Critica Sociale - Anno XVI - n. 15 - 1 agosto 1906

CRITICA SOCIALE dato dalla possibilità della scelta fra duo dolori di in– tensità. differente. Da. ciò conseguo cho l'attività è di versa da individuo 1\ individuo, da popolo a popolo, n seconda della. maggiore o minore sensibilità di ciascuno, della maggiore o minoro ricchezza dol patrimonio psi– cologico; perchè gli individui e i popoli più sensibili hl llOlorc, ove non vogliano ad esso soccombere, debbono continuamente lottare per la ricerca dei mezzi adatti od eliderlo, e iumo quindi una attiYità maggiore, più rnfft• THltae complessa degli individui e dei popoli che al do loro o a una gran parto cli dolori sanno opporre una supina rassegnazione, un adattamento completo, che fl– uiscono parimente ad eliminare ogni sofferenza, ogni malo. Ma l'attività \'Rria non solo da individuo ad indi,•i,luo, da popolo a popolo, a seconda della. <lh•ersa se11sibilità 1 del diverso n·odo di reagire al dolore; vnria anche negli stcqs\ individt.i, nelle medesime collettività., col variore delle condizioui e degli stimoli del monfo esterno. Se nello stesso ambiente sarà diverso il modo di compor– tarsi e di agire di un musulmano e di un europeo, di un uomo civile o d'un uomo selvaggio, anche però il medesimo individuo, europeo o musulmano, uomo ci\•ito o selvaggio, si comporterà e agirà diversamente a se– conda del diverso ambiente in cui possa trovarsi, cioò a seconda che pei ùolori che lo pungono o lo tormen– tano trovi o non tro, i un mezzo accessibile di eliminarli, 0 1 meglio, possa comJ):ore per eliminarli uno srorzo 11011 &UJ)eriorea quello che la sua apatia o la sua inerzia consentono e non più raticoso nè più doloroso del m1le o dei mali che intende ullontanare \la sè. Lo stimolo dell'attività - il bisogno - è pur sempre, ndunque, una forza che sorge nell'unimo umano e che è cinta dalla possibilità di reagire al dolore; ma è una rorza che, se di rronto a un medesjmo stimolo del mondo esterno è diversa da uomo a uomo secondo la dh·nsa psiche individuale, è puro diver.'la nello stes"o uomo o nella stessa colletti\'ità secondo i di\•crsi stimoli e lo diverse condizioni del mondo esterno. Quando, perciò, \'Ogliamo spiegarci J'attlvitb. d'un uomo, o d'una classe, o d'un popo:o, <lolJIJiarno anzitutto di– scendere nel suo animo, esaminarne la psichcj ma quando questa a,•remo accertata, no:1 anemo esaurito il còm– plto nostro, perchè 1 so è certo che a maggioro svilup, o della p,icho umana corri~ponde un maggiore sviluppo della 1\ttività umana, non è pc;-ròdetto che questa. alti– vitù. non trovi degli ostacoli, o:·a meno, ora più formi - ,labili 1 nel mondo esterno 1 e cho questi ostacoli, a seconda ap1)unto della loro mnggiowe o minoro resistenza, 11011 modiftchino non solo il risultat > e la mèta dall'attività umana prefissi, ma non riescana anello a modificare, e talvolta a trasformare, la stes:-a psiche, ren<lendola, a seconda dei casi, da sensibile iw,ensibile e \'icever1m, e rotrocedendola o l\\'anzatHIOla, inopinatamt.mte, sulle vio del progresso e della civiltà. E tale consideraziouo è quella appunto che ci rendo guardinghi dal lanciare anatemi contro il materialismo storico, dal senteoziare che esso è un circolo chiuso o dall'ammettere ittico et immet'iate, come ammette il Hensl in un articolo già citato ('), che 11 la psiche, il ratto intellottl\•o, diventa a poco tl poco preponderante ed assume la runziono cli coonliuatoro od innovatore del mondo sociale, omnncipanclo coal sempre più que– st'ultimo dall'influenza dell'ambiento naturale w Noi non neghiamo il valore della psiche, ma non pos- (I) [,Il l"lna,3citc1 dell'ldtollsmo, In CrU/00 soc1(1,,I 1\111\Q xv, N. 19. siamo ammettere la sua assoluta indipendùnza ed eman– cipazione dalle cose; noi non neghiamo l'attività morale o soggetti"a, ma 11011 sappiamo toglierle la. base materiale su cui posa; noi ammettiamo l'etflcnoia