Critica Sociale - Anno XVI - n. 5 - 1 marzo 1906

ClUTICA SOCIAU, 69 " ChasseJ,croise3 ! ,, C'a1·0 'l'urati, ciascuno viaggia per proprio conto e tutti oi ritroviamo a Babele. )[entro tvanoe Bonomi, sotto l'arco azzurro di questo cielo, immagina un castello (oh dolce dimora!) per ingabbiarvi l'unità socialista; tu, nel• l'aria bigia di Milano, ti In.sci andare alla tetraggine e vinci in pessimismo l'autore del Cnndido. Nè si può cre– dere che tu abbia ubbidito alla prima impressione, chè il :\linlstero d'oggi era annunziato ed auspicato da molto tempo; o nemmeno credo a una tua spiccata antipatia per l'on. Sonnino, secondo scrive il f,qroro di Genova: penso piuttosto a un resto d'amore por l'on. Oiolitti. Ho dato nel sogno? Intendimi bono: io non sono di quelli che, cortigiani di sua maestiì. il \'Olgo, orn. dicono del Ololittl tutto il male, che non dissero o non pensarono quando egli era ministro con a lato Oiu3eppe Zanardelli. Il Oiolitti ha merili grandi, che nessuna piccineria ~Uosa può sot– trargli i come ha il torto grave di a vero poi trescato coi clericali. Tu avesti ragione di scrivere che maggiore uti• lità sarebl>o venuta al paese dal Ministero rnolitti•Za– nardolli, se ltl purte socialista. avesse lnte,o il proprio dovere. Comunque sia, sta il rntto che, dopo le elezioni generali J)Olitiche e nella composizione presente deì GrupJli parlamentari 1 il Giolitti è il capo riconosciuto ed autorevole di tutti gli affamati ciel potere, dei causidici dell'affarismo o del clericalcggianti. Nò adesso ci preme di sapere quale o quanto siano le res1ionsabllltà nostre ed altrui. Ora non facciamo della critica storica. ma semplicemente della politica. E in politica 1 tu m'ins,egni, è saggio l'amore che piU è volubile, o Impera la legge del divorzio. Il Giolitti, è cosa cerh, ò J)assato a nuove nozze. Si pentirà? Che fttrà. In av,·enire? Sono domande oziose. La questione utile è una sola: qual è il do– vere nostro uoi riguardi del nuorn Ministol'O P 'l'u stesso ncconni o.Ila. nocossltà di opporci all'assalto clello Sinistre. La difesa non basta. Bisogna distruggere quell'accozznglia di sento senza redo o senza pudore, che ba appetiti da soddi3fare e non programmi da svol· gere, e che si è ratta rifugio di cupidigie, di rancori e d'intrighi. r.o Sioi:-trc si sono logorate al potere. Scom– parsi i buoni, sbiadito il coloro liberale, Intorno ai Mi– nisteri di sinistra venne addensandosi una turbn di nau– fraghi del partiti JJOlitici o della morale, o rcce ressa per arrinHo o J)er i:1fruttare. Gli onesti Rono pochi e contano poco. C'è l'affarismo parlamentare, che alimenta l'affari11mo dl ruori o cbo si manifesta qualunque volta è in dlecussiono un grande interesse nazionale. Non ram• monti la brutta faccenda delle liquidazioni ferroviarie? E non \'cdi che nelle amministrazioni dolio Stato si scopro un ladro ogni giorno? i: strana, dunque, la tua mera\'lglla per quel che concerne l'affarl'lrno. llai l'aria di credere che Og@'iin Italia nessuna cla;ise borghese possa guarirci da quella plaga. E allora tu giustifichi il nuovo anarchismo dei sindacalisti, il quale dorh·a in gran parto da un senso di stanchezza e di naueea per lo istituzioni parlamentari, cho, non l'lapondo raro il bone 1 non riescono ad impedire il malo. Se 11011 erodi si pos– sano rimuovere le cause, godi gli effetti, o non dolertene. Io credo, in\'ece, che anche tra i conscrvatori 1 specie tra quelli che si 8000 purgati nella lunga astinenza dal potere, sia vlv"o il desiderio, come tra i nostri, di chiu– dere un periodo di scandali e di immoral!it\ o di resti– tuire rigidey,za e probità alle amministrazioni pubbliche. Che ciò ~la vero, ò dimostrato anche dalla spontaneità. doll1accordo avvenuto tra gli on. Sonnino e Sacchi, Sa– landrn e Pantano, e dall'aspettazione benevola del paese che non si è punto scandalizzato por l'avvicinamento di uomini della pili di\'er.:ia fede politica. 