Critica Sociale - Anno XVI - n. 8 - 16 aprile 1906

l lG CRITICASOCIALE al rispetto dovuto alla volontà manifestata dal corpo elcttornlc. Inutile rammentare - perchò è spettacolo a cui ognuno ha assistito - tutti gli spcdienti e le macchinazioni che ei mettono in opera per costringere le maggioranze le– gali, rimaste in carica dopo la sconfessione di un voto, a rewlcro le armi. Si può dire che la. elezio11e parziale non ha tregua so non quando, distruggendo il suo ri– sultato immediato, rinnega sè stessa e si converto ncl– l'clcziooe generale. E la statislica ci J>rova infatti che, appunto per queste ragioni 1 si sciolsero ogni anno, dopo lo elezioni parziali, eia 90 a 100 consigli Comunali. 01· mi ra specie che un sistema, qual'è questo delle ri11110,•11zioniparziali dei Consigli, così e,·identemento con'!crvatorc nelle intenzioni e cosl disastrosamente as– sunlo nella pratica, venga dall'amico Caldara giustificato col diro cho esso u rendo possibile il rinsanguarsi <lolle moggioranzo e delle minornnzo, attivando nella vita do! Comune quelle funzioni dì ricambio che sono leggo prov– ,•illenziale per tutti gli organismi w Dove si vede, ahimè!, quanto sia pericoloso l'uso delle similitudini. Oiacchè è appunto in \'irtù di questo cosiddetto ricambio e di que.itl) ri11~<myuame11to a piccole dosi periodiche, che si ra,·o– risce quello spirito II di continuità e di tra(lizionc ,, che il Oalluppi s'augurava fosso mantenuto. )Ia Yia ! fac– ciamo a parlar chiaro. C 1 ò - domando al Caldarn - nesrnna delle nostre amministrazioni, o socialiste o po– polari, che, trovandosi al potere - conquistato con lotte o sudori -, intenta a metter in atto le promosso ri– forme, in possesso d'una maggioranza concorde e sicura, senta il l>isogno di essere ,·i11sa11guafa o 1·icambiata? Eh via! li rinsanguamento e il ricambio li ,,orrà soltanto se si tro,·erà. in minoranza, e li vorrà unicamente come occasione o pretesto per tentare una ri\'incita nell'alea dell'urna elettorale. li Caldara crede di mettere ogni cosa a posto ragio– nando così:~ Se, egli dice, il programma e l'opera degli nmminlstratori del Comune raccolgono l'approvazione del corpo elettorale, lo elezioni par1.iali daranno modo di continuarne lo sviluppo, o iusiome conforteranno e programma e amministratori. So, invece, il corpo elet– torale colle elezioni parzlali darà. un verdetto di con– danna, sarà. sempre meglio che l'opera amministrativa condannata ,·enga troncata, anzichò al>bia modo di svi• lupparsi ad ulteriori conseguenze. 11 )la è facile osservare all'amico Caldara che, nel se– condo caso, va a farsi benedire quel tal pronidenziale ri11sa11guamenlo e ricambio da lui propugnato prima 1 sicchò egli sì trova in contraddizione con se stessoi o uol primo caso, chi non verle, per poco che abbia pra– tica ed esperienza del mondo, come le cose non vadano punto così liscio e piane come il Calda.ra suppone? In– ratti (anche la,;ciando da parlo che la preoccupazione d'una lotta elettorale a breve scadenzt1. turba semJlrO un poco un'amministrazione e la distoglie più o meno clall'occupari:.i con piena conftdonza del suo còmpito) è noto che troppo spesso, nei primi tempi d'uu'ammini• strazionc, a malapena si riesce ad abbozzare e ad av– ,,tare un corpo di riforme; che i vantaggi sostanziali di un programma sono sempre i più tardi a farsi sen– tire; che anzi non di rado OCCOl're metter mano dap• priucipio a qualche provvodimonto, specie tributario, che - isolatamente - apparo poco simpatico e ferisce in• tere.:-si particolari. Or chi non capisce come tutto ciò olfro a un partito avversario, che sta all'agguato, milio aJlJ)igli por impressionaro e travlarc il sentimento pub• blico e cercar di screditare cd nl>battere un'ammìnistra- zione, abbatterla tanto più presto quanto più si teme che essa, sviluppando col tempo le solide virtù del suo programma, possa acquistare ferma base e duraturo fa,•ore? Nessun dubbio quindi che il sistema delle elezioni parziali è, per so stosso 1 da ripudiarsi; e che occorro so.