Critica Sociale - Anno XVI - n. 20 - 16 ottobre 1906

316 CRITICASOCIALE Jirà al suo scopo, il nostro avvenire sarà chiuso fino ad una jacquerie più vera e più cosciente, fino ad una secessione. Occupitunoci e preoccupiamoci, perchè il danno sarà immenso e non sarà nostro soltanto! 'Codtlrttrmto}. 0. BOXAOlCSO. ILLATO PSICOLOGICO DEL SOCIALISMO IV. [ IJisogni d<'lln c·lnssr OJlcr11ia. (Contlnuazlono). 21. - Oli operai, ph'1 evoluti fisiologicamente e psico– logicamonto, 1>H1 lrroqulotl o più malcontenti, pili desi– derosi cli bonossoro o di J>inccri, sono spinti all'aziono o alla lotta con maggior r1\cilitò. che non i contadini o gli artigiani, che non I lavoratori viventi in un ambiente ar– retrato o fouclalo. Ma ò Inutile aggiungere che tale lotta riuscirebbe vana, o quindi In breve tempo si esaurirebbe, se gli opero.Inon trovassero I meui sufficienti e adatti per impegoarla, o la convenienza di continuarla. E questi mezzi non li ànno rog,clatl con le proprie mani, nè inventati con la loro rantasla; Il à loro apparecchiati inconscia– mente, o da lungo tempo, la cla~se borghese. Le pub– bliche libertà, I diritti politici, l'istruzione pubblica, gratuita od obbligatoria, l'espandersi della libera stampa, i concetti di eguaglianza, rratellanza, solidarietà non sono stati trontl nè diffusi dagli operai in nome del socialismo; Il à trovati e propagati la borghesia, un po' tn nomo di quel vago spirito filantropico e demo– cratico che le ò rimasto por via delle origini; un po' perchò l'lstruiro o lo svegliare il popolo lo è spesso stato necessario od utile per servirsene d'aiuto nelle vie della politica o nello vie della ricchezza. Infatti 11 Jlrogrecllro dello industrio o dei commercl 1 l'appllcazlono sempre più vasta della meccanica, della chimlcn. 1 dell'olottrlcità o della scienza in genero al lavoro, la sostituzlono In questo della testa alla mano ò.nno roso lmposRlbllo Il mantenere i lavoratori nel– Fannlfabotlsmo o nell'Ignoranza, e tinno quindi consi– gliato d'Imporro a tutti l'istruzione obbligatoria, anche a chi prima del pane della scienza à bisogno d'altro pane meno Ideale ma 11lù nutritivo, e il.unofatto diffon· dere Istituti o scuole profesilonali 1 ed anche, nei paesi e nello città più progredito, lo Università popolari. La politica, poi, della classe borghese, le sue lotte, prima, con l'aristocrazla 1 e, In seguito, i forti attriti fra una fraziono e l'altra delln borghesia stessa, l'ànno ob– bligata più volte a chle1tero l'ausilio dei lavoratori, ror• nondo quindi anche a loro le sue armi di lotta e di conquista. 11 Lo collisioni della vecchia società - si leggo nel Mom(e:sto <1e1QJ1111misU - racilitano in vario modo il movimento di S\•lluppo del proletariato. La borghesia si tro,·a nella lotta permanento; da principio contro l'ari• stocro.zla; pili tardi contro lo parti della borghesia stessa i cui Interessi cado110 in contraddizione col progresso dell'Industria; sompro contro la ~orghcsia di tuUi i paesi stra11lorl. In tutto questo lotto s1 veclo forzata a faro appello al pro1otarlitto, a chlodoro Il suo aiuto e a tra– eclnnrlo cos\ noi movimento politico. Essa stessa sommi– nistra dunque al proletariato I suoi elementi di educa• zlone, valo a dire lo armi contro sò stessa. 