Critica Sociale - Anno XVII - n. 2 - 16 gennaio 1907
Cltl't'ICA SOCIALI-: GH1, a prima vista, questo secondo fatto ha tutta l'aria di essere la conseguenza del primo e fa nascere il dubbio che il Labom·-Party_. nel respingere il pri– miti\'o progetto governativo pel riconoscimento giu– ridico delle 1'rades Unions, con immunità dei fondi di n1utuo soccorso, di assicurazione contro le malattie, gli infortuni, la disoccupazione e la vecchiaia, abbia reso possibile per gli imprenditori una condizione di cose più favorevole di quella loro fo.tta dalla stessn sentenza ùella Camera dei Lords. Infatti, mediante la nuova legge, i trusts acquistano la stessa. immunità. delle '1'1mles U11io11s, e i frusts sono una delle risorse a cui l'industria inglese dovrà sempre più ricorrere per vincere nella concorrenza. internazionale. E non è difficile concepire la proba– bilità che le Unioni degli imprenditori si intendano tra loro per schiacciare lo Trades U11ions, per opporre il lavoro libero all'organizzato, mediante "liste nere,, cli operai che tutti si impegnerebbero a non più im– piegare. Potrebbero, anzi potranno le Unioni resistere a questa guerra astuta e sottile? Yi sono molti dubbi e dubhì gravi su questa possibilità. Sembra agli in– dustriali che i capi del movimento operaio siano in– consape"oli della diversità di circostanze in cui si muove quello d'oggi. Fino a Yenti o trent'anni fa, mentre la grande industria ing·lese ora ancora in formazione, e, si può dire, 11011 a,·eva rivali nel mondo, le 1'rades- Uuions, opponendosi all'impiego di lavora– tori disorganizzati, erano di stimolo al perfeziona– mento dell'industria j ove il capitale non è ancora. giunto a un certo grado di abbondanza, la possibi– lità di impiegare lavoro libero è una causa di ral– lentato progresso. Ma ove il capitale ra~giunge un tal grado di abl)ondanza da trovar difficilmente da impiegarsi con alto profitto, e dove l'organizzM.ione industriale diventa altamente complessa e differen• ziata, le condizioni si iavertono. JI trade-unioniemo tende allora ad ostacolare il progresso industriale. Nè è difficile vedere come. Per quanto gli operai organizza.ti rappresentino il fior fiore della classe operaia in generale, una YOlta che essi riescono ad avere il controllo del mercato del lavoro, tendono, necessariamente, a costituire una casta chiusa. Ogni Unione è costituita da una massa, ove, come in ogni massa, i migliori sono una minoranza e ove la politica seguìta è quella della mediocrità in maggioranza. In ogni Unione, come in una flotta, è l'unità più lenta che determina la ve• locità media del tutto. La mediocrità tende ad assi– curarsi salari eguali a quelli dei migliori, e guarda. con diffidenza a chi lavora con tl'oppo zelo, a chi, con peculiare capacità, si rende indispensabile ai padroni per mezzo di un valore intrinseco personale, che per ciò stesso lo rende indipendente dalla 1'rade• Union. Sulla carta è facile dimostrare che ciò è contro gli interessi della Unione stessa e che questa non può a meno, presto o tardi, di accorgersi del suo errore. Ma ciò non avviene mai, perchè i membri della Unione sono sempre in mutamento e quindi l'errore d'ieri è ripetuto dai nuovi membri di domani. li fatto reale si è che, tosto che un industriale cerca, mediante qualche condizione speciale fatta agli operai migliori, di stimolarne la produttività, i loro compagni rendono loro l1esistenza intollerabile nella fabbrica, nell 1 Unione, nel distretto. Il risultato si è che i migliori emigrano nelle Colonie o negli Stati Uniti. Il reclu1amento di energie superiori, in contrasto con i membri anziani costituenti la mag– gioranza conservatrice delle Unioni, è reso possibile solo in caso di scioperi, quando giovani operai, non unionisti, prendono il posto dei vecchi che sono in isciopero. La maggioranza dei membri delle Unio11i è altret• tanto contraria ai giovani quanto le antiche oorpo• I razioni di mestiere: e ciò è uaturale. La