Critica Sociale - Anno XVI - n. 24 - 16 dicembre 1906
372 CRITICASOCIALE è ancora semivuota. L'esercito non ha proiettili nè mu– nizioni. Gli organizzati sono falange sparuta di fronte n\la gran mn'ISll dei frnlariati. i\lanca ogni salda prepa– razione materlale e - quello che forse è ancor pili - una irnfllciente preparazione p<iicologica. )la gli uomini che banno atteso venti anni non n,;;coltnno più 1 per venti giorni, il richiamo della ragione. Occorre pazienza per le trattative. No, no, R\'anti 1 verso lo sciopero! Jn quel giorno 1i In lega" dn, anemica diventa pletorica: è la gran leva in massit. E qualche volta - nel nostro paese di garibaldini - l'lmproniaa alzata di scudi, l'audacia e l'irruenza banno il S0J>rav,,onto. .Ma. la conclusione, rial punto di vi:-to. <li unn salda e continua a1;ione di clasRe 1 è In stessa: colla vittoria In. massa se ne vn pei fatti -;uoi, sc111,aprovvedere a.Ila <lirosa della vittoria; colla sconflttn se ne va lo stcs:w, lasciando soli i sol– dati della prima giomntn. Chi ha vis 1 mto 1 per nnni cd nnni, per nmore ribello allo spegnitoio della disillusiono, nell'aziono JHoletaria quotidiana, chi ha seguito da vicino le battaglie eco– nomiche degli opernl di citi;\ e di campngrrn, può citare a fascio rntti che parrebbero inverosimili: scioperi gran– diosi Iniziati con poche lire di rondo, alla. buona ventura; scioperi di centinaia. e centinaia di operai proclamati - quasi per bramosia di sconfitta - nelle annate di crisi industriale o, ancor peg!JIO, nella stagione morta j guerre economiche combattute nella pili perfetta igno– ranza del terreno su cui si combatte 1 della situazione del nomico; dirigenti di masse, che proclamnuo ai quattro Yenti il loro proroodo disprezzo per ogni preparazione a base di ricer •he, di statistiche, di numeri; masse che non si arrendono all'evidenza delle cifre e perdono in quindici giorni di sciopero assai 1>iì1di quanto si pro– I>Ongono di guadagnare colla loro resistenza. Non ostante quo~ti errori o queato disprezzo di unn preparazione intelligente - è onesto conressarlo - si è ratta della strada. Alcuni cnpitani di scioperi pos.:1ono sventolare la l>andiera della. vittorla. 1 strappata in con– dizioni dlepernto; ma non l>isogna dimenticare C'he so·no soYente intervenuti elementi estranei, impre,·eduH otl imprevedil>ill. L'assenza di for1.a propria rea!e ha con• dotto alla ricerca di altro forze, fittizio o non, cd ecco qua gli operai anticlericali raccomandn.rai, in come del Il\ loth, di classe, ai pezzi forti della chiesa) perchè si fac– ciano pacieri i ecco là partigiani dell'azione diretta, stretti dalle difficoltà ed anche da un fremito di com– mozione, correre dnl deputato reazionario e dalle auto– rità costituito - santa coerenza 1- percbè interpongano r loro buoni uffici. · Non occorrono parolu per dimostrare l'insostenibilità di questo stato di co1e. Ma, se anche a una tale situa• zione anormale non si do,·esse prov,•edere, a chi ha vivo il senso della responsabilità. non deve ,ruggire una considerazione. Se, nel pMsato, l'attacco proletario ru tnlora mal preparato e mnl condotto, ma pur riuscì, nell'esito, brillante, la difesa capitalistica ru a sua volta disorientata, acefa.la , convuliionaria. OrJmai, 1rnrò, l'c · sperienza foce scuola. Oli industriali ed i proprietarì fon· diari si sono stretti in associazioni fqrmidabili. La lotta cli classe, per l'avvenire, si combatterà sempre più trn associazioni ed associazioni, sempre mono tra associa– zioni ccl individui. 