Critica Sociale - Anno XVI - n. 15 - 1 agosto 1906

CRITICASOCIALE 233 puro da attribuirsi alla differenza del punto di vi– sta, che noi varì autori poteva esser croato dallo dottrine politico-sociali cui ciascuno di essi aderiva; scrittori A))partcnenti al medesimo partito conserva– tore hnn creduto in parte di poter adoperare i prin– cipi dell'S0 per farne argine contro l'in1peto delle correnti socialiste, in parte im"ece han sentito il bi– sogno di rinneg-arc la Dichiarazimle dei diritti, at– tribuendole l'origino prima delle teorie sovverlitrici da loro combattute. Gli scrittori socialisti, nell'altro campo, non sono in maggior accordo fra cli loro: por gli uni le idee della grande rivoluziono sono con le idee comuniste nel rapporto di madl'i a figlie; poi- gli altri c'è fra esse quel reciso antagonismo che sorg-e fra chi mira sopratutto a conservare nel diritto cli proprietà privata il fondamento economico dello distinzioni di classe, e chi nella distruzione di esso vede l'unica soluzione ciel conflitto secolare fra le classi sociali. 11 di~accordo uclla interpretazione sorge sopra– tutto da due cause: In. confusione che da molti si cnmpic del fattn ~torico co~l,.)n. dottrina filosofiçp– ~iuridica, così riguardo alla rivoluzione francèse come riguardo al movimento sociale contemporaneo; e la dimenticanza di tutto il movimento intellettuale che, nei due secoli precedente e contemporaneo alla. rirnluzione francese, era andato rinnovando il con– tenuto della filosofia del diritto, e che, costituendo hl 1Heparazione teorica della Dichiarazione, ad essa conferisce il suo vero valore e significato, chiaren– done tutta la portata e la capacità logica cli nuove conseg11enze, oltre a quelle che la rivoluzione ha messo in luce e tradotto in atto. Como fatto storico, la Dichiarazione dei diritti non può esser considerata fuori cli tutta quella con– catenazione di avYenimonti, i quali co!::ltituiscono nel loro insieme la grande trasformazione economico– politica, che si riassume nel nome cli rh•oluzione francese. Prender la D,t!tia,·azione a sò, per attri– buirle un'efficacia gonemtiva del movimC'nto sociale contemporaneo, che di beo altre cause ha avuto bi– sog-no por iniziarsi e svilupparsi, è precluder:,i la via ad intendere lo svolgimento dei fatti storici. Mo, senza dubbio 1 quando si prendano in esame tutti i fattori economici, politici e giuridici di cui la rivoluzione francese ha. recato l'azione libera e intonsa nella costituzione della Sociefa e dello Stato moderno, ci aJ)pare e,•iùoute come il movimento so– ciale odierno non sii\ storicamente della rivoluzione che la diretta continuazione e la conseg-uenz" ine– vitahilo, che senza essa non avrebbe potuto svilup– pnrsi o, per lo meno, assumere quelle formo e que– g-li atteggiamenti che gli sono caratteristici. La rivoluzione francese, come nota assai bene il SalvQ– mini, " non distrusse, come spesso si ripete, in " pochi mesi una società creata dal lavoro di molti " secoli; ma in pochi mesi compì una dissoluzione " che da molti secoli si prolungava ,, ( 1 ). La compì spazznndo via risolutamente gli ostncoli, spozzondo Je cntcne che si opponevano al libero avanzarsi delle nuove energie economiche e politiche, che si erano venuto producendo e sviluppando attraverso ai se– coli precedenti: aprì in tal modo la via all'incre– mento del capitalismo, inceppato e impedito prima dagli avanzi del feudalismo j aprì la \'ia alla parte– cipazione di tutti i cittadini alla vita dello Stato e delle Altre pubbliGho amministrazioni, che i pri\'i– lcgi cli casta avevnno per lo innanzi preclusa. allo clnssi pili numeroso. Orn, da questo duo innova– zioni, economica e politica, sopratutto, ha origine il movimento sociale contemporaneo: chè, in primo luogo, lo s\'olgimento del capitalismo ha recato il differeoziEirsi del quarto dal terzo stato, del proleta- (1) La ,·,vow:,oneft'a11cue. Mqano, Palle&trlnl, 1001 1 p. sn. riato dalla. borghesia, o lo stringersi di ciascuna eh.dio dnu classi attorno a quegli i11toressi, che do• krmirrnno in oi::nunn la soliliarietì~ interna e l'op– posizione con l'altra; <', in secondo lur>g-o, la parte– cipazione alla vita pubblica ha associato alla lotta e{'onomica la lotta politica nel campo dei 1n1hblici poteri. Sotto i due aspetti suoi fondamentali, quindi, C'tonornico e politico, il socialismo non sarebbe, o avl'ehhe contenuto, metodi e intenti a~sai diversi da quC'lli che Ila, senza la rivoluzione f'nrncese o gli effetti dn essa prodotti in tutte quante le nazioni civili moderne. Ciò affermava anche, nella sua mira– hile storia della. Costituente e Leyislafirn, Jean Jaurès, scrivendo: " la rh•oluziono francese ha preparato ~ i111lircttnmente l'av,·onto del pMletariato. gssa ha " prodotto le due condizioni essenziali ciel socialismo: " la democrazia e il capihtlismo ,, (I). ,\la dal riconoscere ciò all'asserirn, co11 l'Aular<l, chr il socialismo è unn conseguenza della Oichfrtrn· zioue dei (tinlli, la dh1tanza non è brC\'O. " La di - " chiarnzionc dei diritti - scrive il Dul Verchìo - è " la formula de1le esigenze che, non per sè, ma nel 11. loro contrasto con lo stato di fattQ e coi tentnthi " cli conservarlo, determinarono la rivoluzione i non " si può dunque intendere come sintesi di questa, " nel senso che ne comprenda in sè tutto il cor..;o " storico, in guisa che tutti i fatti di quel periodo " siano riducibili ad essa. Non nelle suo vicende " flmpiricbe la ri,•oluzione si unifica idealmente colla " Oichirtrazione dei diritti, ma nel suo significato " filosofico e razionale. ,, t 2 ) Orn, cio, che si ò eletto della Dirl,irrrazione ilei dirilfi nei suoi rapporti con la rivoluzione francese, può ripetersi del Jfo111(eMo rlei rom1misfi nei suoi rnpporti col mo\'imonto socialista: esso è, dirò ap– plicandogli le parole che il Del Vecc!Jio usa per la Dichi(trazione, " l'insegna delle nuo,·c csige11ze com– i<, par:,c su la scena storica; denota dunque la meta " e il programma, e, ::ie nella serie <!elle vicende renomeniche rappresenta soltanto 11110 dei termini " del conflitto, no compendia però in sè tutta la ra– " g-iouo, o gli cfa quolla impronta ideale pt'r cui " osso sogna un momento nella storia dC'l mondo,,. ~bl, ciò posto, fiO tra la rivoluziono francese e il socialismo esistono, come s'è accennato, rapporti di concatenazione e continuità storica, sono in,,ece, come da molti si afferma, antagonistici i rapporti dottrinali in cui vengono a tro,•arsi i principi teo rici che sono Ntati affermati a. loro fondamento idenle? Per rispondere a tale domnncla. non potremo consicleraro nò la /)fr/liai-azione clei,(fil'itfi 11è il Nà- 11i(e8lo (lei, comunisti staccati e quasi avulsi da tutto lo svolgimento della filosofo~ politico-giuridica c:ho, dandone Ja, prep~rnzione, n,_, rivela anche il rnlore e il pieno siguificato logi<'O i ma a questo ambiente idcolog-ico anzi dovremo sopratutto rivolger l'occhio, pur senzf\ dimenticnre nò trascurare quella. rertltfl dello condizioni storiche, che e!':ercitn, sempre una. così potente efficacia anche sulle dottrine filosofiche, sopratutto nel campo della morale e del diritto. . .. Lf\ op1>osizione fra /Jichiarazione dei clii-itfi e Jla- 11i(esfo clei Comtmi:~li fu, da chi la affermò, posta in due punti diver~i e di fondamentale importanza: nei principi animatori filosofico g-iuridici e nella con· coi'.ione dell'evoluzione storica della. Sociebt Il principio della proprietà. privata, contro il quale si dirige tutta l'azione soclalisto, è, S"COndo quelli che veggono il su accennato contra~to, cardine fon• damentale delli\ Dichiarazione dei diritfi; e, do,•e questa poi invoca\'a la Hagi<me e gli immortali p,·i,i- (') 1"t1·od11z/,,'111t, 11) o~. 011., pp. 1B u

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