lotta vitto• riosa non è possibile che dopo anni di risparmio e di educazione alla organizzazione; essa non profitta che agli anziani e segua una. chiusura di ingresso ai giovani, che son quelli che hanno più energia ed ambi:doue. Gli industl'iali, insomma, mentre riconoscono che le rnioni L'endono servigi inestimabili col mantenere una cert:i uniformità. di tariffe e una nlta mornlità, riconoscono anche che esse ostacolano il progresso tecnico coll'allontanare i migliori. l~ssi contestano che, nelle condizioni attuali dell'industria inglese noi mondo, vi sia un rapporto di solidarietà tra gli interessi di classe come orgauizzati ed espressi dalle Unioni e le esigenze dell'industria. Le l'nioni ten– dono a impedire all'operaio migliore l'uso del diritto d'opzione, che i! progresso industriale tende a ren– derg·li sempre più accessibile in misura sempre pilL vasta. ~lentre 1111 tempo esse serviYano a impedire la discesa dei salari al di sotto di un dato minimo e ad alzare sempre più p livello di questo mi.nimo comune, ora esse hanno nnclfe la tendenza a 11npe• dirn il rialzo del massimo. R, poichè il progresso clel– !"industria rende sempre pili difficili le antiche orga– nizzazioni di mestieri separati e piit facile il passaggio dall'una all'altra occupazione diversa, esso cercano, in mezzo a crescenti difficolti1 1 di mg-giungere gli antichi fini per via legislativa. Ma la via legislativa implira il riconoscimento di egtrnglianza giuridica tra lo parti in contesa, e porta inevitabilmente a porre il mercato del lavoro organizzato in condizioni di inferiorità di fronte alle coalizioni di industriali. Non ci si scappn. L'elevazione nel valore intrinseco dell'individuo operaio indebolisce la forza dell'organizzazione ope– raia, di cui egli cessa di aver bisogno. l~d ecco che cosa significa il facile passaggio del 'l'rnde DisJmles JHU. Significa che gli inclustl'iali inglesi vedono ve– nuto il momento e si vedono offerto il modo cli scuo– tere il giogo della tirannia tecnicamente conserva• trice delle Unioni. 'l'ra loro, e presi uno per uno, molti leaders operai sono perfettamente disposti ad ammettere la veritìt di quanto io dico. 11 periodo della lotta economica diretta è passato o è vicino a passare. La Labour Gazette attesta che pel lavoro qualificato v'è eccesso di domanda sulPoff'erta., e ·che la disoccupazione è sopratutto dovuta a difetto di educazione tecnica negli operai 1 non meno, spesso, che di capacità organizzatrice degli imprenditori i a rozzezza di gusti, a mancan.r.a di sane e costanti re– gole di vita, di consumi, di com(o1"l. Accanto al problema del come elevare il salario, sta, forse pili importante, quello del come spenderlo bene, del come 1 organizzare la spesa in modo da pro– durre la massima eleva:t.ione di soddisfazioni. Lo stu– dio dl}ila vita delle famiglie operaie mostra che ad identità di guadagni settimanali corrispondono diffe– renze enormi nel benessere domestico, nella cultura, nel grado di distinzione sociale. Ed è certo pertanto che di per sè solo un idenle più alto di condotta., di consumo, di comfort, ben volgarizzato e persistente– mente perseguito, non solo può condurre a un godi– mento incomparabilmente più alto dei salari attuali, ma può enormemente stimolare il progresso dell'in– dustria) l'accumulazione di capitale e la conseguente ulteriore domanda di lavoL"Oe diminuzione di disoc• cupazione. Al periodo della lotta economica diretta, caratteristico dell'infanzia dell'industrialismo, quando la torta è piccola e molti sono i concorrenti, ora che la torta è abbondante per rispetto al numero dei produttori - numero che il comfort crescente tende a diminuire con l'abbassamento della natalità - tonde a succedere nella vita delle Unions il peL·iododella educazione etica della condotta individuale. Viaggiando nell'Inghilterra media e nella nordica, ciò appare. fin d'ora evidente dagli argomenti' che·
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