Critica Sociale - XV - n. 14-15 - 16 lug.-1 ago. 1905
CRITICA SOC[A[,E 215 simo "por la propaga oda dei comuni ldenli 1 specialmente mertinnto la Rtnmpa 111 un certificato di rendita di L. H.1 nnnue, che, depurato dallo SJ)C!'òO di trapasso, ecc., re– siduò ln un <'nr,itnlo cli L. I 135 (Critica Sociale 1° gen– naio 1896, pag 7 1 dove il conto ò spcclflcnto). L'nmoro, che il defunto - autore egli stesso di pre– ~ovolissimi opuscoli di propaganda socialista. - portava a questo genere speciale di pubblicazioni, ci suggerì di convorLiro il legato in una serie di promii (da L. 50 e r,. 100) poi migliori opuscoli di propaganda socialista e popolare che ci venissero spediti manoscritti e che ci p,·oponevnmo di j)ubb!icare. E per vart anni (1896-1898) la Critica Sociale recò le notizie di un concorso aperto a queslo fine. . Pur troppo però la nostra iniziati"a non ebbe I risul– tati che si riprometteva. All'lnruorl di un solo premio di L. 50 (C1·itica Sociale 1397, pag. 78-79), il giurl da noi <lelegato 1 com11osto degli amici Badaloni, Bissolati e Ed– mondo Do Amicis, in un paio d'anni d'esperimento, e con l'esamo faticoso di infiniti scartafacci, non trovò da impiegare utilmente quo! denaro, ed esso medesimo cl consigliò di desistere da quoll'inlziativa. Nel frnttompo lll. Direziono del Partito si era ratt.a ('ditrico di opuscoli di propaganda, e chiedeva l'aiuto dei <'Ompagni. Ad essa dunque de\'Ohemmo, mcrcà ripetuti ,·crsamenU 1 Il complesso del legato che, aumentato di r,. li5 di interessi, e diminuito delle anzidette L. f>O e di L. 39 di spese borsuali, era salito, nel febbraio 1904 1 n L. 1216,62 11 conto venne approvato dalla Direziono del Partito, e, im11licitamente poi, dal Congresso di Bologna (8 11 aprilo 1901) 1 come appare dalla speciftcaziono stampata. nella Relazione amministrativa, in quel Congresso ap– J)l'Ovnta.,a pag. 15. Del vOrimmonto a saldo conserviamo Il\ ricevuta a firma clcll1allora Segretario amministrativo Arturo Zam- 1.iinnchi. r-'11.IPPO 1'UHATI. Discussioniscolastiche In un volume della Piccola Bibliotecn di scienze moderne dei li'ratelli Bocca, il prof. Giuseppe Fraccaroli dell'Uoi– vcrsiti\ di 'l'orino si occupa della. Queslioue dellli scuola, toccando anche dei problemi riguardanti la scuola uni· vcr,;itarilL ed elementare, ma discutendo pili specialmente le questioni che agitano e perturbano l'istrui;ioue secon– d,lria. Il volume, oltre alla ristampa di una \'ivace difesa doll1in;;;egnamento letterario e cla<.:sico nello scuole se– condarie, che era stata gii1 pubblicata nella Rasseg11a ,\'(lzio,wle del 1897, contiene un capitolo sulla necessità ,u sottrarre la vita scolastica ~Ile Inframmettenze per– turbatrici e corruttrici dei politicanti, uu nitro sulle condizioni economiche dei professori, o una prefaziono in cui ò discus~a la famosa deliberazione politica del Congre$SO di Homn. . .. Il J,'rnccaroli nega ai conservatori il diritto di dare addosso alla l<'ederazione degl'lnsegnnnti per il suo pro• nunciamento democratico. " Perchò si potesse - egli dice nver cuore di punire gl'insegnantl per aver essi aderito n un partito politico, bisognerebbe prima provare che non già la politica, ma la scienzn ru quella cbe pre– siedette fino ad ora costantemente alle cose e alle per• sone della pubblica istruzione; percbè si potesse a,,er diritto di punire chi censura l'ente Ooverno nello sue pas.,ate luenrunzioni 1 bisognerebbe dimostrare che è una fandonia che il signor Nasi nbbia im110rvcrsnto per tre anni al Ministero dell'lstruzione 1 senza che in tre anni nessuno abbia saputo o voluto accorgersi di ciò ,che quotidianqmcute perpetra,·a 11 (p. x-x1). 11 Avrauno ratto malo a intromettere la politica nella scuola: hanno ratto male in tesi, anzi malissimo; ma se il Ministero dell'l- struziono ha da essere un Ministero politico, non vi può es!lcro dubbio che la sola politica, cui può accedere un uomo di studi e di scienza, sarà Rempro quella che mo– strerà di rispettare e di onorare la sciouza 1 perchè dove ò In scio11za è la verità. e In giustizia, o dove non è la scienza ò la sciocchezza 11 (p. xv). F:, sorridendo del tripudio idiota, con cui i giornaloni dell'opinione clerico-mocler,da-massonica salutarono lo srasclamento della Federazione dogl'lnsegnanti, la quale \'iCeversa dopo la crisi si è trovata plì1 ,·iva di prima, ammonisce- sono parole scritto nel novembre del 1904-: 11 E cullatevi pure in queste speranze, e volgetevi a dormire sull'altro fianco. Io, per altro, che sono ruori delle vostre pa<!'liOni 1 o da molti anni osservo e noto serena– mente l'evoluzione delte animo della gio\·entù, benchò a galla vengano spesso dei elarlntanlt cui unico scopo è pof-lcnre noi. torbido - e son forse quelli che cono– sceto voi - vi J>ossodire che vita. vem del nuovo mo– vimeuto sono altri, a YOiforse ignoti e modesti, ma che hanno la rorza e l'intelligenza, la tenacia del carattere e l'energia. della gioventù .... Io penso dunque che suc– cederà tutto all'opposto di quello che ,·oi immaginate: quelli che ora sono un po' sgomenti delle conseguenze del pronunciamento, ove sia chi per poco sappia sfrut– tarlo, saranno dapprima timidi oppositori, poi molti di essi si lasceranno rimorchiare, e f\nalmente, so non sa– ranno concordi nell'edificare, saranno tutti concordi nel– l'ahl.iattero ,, (p. Xl-Xli). 11 Fraccaroli, insomma, appartiene a quel gruppo di couservatori onesti ed equanimi, che non hanno approvato il Congresso di Roma, ma biruiimano anche più le ver– gogne, contro cui il Congresso di Roma reagl, e consi– derano la dichiarazione democratica dì Roma come un bollore di gioventù, destinato a sfumare so I conserva– tori metteranno giudizio, a divampare sempre più peri– coloso se i conservatori continueranno ad essere .... con– sen•atori. l\la sembra a noi, con tutto il rispetto che dobbhuno nl lfracca.roli, che la sua opinione si fondi su un n.J)prozzamouto non esatto del significato della deli- 1.ieraztono di Homa. Ol'insegnanti a Roma non deliberarono niente affatto di introdurre la politica o il socialismo nella scuola: i proressori di matematica contiuuerauno a far lezione di matematica, e quelli d'italiano continuer,rnuo a correg– gere l còmpiti, ognuno con quel melodo che la sua co– scienza scientifica meglio gli consiglia; e se la conce– zione, che ciascuno si ra del mondo o della \'ita, inrtuisce sull'indirizzo dell'insegnamento, questa concezione non è stata fabbricata artificialmente dal Congresso di Roma. Slssignori 1 un uomo di fede democratica non insegnerà la storia o la ftlosofla col metodo di uno scolopio; ma sarebbe ridicolo dire che a Roma gl'ini,egnauti abbiano delil.ierato di diventare democratici da scolopi che eran J)rima. Erano democratici prima del Congresso di Roma j e a Roma lo dissero - ecco tutto. E aft'"ermarono che le grandi rirorme, le quali racciano della scuola un efficace strumento di elevazione intellettuale o morale 11er te classi iureriori e non solo per i privilegiati della ricchezza e della nascita, non JJO-ìsono essere sincera– mente desiderate e attivamente propuguato se non da quei partiti politici, che dello tendenze democrnticbe della società. moderna sono i rapprosentnuti. Con che gll insegnanti non si dettero a nessun 1>artito in modo spe– ciale; ma. s'impegnarono a favorire, come cittadini, tutti i gruppi politici, di qualunque gradazione, che esercitino la loro OJ>eranell'orbita della democrazia. E se, fra le rirormo scolastiche immediatamente necessarie, gl'inse-
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy