanf.t' mdli dep(jts, 1905. NEWMANN G.: /11/ant moi·talily, 190G. ATKINS J. Il.: National /Jlt!Jsical ti·ainiug, an open de• bate, 1901. J. CAN1 '1.IE : Physical edìcienC!J, 190G. S:\IITII E. WATT: Physical <.leterioralion, 1001. :\lEAI\JN: Model facto1·ies and villages: i<.leat condilion.v of laboi· aml housing, 1000. La lettura di queste opere, a cui molte altre se ne potrebbero aggiungere - precipua l'opera dello Shadwell "lmlustrial eflicie11cy, 190G"' è fondamen– tale per chi vuol i ntendere l'attuale momento delln. civiltà industria.lo o di per sè basta a fornire un pro• gramma positivo d i legislajl;ione per due o tre legi– slature di buona volontà. A. CRESPI. Politica del lavoro La questione dei contratti collettivi di lavoro, delle riunioni o associazioni di lavoratori abilitale a con– trarli, della procedura e delle garanzie che vi si con• nettano, e la vera spina dorsale dei problemi di poli• tica operaia ed è quindi il nucleo essenziale della po• litica del partito socialista. I nostri lettori sono già informati dolle proposte Muria!Ji (Critica, 16 gennaio) discusse iu questi giorni dal Comitato permanente del Consiglio superiore del lavoro. Esso, in sostanza, deliberò di occuparsi special– mente dei concordati di tariffa, che la Relazione Mn– rialdi poneva in seconda linea, ravvisando in essi - anche più che nel contratto collettivo di cottimo e in quello di lavoro - la forma di stipulazione oggi più degna d'attenzione. Volle concesso qualche effetto anche ai concordati conclusi da grnppi non organizzati, purchò redatti per i:scritto e assistiti da talune formalità molto semplici. Nel caso iuvec6 di concordati conclusi da associazioni registrate, conferì a que!l:tela difesa dell'interesse in• dividuale e collettivo, gravandole tuUnvia di respon• sabilità. pel fatto degli as::1ociati 1 altro che pel fatto proprio, diretto alla violazione delle tariffe, dentro li– miti da precisarsi con studi ulteriori. Per gli associati recedenti dalle associazioni regi– strate, affermò hl permanenza dell'obbligo personale di ~iwo~~~r~dJf~~~;::tlhdr~l~1::te nd~n:r:s~~s~o~rano soci, Qnanto alla sfer1\ territoriale di efficienza dei con– cordati, rinviò a studi ulteriori. Affermò intanto la più assoluta. inderogabilità delle tariffe in tutti i contratti in<liYiduali conclusi eia soci, sia con altri soci, sia. con ostra.nei. Ritenne che il contenuto delle tariffe debba. riferirsi alle condizioni di lavoro da statuirsi nei contratti fu• turi individuali delle parti, o che la legge non debba regolare se non la durata delle tariffe e la loro di• sdetta, quest'ultima sempre necessaria, anche quando il termine finale sia precisato, Quanto alla registrazione delle àssociazioni, il Comi– t-ato, in conformità alle deliberazioni di massima, ri– nunciò a regolarne per intero lo sviluppo. Abbandonò quindi la proposta. Murialdi sulla capacità. e stabili, coerentemente, che il vincolo del quinto dei fondi so• ciali, sia introdotto a garentin dei contratti di tariffa conclusi dall'associazione. Mantenne le formalità. della registrazione stabilite dal Murialdi, modificando il principio assoluto della revoca della registrazione per violazioni dello Statllto e gravi irregolarità. d'esercizio, e stabilendo che in tali casi occorra l'eccitaiione del Governo da patte di un certo numero di associati. Per la capacità. a ricevere donazioni, limitò la neces-

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