Critica Sociale - Anno XVI - n. 17 - 1 settembre 1906

CRITICASOCIALE 269 della nuova scuola avvertono cho la condizione estri11- secn della libertà.degli scambi non è di pe,· sè sola suf– ficiente a determinare il benessere economico-sociale. l sindacalisti postulano cbe, per effettuarsi il massimo edonistico sociale, deve presupporsi unf\ preliminare i11t1·inseca condizione di uguaglianza dello 11osizioni ini– ziali delle economie scambianti, sia individuali, sia col– lettì\'C. Nel processo economico si hanno lo " posizioni ini– ziali,, e le ,: posizioni terminali 11• Per aversi il benes– sere generale, bisogna, è necessario, ò condizione sille q,w. 11011, che tutte indistintamente lo economie scambianti abbiano date attitudini essenziali, dati beni economici iniziali e non altri. Oggi, invece, il processo economico pu,-o (naturale) ò turbt1.to da elementi e dn coefficienti non economici e antieconomici, da fattori politici e giu– ridici come: il possesso, la proprietà privata, il salario, Il profitto, ecc. Questi fatti non economici turbano le posizioni iniziali, rendendole artificialme11te e non nalu• ,.afmente 1\isuguuli. Occorro l'eguaglianza dei punti di partenza (1) 1 la uguaglianza delle " J>Osizioni iniziali 11 , o cioè, la eliminazione di quo! fattori perturbativi poli• tìci e giuridici che d&formano, alterano o viziano il nor– male e tipico J)rOcesso economico. Ma, a sua volta, la condizione di uguaglianza dello " posizioni iniziali II di tutti i soggetti economici di per s,~ sola non ò sufficiente tl determinare il massimo di ofelimità. sociale: come non ò sufficiente lo. estrinseca e formale condizione della libertà degli scambi. Le duo condizioni non debbono Htaro da. sole, ma debbono com– binarsi e integrarsi (liberismo Integrale), concorrendo o convergendo ad un unico risultato definitivo, formando tutte e due l'unica condizione necessaria e sufficiente del benessere economico universale. A questa concezione integ,-ale del Liberismo io mi ri• f~rh'o nei miei articoli, o non a quello unilaterale o dommatico del De Molinari (Vedi Nota I). Ora, non ò chi non veda quanto ò rilevante la differenza che corro tra il liberismo-sindacalista prospettato nei miei articoli o quello clella scuola classica e del De :Molinari; e non è chi non veda come è illogico, ingiusto e strano l'egregio avv. Marchloli, quando mi confonde con i sostenitori del liberismo borghese e mercantile e qua.mio afferma che il sindacalismo riesce a rinsaldare la più iniqua con– servazione della società borghese con i suoi monopoli, con i suoi privilegi, con la ima proprietà, con il sala– riato, ecc., condizioni tutto che sh.nuo in Irrimediabile contrasto con lo esigenze logiche e scientifiche del libe– rismo integrale da noi sostenuto (Vedi Nota L). Un pii, attento esame e una più obbiettiva e spassio– nata considerazione di tutto il problema. 1 nei termini da me situati, non a.vrebbcro indotto il mio contraddittore a rormularo quelle obbiezioni, che cadono da sè, tanto sono infondato e assurde (Vedi Nota M). (Continua). SERGIO PANUNZIO, (') Sul conootto socialista di l'Q11t1ql(a11:a ho scritto In Dltt11t,., ,°'Ortait, n. 7-8. .I) •rutta questa prima parte dello scritto del Pa– nunzio - sfrondato. di qun.uto non ò attinente alla que– stione SJJ0Ciflca- ò fondata su di un equivoco, tanto dal lato formalo, quanto da <1ue\lo sostanziale. Dal lato formale il Panuuzio afferma che dal suo ar– ticolo, contenuto nel .N. 3 del /Jit 1 e11ire Socialf' 1 non pote,•a minimamente trarsi la conclusione che egli fosse 11oii– i11tervenzio11ista. 11 contrario ò precisamente il vero. Oiacchè il suo liberismo 111/l'r,rale implicitamente J)ro– supponeva - nel silenzio dell'autore - Il non iutcr- \'Cnto dello Stn.to nei rapporti sociali. A costituire Il concetto generico di l1berùm10 entrano vart elementi, uno dei quali, ed insopprimibile 1 ò quello del non-inter• vento statale. Ora, siccome, quando si imJ)iega una pa– rola1 la si intende usata nel senso della comune acce– zione, almeno so si ,•uol e\'ltare la confusione babelica delle lingue; siccome, quando si muta un elemento co– stitutivo di un concetto, si viene di necessità anche a modificare il concetto medesimo; no consegue che Il Panunzio, per non cader nel gra\'e difetto della. oscurità e dell1ambiguità, doveva dichiarare in m0<lo preciso che, adoperando l'eiì))ressione II lil>erismo integralo 11 , egli \'eniva a modificare 1 anzi a S0p))rimero, uno degli ele– menti ossen:.