'l'occa al proletariato apprettare nuovi, più perfetti ordigni di guerra. [.'azione locale 1 dtii piccoli grupJ>I, deve lasciar posto nll'azione coor,li– nata, arJita e prudente cli organismi nazionali e, occor• rendo, internazionali. li movimento economico di classe deve affinarsi, deYC - la5,ciatemi dire la barbara parola - intelleUualizzarsi. In altri termini, bi,1ogna vine.ere la grande menzogna che basti rare della lotta di classe; bi'logna persuadersi che vi è solo un 1 aiione di classe degna del nome, queJ\a intelligente, che accresce le forze intellettuali, morali ed economiche del proleta• riato. La Camera. del lavoro cli Torino 1 che ebbe in questi ultimi tempi la fortuna di avere per segretario l'onore– volo )lorgari, si è preoccupata delle manchevolezze dell'azione sindacale nostrana e r,ta. organizzando un doppio servizio di inrormazloni, destinato a fornire alle Leghe di mestiere, ohe attorno acl essa si raccolgono, gli elementi di fatto per una azione più precisa. ed ef– ficace . .Alla Camera dol la\·oro di 'J'orino non è sfuggito che il nostro proletariato trova, nella sua opera di ascesa, questi ostncoli formidabili: t O l'esistenza, nei Comuni agricoli, di stabilimenti indu:1trinli, in cui la rnnno d'opera è ad un prezzo bns– sisslmo, favorito o dalla mancanza di altre industrie lo– cali o dalla concomitante piccola proprietà o da arre– trate condizioni oconomlco-iotellettuali dell'elemento operaio; 2° In scarsa conoscenza delle condizioni di lavoro nella città stessa per le diverse Industrie ed ancor più Il\ mancanza di ogni nozione sovra le tariffe, gli ornri, le altre condizioni del contratto di lavoro fLtori del ter• ritorio del Comune; 3° l'im1>ossibllità di inrormnro l'opinione pubblica soHa lo stato comparativo del contratto del lavoro nei centri di maggiore importanza e quindi l'impossibilità di reagire contro le inrorrnazloni false o tendenziose date dBgli industriali lntcreiSlltl alla stampa che li i,ostiene, Per rar fronte a questi guai, duo ordini di ricerche saranno istituiti. L'uno cercherà di conoscere le condi– zioni do! contratto di la,•oro e quelle altre notizie che potessero dare !umo ai dirigenti delle leghe di mestiere nei Comuni clella provincia di 'l'orino. Jn tal modo le Ji"'edernzioui potranno Sllpere dove e come indirizzare i propri sforzi, e gli inca1·icati non piO\'Cranno dal mondo della. luna, mn avranno in sè un bagaglio di nozioni positive sovra le condizioni del proletariato locale. L'altro mirerà a organizzare come una specie di in– chiesta permanente so1,ra le condizioni del proletariato nelle industrie di •rorino (I). Così, prima di impostare una agitazione economica, o prima di promuovere uno sciopero, le associnzloni di mestiere avranno presente lo stato del contratto di la,•oro, nei ceutri pii1 progrediti o per l'industria che le riguarda. I la\'oratori potranno trovarvi appoggio alle loro SJ)ecifiche rh'endicazioni e, uello stesso tempo, guardarsi dn quelle richieste spropor– zionate allo S\'iluppo economico, cbe sono, in tante buone cause, ronte di debolezza e di sconfitta. Final-– mentc gli operai avranno un mezzo po.:1itivo per fron– teggiare l'opinione pubblica e rendersela - non indir-– ferente fortuna. - ravorcn•ole. Non è Il caso di sminuzzare in ampliflcnzione minuta. l'importanza di questo ricerche. Jhstino poche constata– zioni. Se i cotonieri chiedono le dieci ore, gli industriali piangono tutto le loro lacrime sulla sorte della loro in• dustria, condotta, clalla onesta domanda, a sicura ro– vina. Se i tesiltorl invocnuo la macchinetta contatrice perchò sia con certozza verificato il prodotto del lavoro, i lanaiuoli gridano alla griltuita ingiuria e alla prova di sfiducia che loro si vuol daro. Se i tramvieri cbie- ( 1) ,•eggMI I\ 11ost1u,·/pt11111.
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