Critica Sociale - Anno XVI - n. 9 - 1 maggio 1906

CRITICA SOCIALE 135 studiata attraverso le inchieste sugli infortuni, è quella d~llc oro di lavoro e del con1mgucntc esauri– mento. 1': vero il fatto affonnato dn. alcuni fisiologi che dopo 3 - .J. on,\ 1 1 attcm:ione è esaurita, e quindi meno proficuo il lnvoro, o lliÌI esposto l'operaio agli accidenti del illvoro 't .Molti ultri fcnomrni 1 oltre quello dell'accidente sul lavoro, permettono di tiare una ris1>osta esau- "'ii ~ l ~ ii l ~ l l ~ ~ "1 '5 Fig. 2. ricnte al quesito. Himnnendo semplicemente nel campo di ossorvnziono degli accidenti, la dimostra– zione che, dopo un certo numero cli ore di lavoro, l'esaurimento dcll'o1>ernio ò grande e dh·cnta peri– coloso per l'incolumità sua, risultn hen evidente. Ecco nella fig. •I i dati raccolti in },-.rancia nel 1903 e rappresentanti un'inchiesta su oltre 4300 ac• ciclcnti. Verso lo 11 clol mattino gli accidenti si fonno numo1·osi ; tornnu poi n crescere verso le 4 - 5 ciel ;10 JQO B. ,,. ,, ~ f". 144 Fig. 4. po'mcriggio, allorquu1lllo l'attività è massima, ma già si iniziano i fenomeni della stanchezza. )folle ore successive, il numero degli infortunì va gradutll· mente decrescendo. Nelli\. mia bl'O\'O inchiesta ((,g. li) ho visto qual– cosu di simile por gli info1·tunì verifìcn.tisi nella pro"incia di 'l'orino: nuche qui alle 5 ciel pomerig– gio si ha il matisimo dogli accidenti, contempora- 11cnmente al :nassimo dell'energia lavorativa. Nelle inchieste dC'IIO1/.nnnellini (fig. 6) forse risulta più dimostrath•o il ftltto ohe l'esaurimento organico massimo è accom1}flgnnto dtL un massimo numero lii accidenti : non hisognn porò dimeuticnre che si tratta <li operai addetti ad una specialissima e faticosissima lavor uzionc. In tota.le, queste gndicho dicono che la eorrispon• dcm ~a tra infortuni e esaurimento fisiologico non è ussoluta, e 11011 ò quale f)Otrehbc attender~i un sem• plidsta, il quale osscn·asse <1uesti fenomeni. In ge– nerale, i pericoli massimi per l'op('rnio non si hanno nelle ultime ore di lnvoro, allorquando gli entusia· smi per la fatica sono s1>enti 1 ma si verificano io quel periodo di lempo nel quale massima, o mo,lto alta almeno, è l\ttfiviti\ poi lavoro, ma nel quale l,(ÌÌ\. si iniziano i primi fenomeni di esaurimento. Perciò invocare i chtti degli infortuni come una r11gione per diminuire le ore di lavoro J)uò essere J)Cricoloso: ciò cho con vien chiedere è una buona distribuzione delle ore ciel lavoro, oltre t'11e un ra– •donale accorciamenlo del 1>criodo di lavorazione . .N'on mancano però, nei dati che si raccolgono in· torno agli i11f'ortu11i,lo dimost.razioni evidenti che il litvoro prolungato ò causa predisponente agli infor– tuni. Oall'inchiostu fatta sugli operai metalluq:ici di Piombino risultn che, per operui addetti a periodi lunghi e ininterrotti di lnvorazion<•, si ha questa distribuzione percentuale degli accidenti: dal 1° al 5° giorno di ln\'Oro il 1:3° 0 ; dal G 0 al 10° il 14° 0 ; dnll'11° tll 15° il 17° 0 ; dal 16°ni 20° il 26° 0 ; dal :t1° al 25° il 28 ° 0 ; quindi i periodi lunghi di la\'Ol'O i-;ono biasimevoli nnehe sotto <1ue~to punto di ,•ista e finiscono col risol,•ersi in una vera perdita per la società. Il che è anche la. miglior riprova del bia– simo che t.utti ~li economisti hanno sempre rivolto lii lavoro straordinario, che trop1>0 spesso, coll'allet• " " l ' ç ~ • , dre ,, n 1 ,1 ,, 7f, 7S ,, ,, • .,a.,, to-- dtll/l. Jiornu.Ja. tamento del mag-gior guadngno, contribuisce all'e· saurimento <lei lavoratore . .\ nchc nei dtlti che io ho raccolto in 1>ro,·incia di 'l'orino 1 il fenomeno si riproduce con bastante co– stnnz11. He, per gli opcmi che compiono sei giorni soli di la\'orazionc, Heguiti da un giorno di riposo, si ha una cifra degli infortuni uguale a IO, per gli oocrai che fanno due settimane ininterrotte di la– ,·oro, il nunwro di infortuni ra1>1>ortato 1 ad ugual periodo di tempo (f; giorni\ è sempre almeno di 12-1-L Tutto questo pro\'a semplicemente che il criterio, che può rrarsi dall'esponente " infortunio sul la– voro "I) in rispetto agli orari di liworo, all'esauri– mentn organico ciel lavoratore, allA. necessità del ri· po:io settimanulo, collinrn coi criteri che da tutte le altre considerazioni morali, economiche e fisiologiche cleri rnno. Come tutti i fenomeni similari, anche quello del– l'inrortunio 1ml hlYOro non presenta una. unica de– terminante prossimi\ od un unico f»ttore predispo• neutc: ma induhhituncnte, trn. le cause che m• favoriscono il manifostnrsi, predomimt l'esaurimento org-anico. \'aleva quindi Ili. spesa. rli seguire e cli analizzare almeno nelle suo grandi linee generali anche questo fenomeno, che può sen•irc di huon ammaestramento e che può interessare assai da vicino le riforme so· ciali del lavoro. K BERTARF:J.LJ .

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