Critica Sociale - Anno XVI - n. 20 - 16 ottobre 1906
CRITICASOCIALE 315 intima unione e corrispondenza di vituperevoli af– fetti colla mafia bassa : si fauno ,•enire da altri paesi - come se quelle locali non bnstassero - le faccie pili patibolari di pregiudicati, reduci dalle galere per furti ed abigeati, resistenza ed oltraggio, stupri e grassazioni; si fa loro la réclame sulla capa– cità n delinquere anche por nulla; si dh. loro per– messo di porto d'armi ed orario libero, anche se sorvegliati ed ammoniti, e, spallc~giati dagli agenti di polizia., si sguinzagliano non solo per scorrazzare attraverso taverne e postriboli e fraternizzare coi " ricottari ,, 1 ma si sguinzagliano per le vie o le sezioni elettorali, per provocare gli avversari e ter– rorizzare gli onesti cittadini. Davvero che non solo croali, borbonici e papalini sono in tal modo riabilitati; sono riabilitati anche i periodi pH1 borgiani del più barbaro medioevo. ., .. La mafia bassa però non rende questi servizi alla mafi!i alta - che in fondo odia, in quanto rappre– senta sempre l'autorità dominante - senza un cor– rispettivo; più che di denaro e di permessi d 1 arme, più che di vino e di sigari - che sa bene procu– rarsi da sò - essa ha hisogno di protezione contro la polizia e cç,ntro la giustizia, che per propria esperienza sa pronte a 1·endereservigi e non sentenze. La intimità dei nostri rappresentanti coi pili tristi e odiosi soggetti della mala vita non è pili dissi– mulrLtn, come una volta; anzi viene vantata ed ostentata fin nei pubblici passeggi e nelle pubbliche dimostrazioni, quasi a dire agli avversarì: vedete con chi avrete da fare! Quando questi mafiosi volgari non sono diretta– mente o apparentemente stipendiati, come campieri e castaldi - tanto per giustificare i mezzi illeciti cli sussistenza - si procurano loro impieghi comunali e pro\'inciali; in mancanza d'impieghi o si soccorrono come bisoi:;-nosi sui fondi di rappresentanza o se ne fa degli appaltatori. Si sa che in moltissimi Comuni siciliani vige e prospera la mala pianta. elci cosidetti appaltatori comunali. Costoro pili spesso non sono che soci o prestanomi dei funzionari che, per incom– patibilità. logi,li, non possono assumere personal– mente gli appalti; ma è troppo notorio che i lavori pubblici, i dazi e le esattorie sono affari d'oro della borghesia. imperante, la quale non vuol il potere per il bene pubblico, nò 1>er semplice vanità, nè per pura ambizione, ma per gfruttarlo, sia vessanrlo gli av,·ersnri, sia rubando sotto tutto Io forme. Que– sta piaga cronica è tropj>O profonda e larga, troppo mnrciosa e puzzolente per nasconderla anche al volgo piì1 profano; ma, per corrompere elettori e mo.gistrati, per stipendiare mo.fiosi e libellisti, è lo– ~ico che lor signori non piglino i denari dì tasca propria, ma da quella. ciel popolo asservito e taglieg– giato. [ legami di complicità che legR.no a fili ritorti i mnfioisi in guanti a quelli con le mani lorde di furti e di sangue si scuoprono meglio quando questi ultimi sono indiziati o ~otto processo: allora si forni– scono loro attestati di buona condotta e testimo– nianze falst:l, raccomandazioni cd alibi in caso di mandato di cattura, 'sono ricoverati nelle case signo– rili, dovo 1ft polizia non si permetterà mai cli mettere piede; quando la condanna è inevitabile, si procu– rano lol'OpRasaporti e salvacondotti, condoni e grazie, tutto quanto si può e non si può. 