Critica Sociale - XV - n. 14-15 - 16 lug.-1 ago. 1905
CRITICA SOCIALE 235 stenza ai giornalieri per far rispettare dai grossi pro· prietnri le tariffe stabilite dalle Leghe, non avendo di fronte lo spettro della disoccupazione. Le Cooperative si sono ora costituite in Federa– zione e alcune hanno deliberato di aprire magazzini sociali per il raccolto e la vendita dei prodotti. . .. Un altro espei,imento 1 che non è precisamente l'af– fittanza. ma che ad essa si av\'icina è quello tentato dalla Lega di S. Rocco in provincill. di Mantova, la quale assumeva a mezzadl'ia tre fondi a queste con– dizioni: La mano d'opera per la conduzione dei fondi spetta esclusivamente ai mezzadri. Se essi non ese– guiscono le opere stabilite, e in tempo debito, la– sciano la facoltà ai proprietari di farle eseguire a proprie spese. I proprietari e i me1,zadri non pos– sono vendere e comperare se non cli comune accordo. Ai mezzadri spetta di pagare lire 10 per biolca (30 per ettaro) ai proprietari per tassa di cortile. r pro• prietari anticipano senza frutto tutti i capitali oc– correnti per la conduzione del fondo e cioè: bestiame, macchine, attre7,zi, sementi 1 zolfo, solfato di rame) concimi chimici, ecc. Anticipano pure ai me7,zaclri, durante l'annata) in rate mensiJi o settimanali, lire 2500 e 1200 due dei tre proprietari, un terzo invece anticipa per ogni giornata di lavoro tlegli uomini lire 1, e per og11i giornata di lavoro delle donne 60 centesimi. Sul fondo i proprietari sono rappresentati da un ga• staldo e la Lega da un socio, il quale ha l'alloggio gratuito. Ne!Pesercizio 1901-902 l'utile netto fu di L. 4930,21, nel 1902-903 di L. 8915,0l, nel 1903 904 di L. 7678,06. li salario medio fu nel primo esercizio di L. J 1 05 per 2 LO giornate, nel secondo di L. 1,47 per 230 giornate, nel terzo di L. 1,35 ('). Ili. I due metodi. Per comodità di dizione abbiamo denominato cat– toliche o socialiste le varie affittanze a seconda che erano assunte da associazioni guidate da catto– Jici o da socinlisti 1 ma di fatto, malgrado qualche carattere comune, esse hanno però una impronta peculiare che lo differenzia: le cattoliche sono con~ fessionali e conservatrici j le socialiste danno una così cospicua parte all'opera collettiva - così nel lavoro come nella vendita dei prodotti 1 nelPacquisto degli strumenti) ecc. - che nella loro essenza con– tengono l'embrione di un tipo di economia agraria affatto nuovo, e che si trova in perfetta antitesi col tipo di piccolo affitto e di piccola proprietìi al quale i cattolici tendono come aspirazione e come fine ultimo. Questo intanto hanno di comune i clue tipi: che entrambi eliminano interamente l'attuale affittuario imprenditore, il quale troppo spesso si tramuta iu un vero speculatore, in' quanto si limita ad assumere i terreni presso il proprietario ad un prezzo che poi triplica e quadruplica ai coloni. JJ:d è questo un vautaggio reale por i coltivatori, sia perchè essi vengono a pagare un canone inferiore d'affitto, sia perchè si interessano e si a,•vezzano alla coltivazione e alla gestione della azienda, e acquistano maggior coscienza del proprio valore di uomini e di lavora– tori e maggior pratica e maggiore O?.perienza come coltivatori. I cattolici stessi riconoscono che, in pratica, la loro azioi;ie è limitata. Ecco il concetto teorico del- ti) Bof/etf>no àeH'U/]lcio del Un·oro, rnnrzo 190&. l'affitto collettivo di fondi secondo essi: " I conta– dini si costituiscono in Società, continuando a vivere e a lavorare su quello stesso terreno che già. colti– vavano prima