11 E I frutti di <1uosta educazione politica non tardano a nascere. t quello che lamenta con amarezza Lcroy lleaulleu. " Uno spirito nuovo - egli scri,·e - è soffiato dalla politica sulla fabbrica; e, sull'esempio delle !stituzioni f:t~~l~cl:1~~~c~~t:1~u1~~~;:~ gri~;,!:, t~nid~f:eiau~s~ p~~~~:~·, che noi deponiamo lo scettro padronale. Bisogna che lo nostro opero paclronnli el trasrormino a poc_oa poco in associazioni OJ)oraie. Ecco un'altra monarchia che se ne va t i: tutta una rivoluzione che si compie :-otto i nostri occhi troppo spesso distratti. ,, ('). Sicuro, una rlvolu7.lone; ma una ri\•oluzione la quale, prima che nella politica, ò nella rabbriM stessa, è nello stm1soingranaggio dell'Industria moderna. La fabbrica ò un Istrumento perretto di Irreggimentazione e di disci– plina rlvolu1.lonarln. L'onormo massa che vi si accentra ò un esercito bell'e formato. Basta una parola d'ordino per vodorlo compatto abbandonare il lavoro e uniror– morsl n. tutto un plano di battaglia, che il continuo con– tatto, l'eguaglianza di vita o d'interessi, le facili sugge• stionl o I fu.cliiammnostrarnonti da compagno a compagno rendono possibile. L'industria, poi, o il regimo economico borghese, ovunquo 1>011etrlno, portano uno spirito nuovo di ribel• llouo e di lotta i anche nello nazioni le più barbare e le più apatiche; anello ln mozzo alla quiete arcadica delle campagne. Un e.~emploeloquente l'abbiamo avuto in Italia nel movimento agra.rio che al ò svolto nel settentrione e c;pecialmeute nel Mantovano. .Segll ultimi trent 1 annl, tutta una prorooda trasror– maziono ò avvenuta nello condizioni economiche del– l'agro mantovano ('). J.o vecchio forme dell'economia patriarcalo sono aifatto scomparse, e l'as.sorbimento della piccola proprietà rondiarla à camminato con una rapi– dità relativo.mento grande, sotto il doppio iuftus30 della gravezza. dello nuovo imposte e dei metodi arretrati della produzione. Dal 1874 al 1879 :;oltanto, si contarono 4700 o!lproprlazloni giudiziarie. Sulle rovine della pic– cola proprietà. si andò dunque di:Jtondendo la grande coltura accentrata. Di qui un doppio ordine di con– seguenze: da una parto, un nuovo contingente di incli– vidul proclpltatl dulia vita misera ma quieta della piccola proprietù. In quelli\ tomJ)ostosadol proletariato; dall'altra, una diminuzione di braccia non occorrenti alla grande coltura. l•'u q uollo il periodo della vera miseria fisica, quale sl veritlca sempre all'inizio della produzione ca– pitalistica. Dal 1870 al 1880 le condizioni del Mantovano rurono tali da richiamare l'attenzione di tutta Italia. 11 disagio saliva e si diffondeva in proporzioni spaventose: centinaia di famiglie emigravano al Brasile; altre cen– tinaia erano preda di tutti i morbi terribili della mi– seria. Lll 1>ollagraprocedeva nella sua strage, riempiendo di maniaci i no.stri manlcomt, per i quali la spesa saliva da L. a1.ooonoi 1869 a L. 114.844 nel 1897. Con tutto questo, all'inruorl di moti scomposti o di rappreuglle o vendette individuali contro i padroni, che tro,•ano nel Codice penalo la loro surficiente dircsa, uessu\l moto veramente rivoluzionario, nessuna minaccia seria al profitti del capitalismo. Solo più tardi, quando l'accentramento cominciò a portare i suoi frutti e sopra– tutto quando I padroni, abbandonato Io sfruttamento raJJaco od osaurlonto <lolla terra, si dettero alle coltiva• ,doni razionali i soltanto allom cominciò quel movimento OJlerniocho ò andato sempre crosceodo. E le cause prime o principali sono tutto economiche, stanno tutto al di (') Lt rtynt d• 1•argo1t, In Uw1u du dtrir mondts, H, maggio 189:i. 111\', lo ,,ulllO (li I. BO.'~OJoll e C. Vt:zz.1.s1 eopra: " Jl ,Voulmento p,·01ttm·10 dtl J/(111lOMnO ~, In IJlllllOtCCI\ <lella CrUita Sodau. (CCII· ICllml {>(I},

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