de:Ja politica, dell'etica, della religione, ma non pos~iamo sradicarle dal terreno economico su cui crescono e v<'gotano. Ciò in ,•ia generale e, in modo particolare, per quanto riguarda la gèuesl del socialismo che ci siamo accinti a studiare. Rensi, IJuttamlo a mare li materialismo sto– rico, afferma - o in nome del positivismo, si badi bono - che la critica idealista ridà l'autonomia allo spirito umano rispetto alln struttura economica e ne infrange la dipendenza, che pareva finora iniUJJeralJile, dagli in• tnossi che su questa maturano i SJ)Oglia i rapporti so– ciali da quella inttessibile rigidità di cui li avern ve!-liiti la concezione materialistica e dà. loro quella pieghe,·o– lezza e flessibilità. che ogni riformatore non può a mono di desiderare; e quindi "il movimento idealista, come non ilistrugge ma integra il po,-itivismo, così non sottrae le premesse filosofiche al socialismo, ma piuttosto dà ad esse nuo,·o alir11c.lto o nuo,·:> conrorto 11 • Noi invece dimostreremo, nel capitolo seguente, e par– tendo sempre dall'animo umano anzichò dall'nmbionte, partendo cioè dal rampo u;oralo, cnro ngli idealisti, e non da quello materialo, che l'attivith tivoluzionaria del socialismo è da.la bom,ì da un fenomeno morale e psl– Mlogico, cioè da un aumento dei bisogni della classe ope– raia, m:L che quest'aumento è determinato in modo in– negabile dall'amlJiente borghese e capitalista, cioè da quel mondo materiale, economico, di cui tutti ormnl vanno a gara nel disprezzare l'esistenza e il valore. (C011tinua). CA!tl,O PETROC!Clll, FRA LIBRI E l~IVISTE UPTON SINCJ,Alll, /,,a Gi,mylo. - 'J'he Juugle Company Co., Box 2064 1 New York, 1906, pagine 413 Col nome, che è dato iu America a quei flttis11imi boschi in cui le liane, lo canne, le orbe, gli arrampi– canti distendono un inestricabile immano reticolato, dal quale, chi trovasi circondato, non può nutrire speranz1\. dì cavarsela cbo sperando nella pericolo~a virtl1 dell'in– cendiOj il ~iovane autore americano di: Il He Jlida{l900), Il P,•i11c1peHaye11(l!)0I), Il g1omaledt Arturo Silrling(l'J02), o di .lltm<1.:;s<1s (l'J04), ha pubbhcato 1101!0scorso ft'IJ– Lraio il romanzo socialista 11 1..<iG11mgfa "' che meri,a rii a,•erc, anche in Eoropa, il grnn 1111ccessopolitico o l('tternrio che obbo in America. Dovo, come è noto, dir. roudeudo talune iurormazioni relative al sistema d1 con• f, zlone delle carni in consena usato dal " 'l'rust df'l JJ11e II di Chicago, sollo\·() nel pubblico quell'onda di ~can(lalo cbe costrinse Hoo,e,·elt e il Senato :1 imporre ai 1 • pad,ei•s" l'Ufficio d'Ispezione go,,ernllti\'O, d1 cui a,·e• \'ano bisogno i consumatori di quo ..to diffusi-.simo pro• flotto a tutela della propria salute: o du,•e, come forso ò meno sapulo, il libro fu detto essere dalla. critica lelternrin. La Capanua del Zio 'J'om del salariato, il pi1'1 gr1;111 romanzo socialist:i che sia stato mai scritto, il più ardito romanzo della letteratura americana. "J,,, Gilmgla" narra le nnenture d'unii. famiglia di emi– granti lituani, recatasi iu America e stabilita,.i a. Chicago C'OIsolito scopo di far fortuna, diffondcndO.'!ì oerò pr111• cipalmeute su quello di Jurghis, il J)rotsgouista del- 1',uione, cosl da mettf'ro in e\'idcnzn. per quali iuelutta– lJili circostanze un ottimo operaio, che sarù poi redento dal socialismo, dive11ti un delinquente o un vagabondo. La nat.ura cli quostti lllvist~ non cOntf)Orta che si dia un rendiconto minuto dei meriti artistici dell'opera, come donebbe rare, parlando d'un rornauzo, un periO• dico letterario: es)m u.vrit adempito il :-uo dovere di so– lidarh1ti\ intellettuale coll'opero. inslgm.>,quando ne•mett,L nel dovuto rilie\'O lo utilità. politiche. Abbiamo già detto in principio di uno. di esse: quella i cui effetti dO\e,,ano di necessità sentirsi subito: il miglioramento nella pro-

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