Critica Sociale - Anno XVII - n. 2 - 16 gennaio 1907
22 CRITICA SOCIALE formano oggetto della propaganda. Ne cito alcuni a caso: u J'utilità del bagno; come nutrire i bambini; come acquistare a poco a poco un cottage;comeam– mobigliare un cottage; come il danaro produce danaro; il segreto di. Ilem·y George; letture su I. S. Mill; che cosa Cristo ha da dire agli operai d'oggi; gli operai e l'Impero; libri che ognuno deve leggere o posse– dere; come viaggiare con gli occhi aperti; comecol– tivare il giard-ino; geografia fisica ed economica del- 1' Impero britannico; la, Parrocchia; la legge dei po– veri; 1l Governo locale; 1'Inghilterra e il suo destino nel mondo; libertà di contratto e organizzazione; come aiutarsi gli uni gli altri; è possibile essere cristiani senza essere socialisti?; è la ricchezza un peccato? il Vangelo di Carlyle "' ecc. V'è poi tutto il movimento delle Chiese del Lavoro, che ha per iscopo di s,•olgere, con l'aiuto dell'arte, della poesia, della storia, della scienza, la coscienza della funzione sociale nel lavoratore. Vi appartengono scienziati come Oliver Lodge, Ramsay, Lord Kelvin, ecc. Vi ai tengono cori, concerti, rappresentazioni drammatiche, conferenze d'ogni argomento, riunioni e discussioni per ogni fine: si tratta di una analisi socialmente organizzata ~lelle condizioni di vita del lavoratore per elaborare e diffondere un complesso di norme, la cui osservanza dovrebbe dare il lavo– ratore ideale, uomo o donna. E vi collaborano per– sone d 1 ogni partito, società d'ogni genere, chiese d'ogni sfumatura e credo, e tutti vi recan qualcosa e vi imparano qualcosa. 1~ a ciò bisognerebbe aggiungere la stampa. Nelle biblioteche popolal'i le rubriche delle varie arti e mestieri, del modo di tenere la casa, di ornarla, di farne il nido degli affetti, della filantropia razionale, della biografia, ecc., sono tra le più abbondanti, e i libri corrispondenti tra i più ricercati. V'è insomma nel movimento operaio dei paesi di lingua inglese una dose considerevolissima di atten– zione dedicata prevalentemente alla educazione del carattere, delle abitudini, dei gusti, degli ideali del lavoratore individuale; balza da tutte le parti la prova. che questa educazione è considerata come la condizione del successo degli sforzi associati e della legislazione sociale, locale o governativa. 0\'0 il la– voratore non ha alti ideali personali che lo stimolano a sforzi ascensionali perenni, l'opera di coloro che gli facilitano l'ancensione, invece di giovargli, lo cor– rompe; invece di confortarlo nello sforzo, lo persuade a desistere. Essa giova a colorn che son pronti a trarne il dovuto profitto, ma piomba sempre più in basso gli altri. In ciò consiste la fase etica del mo– vimento operaio: l'organizzazione cosciente dell'ideale del tenore di Yita in casa 1 in società, nella fabbrica, di fronte agli altri e di fronte a, sè stessi, nelle fun– zioni pubbliche e nelle private. E chiaro quindi che la decadenza del tradunionismo classico, aiutata dalla nuova legge, nel mentre sopprime alcune fun– zioni antisociali e antiprogressive del tradunionismo stesso, ne prepam la sostituzione da parte di funzioni più importanti ed essenzialmente progressive, fun– zioni non di lotta, ma di educazione. In Italia questo secondo aspetto del movimento operaio, che in Inghilterra non fu mai scompagnato dal primo ed ora acquista prevalenza, è ancora to– talmente ignorato, sì nella propaganda che nella letteratura; eppure è l'essenziale, e peL' ciò ho colta la occasione più opportuna per additarlo. Occorre che il nostro movimento operaio acquisti un conte– nuto di maggiore nmanità e idealità - come esso ha indubbiamente nel Reggiano - perchè l'atmo– sfera politica italiana gli ridiventi favorevole. In Italia e fuori, il socialismo materialistico ha le ore contate. A. CRESPI. I CONTRATTI COLLETTIVI DI LAVORO ElapErsonalità g uridica dEIIE associazioni perai !Dalla Relazione io dita diGINO MURIALDI alC,n,iglio Superioro delLmro). Riassumiamo, come promettemmo, dal manoscritto. Gino Murialdi, tessendo la storia degli studt prepara- tori eseguiti dalla Commissione incaricata dal Consiglio del Lavoro, nota come siasi stimato opportuno, abban– donando per ora il vasto piano di una legislazione com• pleta del contratto di lavoro, attenersi ai temi più ur– genti, sui quali la pratica non solo ha fatto sentire il bisogno delle soluzioni, ma le lta anche in qualche moclo sbozzate. Questi conati sperimentali sono scoraggiati e fru9trati dalla mancanza per l'appunto di norme salde, che diano garanzie alle parti: onde un danno grave, politico, mo• rale ed economico. 'l'ali norme non dovranno essere per altro universali, coattive, derivate deduttivamente da principi a11tratti: troppo svariate e instabili sono tuttora, nel nostro paese, le esigenze e i gradi di sviluppo delle industrie o del– l'agricoltura. JL contenuto dei contratti vuol essere ri– messo alla più illimitata spontaneità. 13astidisciplinarne la procedura. 1. - Le associazioni. Punto di partenza necessario: la personalitù giuridica delle associazioni contraenti, solo però di quelle ope– raie, per le quali non servono all'uopo le forme già modellate nella legge. Per gli imprenditori, data la loro ordinaria capacità personale o associativo, non occorrono speciali istituti. Le nuove associazioni operaie si chiameranno ngi– strnte; dovranno essere molto semplici e sciolte, e ri– spondere al doppio fine della stipulazione dei contratti collettivi e della tutela e del miglioramento, in genere, della classe lavoratrice. 'fre tipi, astrattamente, sono possibili: a) Associazioni obbUgalorie per tutta una circoscrizione di lavoratori, analoghe alle Camere di commercio pei commercianti; la coattività. e la inevitabile vigilanza dello Stato le renderebbero sospette al laYoratori e, per conseguenza, sterili; - b) Associazioni per la sola stipulazione delle convmzioui di lavoro: senendo a questa sola funzione (più cho sociale, di mandato ad ,iegotia), stagnerebbero lungamente inerti e costituirebbero una inutile disper– sione di energia associativa proletaria; - c) Associazio,ii per la ttttela e il miglioramento operaio, eà anche per la stipitlazione di convenzioni di lavoro. Questa terza forma è dunque la preferita. Vi si adat– tano, volendo, le attuali Leghe, Camere di lavoro, Asso– ciazioni di previdenza, ecc. Lo Stato, se si propagano, può favorirle, delegando loro la rappresentanza legale degli operai nel Consiglio del Lavoro, nelle Commis– sioni provinciali di beneficenza, nei Comitati per le case popolari, ecc., ecc. Salvo per gli atti abituali di commercio, pei quali bastauo e valgono meg~io le Cooperative, la massima libertà di movimento do,,rebb'esser riconosciuta; niuna ingerenza o limitazione di carattere politico; unica for– malità la ngistrnzione presso l'Ufficio del Lavoro. Questa ai otterrebbe mercè domanda. in carta libera, munita. di due copie dello Statuto, colle firme dei pro~ motori autenticate da un notaio, o conciliatore, o presi– dente dei probiviri o dal Sindaco, e di copia delle deli• berazioni costitutive. L'Ufficio del Lavoro rilascia un
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy