Critica Sociale - Anno XVI - n. 2 - 16 gennaio 1906
ùRI'l'ICA SOCIALE 25 rcssantc sia buona. Re ò vero che tutto ciò che parla I ai gusti naturali è interessante, non ne segue che non vi siano altre cose interessanti. L1intcra civiltà è un processo per cui gli impulsi naturali sono di continuo assoggettati a selezionr, quali pcL' essere climi11ati 1 quali per essere disciplinati o sviluppati; un processo per cui molti di {'ssi son trasformati in impulsi nuovi, pili elevati, n. cui i pili primitivi si subordinn111). Seg-uirc puramente l'istinto vorrehbe dire ritornar selvaggi. Jl solo interesse, che l'cdu– ('azionc <leve sviluppare, è quello clic rntli11a, che sviluppa lrt intcriorit.\, che dalla percezione conduce all'intendimento. Nessuna ingegnosa dimostrazione grafica o me-ccanica può sostituire la proposizione espressa in parole nel conclun·e alla comprensione di ciò che è legge naturale, di un ordine nccessnrio tra i fotti. Per di più, l'alunno che, seguendo il metodo del• l'educazione esclusi\•amcntc interessante, è sempre condotto a seguire la linea della minor resistenzn, non imparerà mai a supernre resistenze, a compie1·e il suo dovere. Per fare ciò che a ciascuno piace di farn, non fa d'uopo di alcun insegnamento; la scuola non è utile se non nella misurn in cui ci inspira devozione verso cose migliori di quelle a cui siamo naturalmente portati. .Ln altri termini, la scuola non è utile in quanto semplicemente segua le tendenze individuali, ma solo in quanto subordina queste a criteri sociali: è l'organo per cui la società prende possesso dell,animale homo setpiens per trasformarlo in animale sociale, atto a condursi secondo i mi– gliori criteri fin qui rh•elati dall'esperienza storica. Quanto dire che essa deve distinguere tra le ten• denze accidentali, capricciose, esterne della perso– nalità. e le più profonde o veramente essenziali, le sole che abbiano ragione d'esser dette vocazioni. Ora, queste appaiono quando la personalità è com– pleta. Ecco la necessità di preporre lo S\'iluppo della personalità, alla speciali:,,zazionc professionale. ena volta completato cotesto sviluppo) le tendenze natu– rali e le esigenze della specializzazione professio– nale, l'impulso e Pinteresse) coincideranno. E tutto questo è entrato nel!o spirito della scuola tedesca per essersi il problema educativo presentato in conuessione con i primi entusiasmi per l'unità nazionale. Senza questo spirito unitario, non se ne capisce nè la qualità dei maestri, nè l'indirizzo me– todico, nò la sistemazione. Ed è per questa. circo– stanza, che ogni imitazione è fuori di discussione, perchè mancherebbe di eguale spirito vivificatore. Questa connessione tra le condizioni sociali e il sistema di educazione rnggiunge il maximum di evi– denza allorquando si coufrontino gli istituti univer– Ritarì di Germania e d'America. Entrambi portano il nome d'università, ma il contenuto ne è differen– tissimo. In Germania l'idea stessa di Università include come elemento essenziale quello di produ7,ione scien– tifica, che invece nelle Universifa americane ha una parte affatto secondaria; e ciò pcrchò, mentre in America l'Università è la continuazione tiella scuola secondaria, in Germania, tra i due istituti, tra la Università e il gy1m1asium1 vi è una differenza essen– ziale: il gy11111asium distribuisce la conoscenza fin qui conseguita dal!'umanifa, mentre 11Unì\'ersità in– Regna allo studente a prendere un'attitudine critica verso ogni risultato fin qui raggiunto; presuppone che tutto ciò, che può e::isere appreso per mezzo di libri, sia appreso da ciascuno per suo conto, e non si prescrive per fine se non di insegnare a studiare metodicamente. L'insegnante secondario è un uomo che ha imparato molto o ha grandi attitudini per esporre ciò che ha imparato; l'insegnante universi– tario ùeve ess-ere