~tituirgli - nell'interesse genero.le della correttezza politica e in quello speciale dei partiti avanzati - Il sistema della rinnoVl\zione totale dei Consigli, l'unico che assicuri al diritto o alla volontà. degli elettori ln pie• nozza dei suoi effetti, l'unico che - per la profonda sug– gcstiziono delle lotte generali, per la larghezza e orga– nicità. dei programmi - ravorisca l'espandersi di quegli alti criteri di politica amministrativa, di cui democrazia e proletariato hanno sopratutto bisogno. Rosta l'altra questione, quella del maggiore intervallo fra una rinnoYazione o l'altra. Per il Tempo, cd anche per il Lavoro, un quo.driennlo è troppo. E ammettiamo che sia. Sarà. il caso, tutt'al più, di ridurre i termini da quattro anni a tre. Del resto, anche su questo punto è bene spiegarsi. lo consento col Tempo nel riconoscere le virtù e i ,•antaggi delle frequenti consultazioni delle masse elettorali: ciò è strumento di educazione, tiene vigili i partiti, stimola o infrena - secondo i casi - i corpi amministrativi. Osservo però che 1 nella fissazione dei termini, non c'è nulla di assoluto o che, se la frequenza delle cler.ioni può ritenersi una. tendenza domocratica 1 essa non si elevo esagerare oltre un certo limite 1 se non si vuole che la funzione elettorale diventi null'altro che uno sterilo meccanismo. A buon conto pare a mc che un biennio sia assoluta• mento insufficiente. Pcrchè un'amministrazione comunale possa 1 non dico recare com1>letame11te ad effetto un pro• gramma, ma farne un'applicazione che basti a saggiarne le virili e Pindirizzo, o perchò d'altra parte la cittndi• nanza abbia modo <li esercitare su basi sperimentali il suo giudizio, un triennio almeno ci vuole. N ò vale ricordare, corno fa. iI 1'empo, la vertiginosi Là. della vita moderna. Oià, in Jtalia questa. vortiginosità. ò un pochino favolosa; eJlJ>oi, in ogni caso, ossen·o che con la vertiginosa rapidità. nell'esigere cose nuO\'O do– vrol>be andare di pari passo quella del condurre a termino lo iniziate; so no, tutto si riduco a una vana frene::.ia. La difficoltà sollevata dal Lavoro circa la disposizioao del 2° art. (comma 2°) del progetto Sonnino, per cui la durata di tutte le amministrazioni attualmente in carie,'\ verrebl>e prorogata sino al luglio tOOi, è ua particolare su cui si potrà discutere e cho potrà venir modificato senza che lo spirito della logge ne soffra. E quanto nl timore espresso nel 'l'empo da un Sindaco di mon– tngna, Ping. Domenico h.larchelli, che la nuova legge implichi la soppressione dolio. disposizione attuale, per cui nei paesi soggetti a emigrazione temporanea si con– cede la fissazione delle elezioni amministrative nei mesi d'im•erno anzichò nella stagione esth·a 1 noto che un tale timore ò interamente fantastico : il disegno di leggo non solo non esclude quella disposizione, ma anzi espressa– mente la richiama. Concludo flnalmoute osservando - cosa del resto già. osservata da parecchi - che, a impedire che le masso si disavvc:t.zino da.I cooperare con la loro intl.uonza al– l'llndamouto della cosa pnl>blica, potrà benissimo servire il re(eremlum, che qua e là. ò già utilmente entrato ni:?lta pratica, e che attende solo un ultimo srorzo per entrare, come normale congegno, nel meccanismo della legge. SAVl~O YARAZZANI.

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