Critica Sociale - Anno XVII - n. 4 - 16 febbraio 1907
54 CRITICA SOCIALE degli interessi di classe da tutelare e rivendicare. Ep– puro la battaglia assunse, por merito di quelia mino– ranza più combattiva ed audace cho le dava L'intonazione, un carattere di idealità. più elevata ed ampia: la difesa di cl:uso fu ricollegata all'interesse generale della cul– tura o del progresso nazionale, o a un indirizzo rtl po• litica democratica per cui si voleva un rinnovamento generale nella vita del paese, atto a favorire, con la sem11re plì1 Intensa. o più estesa diffusione della cultura, l'elevazione graduale dello classi lavoratrici. All"indomani di quel voto politico del Congresso di Roma, cho sollevò cos\ alta bufera di recriminazioni mlnnccioso noi campo conservatore, rammento di aver sostenuto, su questo colonne, ohe l'atteggiamento politico degli insegnanti non poteva e non do,·ova. essere un ronomono contingente o transitorio, ma ora invece ne– cessnriamonto cou11csRocon la loro fun:r.lone e mlsstone dl educatori, che, mirando nll'olevaziono intellettuale e morato (li tutta In nazione, non poteva scompagnarsi da quello Silirito vastamente democratico, cbo alla diffoslone progresshu. della cultura preptlra le condi:r.lonipiù adatto nel miglioramento economico e giuridico delle classi 1a,oratrlcl o nello nlluppo delle en·ergie rinnovatrici dell'economia e della vita nazionale. Ma quando, più tardi, t transrughl d'allora cominciarono a rientrare nelle flle dell'organlzzazlone 1 ('Ome pecorelle che tornano al– l'ovile, venne di moda per molti dire che ormai le ra– gioni che avevnno provocato il voto di Roma erano scomparse, e che di politica non era più il caso d'aver paura. E l'atteggiamento apolitico in molti ru raffermato dal sorgere di mollo1,llcl interessi di categorie speciali, cho la leggo economica aveva lasciati lnsoddisraltl, e che, mentre disperdevo.no le rorze, non pote,•ano essere rncilmente collegati con la visione di un fine più gene• mio di lntoresRo pubblico e d'Indirizzo nella vita del paese. E tosl, commcntanrlo il recente Congros!lo parziale di Roma, Leonida Bissolntl potò la.montare, suite colonne del 'l'sm1>0, cho osso unlc1unonte sl rosse occupato di sti– pcndt o di carriere, o che Il problema della scuola. non rosse apparso neppure per un momento allato al pro• bioma dogli Insegnanti; e altri s,1cialistl ebbero ad osser– vare che, del ramoso orientamento politico altra volta solennemente votato, non si senlhse 1,iù parlare. Rimproveri non In tutto g,usti, rispoudevn il Rlcchieri al Bls,olati, pcrohè I Congressi nazionali di Milano e di Uologna hnn dato al problema della scuola la loro parte migliore, o la stessa nomina d'una Commissione por la riforma della scuola media ru dovuta all'in– fluenza rhe Il primo di essi esercitò ~ul Governo; ma rimproveri, che devono in ogni modo avere il turo effetto nell'animo degli lnsegnnntl, come benevolo m6nito delle e!llgl'nze che la pubblica opinione vuole da loro sod– dlsra.Lte. E si pub aggiungere che Il contributo, che gli inse– gnl\nti pos1ono recare allo sviluppo dello spirito demo– cratico noi J)Rese,non è soltanto nell'opera individuale o collettiva dl propaganda elettorale, ma principn\mente nell'aziono che essi Stlpranno spiegare perchè la scuola el raccia meglio rlspon1Jento al bisogni della vita nazio• 1ia.le ,e cllffonclaco~l o rafforil le tendenze più libere e sane del pensiero e del carnttere, e resista vlttorio~a– mente, nel suo indiriizo laico, alla concorrenza che le scuole couresslonall si preparano a farle, profittando delln lnsoddlsrazlono che l'ordinamento attuate, biso– gnoso di rinnovamenti prorondi, la.scia nello epirito pubblico. ... Scriveva Il nuovo Consiglio rederalo In una circolare allo Sezioni: u Un voto as!lal opportuno del rec)nte Congresso di Milano ci Invita a nominare una Commissione In seno alla Pederazlone, porohè studll l'argomento della ri– forma della scuola. Noi vedremo di addivenire preato a un tale atto, perchè la sorto toccata alla Commissione roale per la rlrorma della scuola media, e all'altra per la rirorma degli istituti nautici, sembra dichiarare l'in– capa.cltà del Governo a provvedere alle nuove esigenze della pubblica educazione. 