'l'utto questo parrà inverosimile solo perchè troppo vero: l)fU'rÒ. esagerazione pernhè è la fotografia grezza di quello che l'alta mR.fia, in mirabile accordo con la bassa mafia, consuma nei Comuni Riciliani ; e, se è vero che tutto ciò non avviene oontcmporanea– mcntc od in tutti i Comuni, pcrchè non necessita, o pcrchò due fazioni ugualmente potenti si fron- teggiano, è vero però che tutto ciò avviene in molti Comuni, e precisamente là dove i domina– tori sono più indegni del potere e il pericolo di perderlo è maggiore; dove sono pH1mal\'isti e odiali perchò più disonesti e pii1 mascalzoni; dove il patri– monio pubblico si sfrntta come un'azienda privata o un feudo proprio o, poggio, come re.'i 1111lti11s. Sindaci e deputati, delegati e prefetti, pretori e giudici - salvo rare eccezioni - invece di una pubblica tutela, costituiscono una vera associazione a danno delle popolazioni oneste e lahoriose, che vengono a trovarsi fra due mafie, l'alta e la bassa, sotto la protezione del più grande mafioso, del re della mafia - come lo chiama l'on. N. Colajanni - ch'è il Governo centrale, sollecito solo a colpire i funzionari onesti, che non si prestano ai favoreg– giamenti; energico solo a colpire i partiti popolari, che osano pensare alla loro libertà e al loro be– nesscrn. Gli eccidi più recenti ciel Mezzogiorno, di Sicilia e Sardegna, questi ultimi anelli cli una vec– chia e lunga catena di fucilazioni in massa - equi– valente preciso delle antiche decimazioni - non sono episodi o casi disgraziati, ma rappresentano un sistema premeditato, che continuerà sempro 1 sempre, finchè Mezzogiorno ed isolo saranno ritenute terre di conquista, meridionali cd isolani saranno stimati iloti d'Jtalia. Diremo un'altra volta <lei rimedio a questo non più tollerabile stato di cose; certo si è che tutto quanto si va discutendo e promettendo coll'affemle,· corto è ammuffita erba trastulla, iriaffiata di scherno. Non lo dobbiamo più nascondere: del Governo e de' suoi emissari, che sono quelli che sono e che non possono mutare, non ci lngncremo pili; ci la– gneremo invece del partito socialista che, pur aven– do la visione chiara della questione 1 non meno del Governo abbandona questo regioni e si mostra sordo ai nostri bisogni. Corto, non possiamo pretendere dei sacrifi<'i, nè crediamo che il partito socialista abhia pronti eroici specifici e miracolose panacee, ma, se i compngni più autorevoli e pili intelligenti facessero frequenti giri di propngRncla; se facessero pubbliche inchieste, se denunziassero le gesta sfacciatamente delittuose cli questa atta e bassa mafia; se fustigassero a do– vere questi ca,·alieri e commendatori, questi J1iù o meno autentici principi e baroni, che nella capitale 1>assano por democratici e rudicali, per onesti o mo– ralisti, sol perchè astutamente fanno gli occhi di lriglia all'Estrema, solleverebbero un po' gli animi nostri dallo sconforto in cui andiamo precipitando ogni giorno. Se il partito nostro, insomma, ci rifiuta questo minimo di aiuto morale che, se lascierebbe i I tempo che trova, solleverebbe il no.3tro spirito abbat– tuto dall'attrito di nemici abbietti, come sono i ma– fiosi siciliani; se il partito nosti·o non muh~ indirizzo verso questo misero :Mezzogiorno o queste isolo infelici, noi perderemo quel po' di terreno che s'era guadagnato, perderemo il prestigio dovuto al buon nome socialista, e i pochi volonterosi, sotto il rove– scio a getto continuo delle prepotenze e delle ingiu– stizie, dovranno annichilirsi od emigrare. Eppure occorre riflettere che la borghesia è senza gradazioni, che solo il partito dei lavoratori si dilfe– renzia; solo questo partito contiene le energie adatte a purificarn l'ambiente e redimC:'rOle masse, inco– minciando dal hattere in broccia la parassitaria ma– fia fl.lta e bassa, cioè la borghesia criminale od il proletariato criminoso, suo complice; solo le idee evoluto di giustizia e di frR.tellanza possono moclifi• care e correggere questa triste eredità, che la nostra psiche ha ereditato dalle vecchie generazioni, che tanto pesano ancora sulla vita moderna. Se questo partito, dunque, abhandonato dai compagni del con– tinente non meno che mitragliato dal Governo, fai-
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