sotto la direzione del fittahilc. A questo si sostituisce la loro associazione. Ma non fu possihilc dovunque far così, e questo tipo primitivo cli affitto collettivo fu, secondo le circostanze e le 'necessità locali) modificato assai. Tuttavia, in g·eno– rale, il nome di affìtto collettivo venne a designare la concessione diretta di un latifondo in affitto ai contadini organizzati 1 escludendone l'intermediario inutile e sfruttatore. " (I) .h:d è tutto. Non solo, ma quasi sempre fra il pro– prieta1·io e i coltivatori raggruppati si intromettono gli individui o gli Istituti cattolici, non già per spe– culare economicamente sull'affitto, sibbene per in· dirizzare i contaclini 1 e sopratutto per tenerli in mano, immunizzarli dal pericolo cli infezioni socia– liste o anticlericali, e per ,•alersenc nelle elezioni. ]i in questo, i cattolici con molta sincerità lo dicono 1 la loro opera è prettamente confessionale, e dalle loro istituzioni, siano Banche, Casse, Società 1 Coope– rative, escludono chi non è cattolico professante. I coloni vengono ad acquistare una mezza libertà, una mezza autonomia; si emancipano economica– mente dal fittabile, ma politicamente sono soggetti ai dirigenti cattolici, i quali li tengono, sia col vin– colo di soliclHl'ietà nella Società civile, sia colla mi– naccia della non rinnovazione del subaf'Htto a chi si mostrasse poco ligio ai precetti del prevosto. Si trntta. di una specie di ricostituzione di un feudo confessionale, che lm il gra,·e danno di far perdere cli vista gli scopi economici per sostituirvi quelli politici e religiosi 1~sono anche conservatrici le affittanze collettive, abbiam detto. Intanto, lasciando il lavoro dei coloni diviso 1 affi– dato in ogni terreno ad una famiglia, non si modi· fica gran che nè la coltura della terra 1 nè lo spirito dei coloni stessi. 1 vantaggi economici e sociali che si hanno dal lavoro in comune (intensità del 1a1:oro, maggior numero di hraccia occupate, più facile ac– cettazione di nuovi metodi culturali, possibilità di colture nuove disponendo di maggiori energie lavo– rative, sviluppo ciel senso di solidarietà e socialità, ecc.) non si ottengono affatto. In nessun caso si è verificato un aumento di brnccia sullo stesso terreno. Si cita il caso di Ar– conate, dove ora lavorano 170 famiglie mentre prima vi lavoravano 150, ma " i nuovi chiamati lo furono per condurre in proprio ~uella parte considerevole ciel fondo che prima il fittabile teneva in economia n (pag. 123). Ora, quanti erano i lavoratori liberi dei quali il fittabile si serviva per la conduzione in eco nomia? Se le 20 famiglie chiamate sostituiscono i lavoratori liberi 1 qual lenimento fu dato alla disoc– cupazione? Certo è che il lavoro diviso non aumenta il numero delle braccia lavorative, ed anzi il colono, pagando di meno di affitto, potrà avvantaggiarsi di maggior parte di reddito del fondo e sarà indotto a lavorarlo cli più colle proprie braccia· per spender meno in mano d'opera an•entizia. E, quanto ai miglioramenti culturali, può essere che i citati rifiuti di macchine e concimi, nelle af– fittanze milanesi passate di recente sotto l'ammini– strazione dei cattolici, non siano troppo numerosi 1 ma sono già un indice assai significante dello spi– rito retrivo, che li anima 1 nonostante i campi spe• rimentali, e gli Uifici ciel linoro che essi hanno im– piantati. Inoltre, lo forme ec0nomiche) alle quali si fermano e tendono i cattolici 1 sono il piccolo affit~o e la pie- (') Molteni, op. cit., p. 43.
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