Critica Sociale - Anno XVI - n. 3 - 1 febbraio 1906

Critici\Sociale WVIS'l'.ff QUINDIC/N.f/LE DEL SCJCl.f/L/St!f(J Nel Regno: Anno L. 8 - Semestre L. 4 - All'Estero: Anno L. ::I.O- Semestre L. 5,50. Lettere e 1:aglla all'Ufficio di CRITICA SOCIALE - MILANO: Portici Galleria V. E 23 Anno XVI - N. 3 .Non si veude a, 111une1•i sep<n•ati. Milano,1° febbraio 1906 SOMMARIO Attualità, !)11bbit.:::e (I.A ClllTICA Socni.•:). 11 ,mllì'lf(liO 11111/"er.~alee la 1t1ies//,a11e mel'idimrnle (rror. {l. ,\. A:,;– lllttlll.Ll). f,fl Mllt~lOne ftc11lca dt'l p1·oblt111(1mtridtfmalt: a pro11oslfo (lei di• seguo di \('ggo pro Calttùrlk, I (lug. ,\:,,:(;t;J,0 O)IOIH:Oì, Studi sociologici. 1,(1 cri,si (/ti l't{li,me P(U'/(Wltllfore l11 ltaUa {Dott. Asa.;1.0 CRt:SPJ). n met<>do spe,·lme1itale 11e/Wl't{orm(I (lt/W Scuu/<1metfl<,, I {Prof. O,u;. TASO 8A1,n))IIXI). Filosofia, letteratura e varietà. .h1(1{0/e J,'ra11cesoci.Mi.Stri (P1•of. L. ~[. ROTT.\ZZI). DUBBIEZZE Converrebbe che il partito si decidesse. JI compi– latore della Critica si trova in una condizione a.bba• stanza curiosa: ha eccitato gli amici a discutere i confini, i metodi, le mochdità dell'agitazione proposta pel suffragio universale, e questi gli rispondono, o come il prof. Andriulli (Yeggasi piì.1 oltre) negando recisamente a dirittura la tesi, o nicchiando fra il sì cd il no) come il Crespi oggi e ieri il Bonomi, il quale, presupponendo il maggiore sforzo doversi com· piere dall'infelice. ed esinanito lifezzogiorno, a cui particolare profitto l'agitazione ò IJanclita, poneva in realtà. la classica condizione dei romanisti; si digito coelmn tetigeris... Non ci crediamo tuttavia autorizzati a sopprimere la discussione, e pubblichiamo tutto senza glosse importune. Non è esatto che noi siamo rnnuti all'idea del suffragio universale, come suppone l'.\ndriulli, "peL' seguire la corrente n· Ci venimmo dietro un minu– zioso) esplicito e non confortante esame della situa– zione generale politica e cli quella interna del par– tito, esame che non ci consta sia stato ancora con– futato. lliaco.{(iutrci muros et extra soffl'iamo del mede– simo male. Dapertutto, nella politica italiana 1 si segna il passo, senza avanzare d'una linea. Alht Ca– mera, maggioranza e minoranza sembrano il vestito di .Arlecchino; nel paese i partiti sono, tutt'al pili, fazioni. .Nessuno può levarsi accusatore, perchè, in fatto di ibridismo e di paralisi, se l'avversario ha In festuca) egli ha nell'occhio la trave. TIMinistero, che ci delizia, cloHebbe essere spazzato via, per ragioni cli igiene e di decenza; ma, all'atto di brandire la gru.nata, ci si chiede a profitto di chi, o piuttosto di che cosa, si avrà poi lavorato; il che, non c'è che dire, indebolisce il bicipite. ~fonca, anche alla cortli– zione, che dovrebbe subentrare al Governo (dacchò un Ministero tout-de-111h1w è oggi aritmctict1mente impossibile), quel qualsiasi cencio dì programma che potrebbe giustificarla (I). Chi non pensa che tutta l'ai'.ione del partito so– cialista possa considerarsi esaurita nell'abbattere un Ministero dopo l'altro, quasi compagnia cli ventura che serva or a!Puno or all'altro pretendente, e in de• finiti\,a all'anarchismo; oppure nel pascersi e nel pascere di scandaletti, o nel soddisfarn vanità di _pC'rsone; cerca dunque, sopratutto 1 w1a ria (l'uscita. l~ così intitolavamo l'articolo che spiegava la nostra ben ponderata decisione ("). Dicenuno che, se altre erano le fortune del partito, non ci saremmo certo mrssi a questa briga. Non celavamo che, ad atte– nuare almeno quella labe cli metafisicismo che è in– sita nella richiesta del suffragio universale, conveniva buttarvi dentro e rifondervi e rivivificarvi tutto il programma. L'agitazione poi suffragio doveva essere un veicolo. Ma la "via d 1 uscita ., - perchè riesca tale - con• ve1Tebbe almeno infilarla. Ora, da due mesi e più la proposta è lanciata, e non vediamo ancora gente che si muova. Appena se la Dire1.ione del partito e il Gl'Uppo parlamentare si riunirono un pomeriggio e discussero un ordine del giorno, qualche frase del quale, subìta dai piì.1per non stare a leticare sulle parole, ,•enne poi gabellata audacemente per una. vittoria cfol sindacalismo. Una semplice farsa! JI suf– fragio universale dovca tosto dunque senire alle piccole beghe ed alle sciocche vanterie. Oltre a ciò è al fuoco un manuale elci perfetto propagandista del suffragio universale che verrà allestito dal Ca.– brini, Benaclir permettendo. E null'altro, o quasi. Per una conquista così grossa, francamente ci pare un po' poco! ... Notiamo che non è la prima volta che il tentativo ci farebbe cilecca. Nel 1895 - è dunque scorso un huon decennio - dietro l'esempio dC'l\1Austria e del Belgio che fermentavano, il partito socialista italiano si proponeva parimente l'agitazione pel suffragio. Scrivevamo allor.'.'l. nel numero di 1° maggio della Lotta (li classe, organo centrale del partito, e ci sor– prendC', rileggendolo, di trovare che da allora ad oggi neppure il gergo è mutato: " Ora noi pensiamo giunto il momento, pel proletariato italiano, di entra're in questo arringo. ~ Al periodo della semplice affermazione, della costi– tuzione di partito, che ormai, nei centri principali, è un fatto compiuto, cui la cresima della persecuzione diè l'ultinll\ mano, succedo naturalmente il periodo della azione specifica. Al\A. fase che diremmo sinfonica, nella quale era preoccupazione suprema delineare i grandi scopi carA.tteristici, le linee generali del partito, e la (I) Slamo lici! d! 1·ollcrc -,volto stui,cudamente 11uesto medesimo concetto d:l LCOllh.11\ Uhsol11.tl 1\lltl fine della sua l'ISJlùStfl Il l.u!;;i Lodt, nel numoro delll\ l'iM che él ar1·1nt mentre co1·rcgg1amo k \Jozzc. (:) Cri-UC/f ~ocilflt 1 \~11;;, Jlftf;, 0J7.

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