-.ia:idel concetto di liberismo, quale è quello del non-intervenzionismo di Stato. Non avonclo egli fatto <'iò, io avevo tutto il diritto di cavare le concluilioni che ho tratte. Considerata la cosa dal punto di vhita sostanziale, cho ò il più importante specialmente pei lettori, il malinteso del Panunzlo consiste nel riferire soltanto a. sò ciò che io avevo esteso a tutto l'indirizzo sindncnlistico, il quale, checehò si blatteri In contrario, ò decisamente avverso all'intervenzionismo statale nei rapporti sociali. lo prendevo appunto l'abbri\'O da questa frase caratte– ristica del Panunzio: " il socialismo, lungi dt\ll'essero la. negazione del liberismo, no è invece la miglioro o più offlcaco riconferma,,, per ricordare corno la tendenza generale del sindacalismo sia quella dì combattere la. legislazione operaia. Che il signor Panuuzio sia perso– nalmente favorevole alla legislazione protettiva del la– voro, non imJ)orta gran ratto. •ruWal piil sarà. l'eccezione che conferma la regola. L'importante da stabilire ò che gli uomini rappresentativi e gli organi pii1 autorevoli del sindacalismo, corno il Mout•emeiit Socialiste, il Sinda– cato operaio, il Divenire Sociale, sono in massima molto intransigenti in materia. di non-inteveuto 8tatalc. Ricordo a questo proposito un articolo di fondo del Dil>e11ire sociale, dettato al tempo dell'assunzione del )liuistcro Sonnino, col quale si diceva eho quel ::\linistero doveva essere combattuto specialmente pol suo programma so– ciale, per la progettata Istituzione dol\llspettorato del lavoro, del Minif1terodel Lavoro, ecc. Che più! Proprio nel N. 5 del Dit'e11ire Sodale di quest'anno, accanto ad uno degli articoli del Panunzio 1 è inserito uno scritto di Virginio Panella, in cui si parla delle assicurazioni in Oermania o In cui si esce in queste frasi:" quanto a noi (ò un sindaco.lista che parla), lasciando ai riformisti e ai socialisti statali 11umdicm·e allo Stato borghese uno straccio di legislazionesocicife,uon t 1 ogliamoci·earcialc1ma illusione sulla 1n·atica ef/icacia della me,lesima, anzi te– ,iiamo a meUe,·e m guardia contro di essa le masse lat:O· rnfrici, J)erchè non siano distratte dal loro lavoro di organizzazione sindacale, dal loro fine determinato di costituire uno Stato nello Stato ,,, ccc., ecc. Occorre JJrOprio una buona doso di audacia per asserire che I slndo.calistl sono favoro\'oli alla legislazione prottittiva. del lavoro! B) Osservo, in linea d'incidenza, che que9ta proposi– zione: " lo Stato è un organo non economico m espressa così in modo dogmatico come lo è dal Panuuzio, de– nunzia cli J)0r sò sola il carnttere unilntoralo e metafisico dolio veduto dell'autore. I,o Stato, anche così come ò oggi (molto diverso, certo, dallo Stato quale lo vogliono i riformisti), compie diverse funzioni economiche e lo compio abbastanza bene. Il servizio postale, ad es., \'a. in Italia abbastanza bene; in Germania va.ancora meglio che da noi. Ala, oltre le funzioni economiche positive, vl sono, dirò cosl, le funzioni economiche negative. Quando lo Stato garantisce la sicurezza pubblica noi processo produttivo, si manHesta indu!>biameute come uu potere economico, per quanto in maniera indiretta. Si legge in un libro del l<~Al,LET (la sollltio,i fra11çaise de la qutstion du .llnroc): 11. Kel )la rocco la mancnnza di sicurezza ò tnle, che il coltiva.toro, nel timore di svegliare la cupi– digia dei Jnctrl, limita il J)iù che sia possibile le semi– nagioni, in modo da ridurre Il raccolto n ciò che gli ò strettamente necessario por vh·ere. " F:cco adunque che lo Stato J)UÒ favorire od ostacolare l'incremento della produzione, compiendo In tal moclo una funzione eco– nomica. C) Ma lo stato attuale <iellecose è l'unico che interessi, poichè, quando ci si occupa di rapporti, di mo,,imenti 1

RkJQdWJsaXNoZXIy