Critica Sociale - Anno XVII - n. 1 - 1 gennaio 1907

CRITICA SOCIALE ContempornneRmente, fra i popoli tedeschi, i1 Pe– stalozzi, nato di famiglia oriunclft. d'Italia, faceva una fortunata propaganda in favore del diritto al– l'istruzione dei poveri i e inseg11avn che lavoro e istru– zione debbono andare sempre uniti. Queste idee furono energie produttrici di grandi riforme in tutti gli Stati civili. La lotta contro J 1 nnal– fabetismo e contro l'ignoranza è uno dei fatti piì.1 importanti della storia dell'umanità nel secolo pas– sato. E anche gli altri grandi avvenimenti di quel secolo, come la costituzione dei Governi democratici, lo s,•iluppo della vita industriale, In rapidissima tra– sformazione dei mezzi di comunicazione, l'incremento prodigioso delle scienze, specialmente delle scienze applicate, si collegano strettamente collo sviluppo dell'istruzione popolare. Xell'ordine politico, sociale e morale non è meno grande la rinnovn1.ione prodotta dall'istruzione ele– mentare. Questa illuminò le masse lavoratrici, urbane o rurali, intorno al valore sociale e alla forza che esse rappresentano nel grande meccanismo dei rapporti umani; le masse istrnite ottennero aumenti di sa– lario e chiesero una partecipazione sempre maggloro ai beni della coltura e ai poteri pubblici. Il piano, prima ristretto, della scuola popolare fu rapidamente allargato: vi si aggiunsero nuove classi e vi si diede contenuto più ricco e metodo pii', razionale; s 1 istituì l'insegnamento complementare e professionale, reso obbligatorio nella maggior parte degli S.tati genna– nici. Ne1l 1 ultimo trentennio del secolo XIX gli alunni delle scuole elementari in Europa (lnghilterra, Paesi Bassi, Francia, Prus8ia, Austria 1 Italia, Russia, S,•czia e Norvegia) da 1G.05G.000 salirono a 28.355.000; e in America (Canaclà, Stati Uniti, Repubblica Argen• tina) da 7.604.000 salirono a 16.310.000. L'1talia, da 1. 722.000 scolari, passò, nel trentennio, a 2.682.000. J n Russia si ebbe l'aumento maggiore: da 779.000 a 4.193.000. I contadini russi, che protestavano nel 1861 contro lo Czar per il proprio affrancamento dalla servitù, non avevano varcato la soglia di una scuola; i contadini e gli operai russi, che oggidì lottano e muoiono per la costituzione e la libertà, sono andati a scuola e leggono il giornale. In breve, l'istruzione popolare nel secolo xix ha cambiato l'equilihrio economico, politico, sociale e morale del mondo. . * * Può I1Uni,•ersità. disinteressarsi cli questa grande opera di rinnovamento? Può essa continuare nel– l'antico còmpito di accumulare ed eleva-re il sapere entl'o i propri recinti, limitandosi a dispensarlo Hd una esigua minoranza di cittadini, destinati alle in• dagini acienLifiche o all'esercizio d0lle professioni li– berali e all'insegnamento medio e superiore? Possono i professori universitari di determinate discipline non partecipare al grande movimento sociale che, per mezzo della scuolu popolare, agita tutta la vita pub• blica? 11 còmpito presente dell'Ateneo non si esau– risce nella ricerca del vero e nella. produzione scien– tiflca. Lo spirito democratico esige che la scienza si espanda e penetri in tutte le classi sociali per tra– sformarsi in opinione pubblica o cli,•entare direttrice della vita dello Stato e della famiglia. Ora, questo ufficio di propagandtt. e di penetra– zione il secolo xix ha affldato nl maestro elementare. Rgli riceve sull1t soglia del giardino d'infitnzii\ i bamhini degli operni, che passano In giornata nel– l'officina; egli li accompagnn nttmverso tutto le classi elementùri e popolari, nello festive e sei'nli, nelle complenwntari, nelle professionali, fin quasi alla lev,t militare. Bgli cl1;;vefarsi promotore delle istiLu– zioni sussidiarie della scuola; consigliare i genitori e le amministra.zioni comunali; curare lo sviluppo .. fisico e Pigiene degli alunni; formare le