'l'ttlo accordo per un proq-ramma, avanti tutto, come si dice 1 negatlvo 1 cbe tendo a rinvigorire l'istituto parlamentare o l'ammini– strazione facendo u~o dì buoni disinfettanti, costitui,;co <1ucl minimo che ò necessario per governare così agli uni come agli altri. E però l'accordo apparo sincero e non reca quei coutradi che In stampa legata alraffari:imo paesano denunzia catoneggiando 1 o sono -;oltanto rormali. Al mode;,imo sbocco affluiscono i due grandi intere~si 1 Jet conservatori e della democrazia 1 unili dalla ,·ioleoza dei ratti por uno stesso fino e costretti, siccome accade In ogni compagnin, a concessioni rociprocho. I conser– \'ntori domandano ai loro amici impro\'vlsati, forma ri– mnncndo la pratica della libertà 1 la rinunzia a quella parto più delicata del programma domocrntico, la qual{', come il divorzio 1 ferisce con più durezza Il sentimento della parto moderata. l radicali chiedono per lo meno ò sperabile abbiano chiestoJ l'atluazione ~ollecitadi leggi liberali. ad esempio la soppressione del sequestro di stampa, e <li leggi dOClali,quel minimo 1 insomma 1 ch 1 Ò noces,ario a chiarire un nuovo indirizzo di Oo\'erno e a ridoi;tare in Italia lo energie democratiche e la fiducia nell'aziono parlamentare. 'l'u, spero, non protenderai che subito si dia fondo al J>rogramma dell'E,trema Sinistra ripetondo il giuoco che ora ra rOpposlzlono, ocascand~ nello trappole di quei bari 1 che non \'Olloro mai nè di– vorzlo1 nò abolizione del dazio sul grnno 1 nò altro, e che ora domandano tutto al Governo. Questi trucchi lusin– gano la semplicità dei no~tri scalmanati rivoluzionari, non to certamente. lla c'è, mi dirai, la <1ue.itioneanticlericale. Grave que stiono, In ratti: tra non molti anni, erodo, occuperà tutta la vita pubblica italiana. Ora accenna ap11ena; ma non potrobl>e avere pieno svolgimento. Perchò In J.'raucia. riuscisse a bene 11., politico. anticlcricalo, ru necessario non soltanto che gli uomini della democrazia toccassero il potere 1 ma che Il proletariato li difendesse con entu· slasmo e facesse sua la causa dell'anticlericalismo. A tanto non siamo ancora in Italia. Occorre, per l'innanzi, che le nostre clas~l lavoratrici si affezionino ai partiti democratici e intendano i benefizi di una buona poli– tica parlamentare; occorrono, perciò, leggi di protezione del lavoro e di sgravi tributari, che determinino il fatto nuovo e formino una nuova psicologio. nel proletariato. L'anarchismo d'oggi non è concludonto. Non credere, per altro, ch'io consigli alla democrazia l'esempio di Ponzio Pilato. La questiono nntlclericale è già. posta, non per merito o colpa nostra, mn ·pei fini elettorali del Oiollttl o del suo Stato maggioro; e noi non possiamo sfuggirla. Se non è OJ>portuna una vigo– rosa aziono in senso anticlericale, è necessario, è dove– roso non fare ciò cbe recero i Ministeri precedenti e ri– raro laico lo Stato. E quosto sarà urftclo del Yinistro del culti. Fatti questi accenni e queste promosse, concedi, mio caro, a un tuo discepolo di meravigliarsi cho tu non ca. JJiscn: tu, proprio tu 1 t1111toporapicn.co noi .cogliere il senso dogli aneuimonti politici, tlt cbe, al tempo del Ministero Oiolittì-Zanardelli, sapesti ridar vita o idee al partito socialistaj il quale, per vivere, si contenterebbe dell1aria viziata dei Clrcoletti e, quanto a Idee, preferi– rebbe non conoscerne di nuo,·e. Leggendo la tua prosa, l'Immagino tua mi si scolorava o si annebbiarn e, a

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