Critica Sociale - Anno XV - n. 24 - 16 dic 1905

374 CRITICASOCIALE ì,; l'interpretazione del primo corollario che fornisce uno dei più begli esempt del come ii mutamento del– l'opinione pubblica eserciti~ influeuza sul processo legi– slativo. Si tratta della sua applicazione al diritto di as– sociazione. Questo ba due aspetti differenti ed oppo!-ti, n seconda del punto di vista da cui lo si considera. Lo si può considerare come una estensione della libertà individuale, ossia come il diritto per A, B, C di prose– guire insieme uno scopo 1 che è legalmente concesso di perseguire separatamente ad ogni singolo; ma lo si può considerare anche come una restrizione di detta libertà, in quanto il proseguimento di uno scopo co– mune fa di A, B, C un corpo che differisce da ciascuno di essi e ne limita la libertà in questo singolo. Nella prima parte dello scorso secolo prevale l'ultima inter– pretazione e si proibiscono le combinazioni; nella. seconda ed attualmente prevale la prima; ma ciò implica idee che il puro individualismo benthamistico escludeva. ll regno dell'individualismo comìncia con la. Riforma elettorale del 1832, con cui la borghesia. industriale ac– cede al potere; il suo più grande trionfo fu l'attuazione del libero scambio, ma fin da principio la sua vittoria fu solo parziale. Chè la condizione dei bambini nelle officine, e poi delle donne, cominciò tosto a suscitare, in ispiriti generosi, dubbt profondi sulla bontà di una uni– versale e rigida. applicazione dei principi del Laissez (aire: Arnold nel 1838, éarlylo nel 1839, ùasker flno dal 1830, Cobden nel 1836, Lord Ashley, Southey, Sadler, Lord Sbaftesbul'y ed altri molti iniziano con la loro agitazione umanitaria e filantropica il movimento, che più tardi approderà. ad inizi di legislazione collettivi– stica. Nel Parlamento questo movimento è sostenuto dall'elemento Tory e dà luogo, nella lotta di questo contro l'individualismo radicale, a seduto memorabili, in cui apparve quanto spesso la teoria non serva che a render gli uomini ciechi verso i fatti. Non si può infatti altrimenti Sjliegare la rigidità con cui gli oratori individualisti col loro dottrinarismo passavano sopra alle rovino umane accumulate dal loro sistema, pur non essendovi dubbio alcuno sui loro scopi elevali e sulla loro generosità.. In tal moJo il primo trionfo della legi.slazioue sulle fabbriche veniva quasi a coincidere con il più grande trionfo del liberalismo. Contemporaneamente o quasi il vecchio Chm·Usmo, ad ispirazione benthamistica P,desclusivamente politica, ri– ceveva l'ultima disfatta e cedeva il posto al trade-unio• nismo, che rappresentava un ulteriore distacco dall'in– dirizzo individualistico, o che in Parlamento ha spesso l'appoggio conservatore contro l'individualismo super– stite. L'apparizione dei Principi di Economia PoUtic:a dello Stuart Mili segna il primo indizio della influenza dei nuovi sentimenti sulla riflessione scientifica. Per di più il costituirsi di Compagnie ferroviarie sotto gli auspici dello Stato, la legislazione sulle Società commerciali in continuo sviluppo, a1Jit4avano già il pubblico all'idea dell'intervento statale negli affari e all'idea. che l'asso– ciazione di rorze era una forma superiore allo sforzo individuale, in date condizioni e pel conseguimento di dati flui. La abolizione della schiavitl1 negli Stati Uniti del Sud, in seguito alla guerra di secessione, e il con– ferimento del diritto di voto ai negri, produssero per ri– percussione in Inghilterra l'allargamento clel voto alle classi la,,oratrici, che non volevano essere da meno dei negri, e che anco una volta furon aiutate dai conserYa– tori, ansiosi di diminuire J'inftuenza liberale. In tal modo il contenuto politico rivoluzionario del Cbartismo si tra– sformava nel contenuto ~ociale clel socialismo senza dot- trine, come lo dice Méti11, ossia della riforma in senso socia– listico non guidata da alcuna veduta teorica generale. Queste influenze si manifestano legislativamente in ,·arie guise: a) .Nella estensione dell'idea e della sfera della pro– tezione; cioè a dire, che alla rlifesa della libertà. della persona Ri dà un più ampio significato, che tende a con• flnare con la tutela e la direzione. Ad es., entra in questa categoria una legge che impedisce di patteggiare i salari in natura anzichè in numerario. b) Nella restrizione della libertà di contratto, ad es., nel contratto di lavoro; il che implica che non si am– mette più come indiscusso, che ognuno sia il miglior giµdice di ciò che gli convenga. e) Nella prererenza per l'azione collettiva, il che pure implica che un organismo collettivo, trade-union o Stato, possa conoscere e far valere l'interesse dell'indi– viduo meglio dell'individuo medesimo. d) Nella tendenza ad assicurare un minimum di eguaglianza nelle condizioni di cultura, di igiene, di comfort; naturalmente ciò implica una traslazione di una parte dei redditi più cospicui arl aumentare il be– nessere dei possessori o produttori di redditi minimi. Entra pure in questa categoria l'assicurazione contro gli inrortuni del lavoro, più o meno a carico dell'impren– ditore. Lo stesso dicasi delle imprese municipali, delle biblioteche, dei musei, dei concerti. Il movimento collettivistico inglese, però, ba non pochi debiti di gratitudine verso l'indirizzo precedente, dal quale ha ereditato un principio fondamentale e uno stru– mento e una tendenza legislativa. Il principio fonda– mentale ereditato è il principio dell'utilità generale; lo strumento legislativo è la sonanità parlamentare; la tendenza legislativa è il rafforzamento del meccanìsmo go– vernativo, per renderlo atto ai. fini che la legislazione si propone. Che cosa. dunque è avvenuto a produrre il grande mutamento nell'indole della legislazione? Dicey risponde che è venuta meno la fede nel self-help, e che quindi il principio d'utilità fu applicato, non in favore dell'au– torità individuale, ma dell'autorità. di Stato, e che ciò è dOvlltO al fatto che il Parlamento ha cessato di emanare dalle sole classi medie, ma emana da chiunque paga un fltto, e quincli, in massima, dai lavoratori, che ne sono la. maggioranza e sono i più deboli e meno disposti all'ardua disciplina del self-help. Può darsi. Ma il feno– meno può avere anche un'altra ca.usa. A chi mai po– trebbe venire in mente che la costituzione di una società industriale e commerciale significhi un indebolirsi del– l'iniziativa individuale di fronte al semplice costituirsi di un'impresa privata personale? Se ciò non si concede, lo stesso si deve dire per le organizzazioni di mestiere e per le imprese collettive. Senza affermare che in tutti i casi il Dicey abbia torto, a noi sembra che in mot"ti casi l'estendersi della tendenza collettivistica 1 nel senso da lui definito, derivi, non dall'indebolirsi della iniziativa individua.le , ma dal fatto che dati fini si possono conseguire meglio o sola– mente con energie associate. Giudicare della bontà di una restrizione od estensione dell'autorità pubblica non è possibile se non quando si conoscano i flni a cui ciò serve e le l'orze che a ciò muovono. In Germania si ha l'esempio d'una iniziativa di Stato suscitante l'iniziativa privata. 'futto dipende da una condizione: se si considera l'azione di Stato per sè sufficiente a produrre il fine desiderato, o se la sì considera come un aiuto, uno stru•

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