loro co- scienze. Ed egli nel Comune deve sempre essere l'energia pii'1 operosa nel promuovere le istituzioni sociali, che combattano l'analfahctis1no. '.1.'utto que8to si chiede al maestro, ovunque sia sorta Palba della democrazia. l!igli non è più il sa– grestano e l'assistente ciel parroco; è l'educatore laico e civile. Ma nessun uomo può adempiere effi– cacemente uUicio 13Ì arduo e molteplice, se non pos· segga coltura e spirito moderno. Oggidì si esige - e giustamente - ohe chi sopraintende alla coltiva– zione dei campi e alla cura del bestiame proceda con criterio razionale e scientifico; e si dovrebbe abbandonare la coltura dei fanciulli all'empirismo? È vero che il rnaCstro elementare deve limitarsi a insegnare le prime no1.ioni. Egli si ferma alla. base della grande piramide del sapere, che ha il suo ver– tice negli Atenei; ma egli deve misurare la distanza tra la base ed il vertice e stabilire un 1 armonia tra le varie parti, nffinchè sia mantenuto Pequilibrio, e chi viene nei gradi successivi dell'insegnamento non trovi la strada ingombra di ostacoli. I primi errori gettati nell'animo infantile difficilmente si distrug– gono. Il maestro non deve mai perdere il contatto col progresso generale ciel sapere e deve essere gui– dato da spirito scientifico. E lo spirito scientifico, sia che si manifesti come pensiero deduttivo nelle disci– pline matematiche e filosofiche, sia come pP,nsiero sperimentale nello studio della natura, sia ir1fino come pensiero storico e filologico, insegna e abitua a stare in ~uarcliu dagli errori che vengono dagli altri, e insieme purifica la mente dai pregiudizi, dalle ftllse opinioni, dai preconcetti, da quelli che Bacone da Verulamio chìamava idoli. Lo spirito scientifico, che, divenuto nhito mentale, è lo stesso spirito cri– tico, è sentimento di larga e serena tolleran1.a j ò educazione civile e formazione morale. L'insegnante, che nell'esercizio del suo ufficio ò guidato da questo criterio, istruisce le menti, modella le intelligenze, forma gli spiriti equilibrati e giusti, affina i senti– menti, crea le volontà. diritte e fortifica i carntteri. In una parola, egli sostiene una vera missione civile e mornle. Ora, ad acquistare tale abito mentale è sede op– portuna PUnivorsità. Quivi soltanto il professore e lo stucleuto possono godere illimitata libertà didat– tica, che è libertà d'insegnar~ e cli apprendere, d 1 in· vestigare e rii studiare, senza programmi, senza norme esterne, senza costriz!oni di nutorità; qui soltanto la personalità può manifestarsi e coltivarsi secondo la propria iuclinazione; qui ciascuno, che abbia ingegno e volontà, può trovare il proprio equilibrio mentale. . .. Ma altre considerazioni più concrete stanno a. cli• mostrare l'opportunità della colturn superiore pel maestro. La ;>ae la sa classe popolare, di recente crf'azione, accolgono alunni che hauno la stessa età e la stessa provenienza di quelli delle prime due classi delle scuole medie. La cliversiti\ della mètn, a cui sono diretti gli alunni del corso popolare o quelli del medio, non può determinare una somma diversa di difficoltà 1>edagogiche. E se, per la lrgge del– PB aprile 1906, è ritenuta necessaria la laurea pcl· insegnare nella scuola media inferiore, si potrà di– chiarare sufficiente la licenza della scuola normale per la 5" e 6 3 classe? Perciò, se gli educatori del popolo in tutti gli Stati civili oggi si organizzano e lottano per essere ammessi a\l'Univer$ità 1 non proseguono una S<'mplice ri\·endicazionc professionale o una mi::!era satisfa• zioue di orgoglio di classe; ma chiedono allo Stato un 1>erfezionamento di coltura e dì attitudine diùat• tica, che li metta in grado di compiere coscienziosa• mente il proprio dovere. La loro richiesta si ò fatta più diffusa o vivace ,•ia via che lo spirito scientifico

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