11 Vinten:r.lone qui espressa dimostra che, negli insegnanti, come In altro classi di runzlonart pubblici, è chiara la coscienza dell'ufficio che loro spetta, e che il Dlssolat ricordava, non di eseguire soltR.nto una runzlone loro assegnate,, ma di studiarne I possibili miglioramenti, per organlzzl\rln. In modo che meglio risponda alle nuove esigenze. Dclii\ rtrorma della scuola gli insegnanti si occuparono nel toro Congresso di Milanoj ma poi, nomi– nata la Commissione reale, In gran parte a questa la• solarono la cura del problema, rispondendo al suo que– stionario Individualmente e collettivamenle, ma non esercitando un'aiione attiva di critica, di guida, di ri• chiamo, dl stlmulo. Quando nella Commissione reale avvenne una crisi, che ne mise in pericolo resistenza o ne Intralciò ancora Il già lento fuuzlonare, se ne cer– carono le ragioni sopra tutto In questioni personali, che avevano senza dubbio la !ora Importanza, ma che non costituivano l'unico nò li principale diretto di essa. Era già nel suo nascere viziata da un vizio organico, cho conviene rilovnro, perchè, so nuove Commissioni aves • sero a rlpreudcrne li po3to e l'ufficio, si procuri che non slnno più malate, sin dalla orlginP, della stessa intima contraddizione. Lo studio cli una riforma della scuola media si com• pone di due momenti ben distinti; preparatorio l'uno, conclusivo l'alfro. Por mo(liftcare bisogna prima cono• score lo stato attualo, faro Inchieste e ricerche accurate, che esigono pratica dell'orgnnlsmo che si deve analiz– zare o acutezza d'Osiervazione e d'indagine: non c'è bisogno di lasciarsi guidare da disegni preconcetti, anzi co,wlone nttonorsl alla più spassionata Imparzialità . .Ma riformare poi significa Introdurre un disegno nuovo, nelle linee generai!, o nel particolari, connesso etrctta• monte In tutti i suol elementi, organico e concepito con unità di criterio e di Indirizzo. L'llea direttiva di rico• etru.zione, che do-reu restare assente nel primo còmpilo, è Indispensabile In que1to secondo, che ad es!a deve unirormarsl. t; chiaro quindi ohe una Commissione, cui si affidi la preparazione di uua inchiesta ohbiettlva 1 rl· chiede una formazione ben diversa da quella, cui si attribuisca la compilazione di un disegno da eseguire; nella 1>rlma. è bene siano rappresentate le vario ten• den:r.e; ma, quando l'Inchiesta ehe os!a compie, Il parere del più, le es1genzo oho più rortemente si son ri1tte sen– tire, abbino dato la prevalenza. ad una tra le tendenze contrastanti, la 1·iforma dev 1 esser preparata dal rappre• eentantl di questll tendenza, perchè riesca concepita organicamente e non risulti un accozzo contraddittorio di concessioni cho tra loro sl ranno 1 per amor di pace o per arrivare a una conclusione pur che sia, I soste– nitori dogli opposti Indirizzi. Sarà riforma da Introdursi dapprincipio solo in via di esperimento limitato e par– ziale; ma avrà almeno Il vantaggio di corrispondere al fine per Il quale fu concepita. Invece, nella Commissione reale,·una strana conrusione avvenne lra riforma e Inchiesta. Il questionario da essa
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