A-nzitutto un maestro di metodo. La. differenza tra i due istituti in Germania non (, così quantitativa come qunlitativn. rn America invece, come in Francia e da noi, l'Uni\·ersib'i è una continuazione ampliata della scuola secondaria.: l'insegnamento è più cliff11s0 1 più JHt1·ti– colal'eggiato1 ma non è rhe in qualche grado piìi critico e mono dogmatico. f più dei nostri professori non solo non insegnano melodo, ma non saprchbcro da che parte incominciare . .Naturalmente vi sono splendido recezioni: ossia sptendidr, mn. ecrezio11i. Ora, ò solo la padronanza del metodo che permette in modo sicuro di conquistare nttove vcriU1; (' solo es!'la che rende veramente inclipenclenti. Questo spiega la scarsissima produttiYità dcli(' Unirnrsit:\ americnne, anche ricchissimamcntc dotate, in confronto con le tedesche. )IH, a sua voltn, da che cosa dipende questa, differemm nell'esseriza d0I– Pistituto universitario? Dipende eia ciò, che in Americn lo sviluppo della cultura segue, invece che precedere, lo sviluppo eco– nomico. O\•e le carriere commerciali e industriali sono d~ gran lunga le pill rimuneratiYC ed in esse i più mediocri ricevono stipendi superiori ai migliori insegnanti universitari, in un paese ore mancano titoli tl unica misura di successo e dì distinzione sociale ò la ricchezza, lo stimolo alla consacrazione della vita alla scienza è scarsissimo. 'E, siccome, viceversa, c'è una immensa sete di sapere, ht vol– garizza7,ione sciontifica, orale o stampata, riesce gil~ più soddisfacent13 e rimuneratiY;L A ciò Ya aggiunta un'altra circostanza: la parte che ha la donna nella cultura americana, parte che assolutamente le è contesa in Germania. La educa– zione dei due sessi nelle scuole americane, col com– primere gli impulsi sessuali nei primi anni del loro sviluppo mediante la creazione di una certa indiffe– renza reciproca, ha per effetto di innalzare l'ideale che dell'uomo si fa la fanciulla americana e di ren– derla più difficile nelle sue scelte; mentre 1 in media, lo ragazze tedesche sono disposte a sposare chiunque a loro pare che non le renderebbe infelici, mentre le migliori raga7,ze tedesche sono disposte a sposare solo l'uomo che certamente le renderà felici, la ra– gazza americana non Yuole sposare se non l'uomo senza cui sarebhe certamente infelice. )fentre in Germania la rngazzn, che si sposa, entrn general– mente in una vita più piena di soddisfazioni, più larga insomma, la ragazza americana non lrn da aspettarsi dal matrimonio alcuna nuova specie di divertimenti o di soddisfazioni, che giit non le sian note, a cagione dolici maggior liberfa delle donne anglo-sassoni. E, siccome l'uomo si dà con profitto al commercio e all'industria, è solo la donoa che si dà alla carriera. dell'insegnamento o ad altre che si confo.nno alla sua natura; è la donna che pili s 1 in– namora <!ella cultura e ht proseguo; sì che in media il livello di cultura della donnc.t in America è di gran lunga superiore a quello dell'uomo; il risultato è anche qui quello di elevare le esigenze delia donna. Ora, accanto a queste influenze, che portano a un tipo ideale di bellezza e di carattere femminile, ve ne sono, che non influiscono fa\'Ol'e\'Olmente sulla produttività scientifica. La donna è meno oggettiva, pili emotiva, pii'1 affrettata nelle generalizzazioni, insomma meno portata a! metodo e più alla sensa– zione, specialmente in un ambiente come l'ameri– cano, favorevole all'eccitamento nervoso. :No segue una effeminazione della cultura 1 che comincia a farsi sentire nel lllOJlOpolio che le <!onne hanno dell'in– segnnmento. J◄: possibile passare dal J(imleryarfw a\l'Unh·ersità sempre sotto guida di donne, il che non può essere senza influenza sul carattere delle nu0\'e generazioni. Naturalmente il fenomeno ò transitorio. A mano
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