Critica Sociale - XV - n. 14-15 - 16 lug.-1 ago. 1905

CRl'l'ICA SOCIA LE Alla carriera dC'~li ufficiali di arliglicria si po trchhc poi provveder<' nel seguente 111odo: 1 1:Msi formeranno uu solo quadro con quelli di fan– teria e cavalleria e perverranno con tp1csti al grado di generale per conrnndarc le clivbiioni, i corpi d'ar– mata o le armate. 1./uffìciale di artiglicria 1 scelto, come si è detto, frn i migliori elementi della scuola. comune cli fan– tcrio1 cavalleria od ortiglieria, potrà indifferente– mente comandare le batterie, gli sqmtdroni ccl i bat– tn~lioni e potrà fomiro, come poi vedremo, gli uffi– ciali occorrenti al Corpo di Stato Maggiore('). 4° Lo Stato maggiore. Poichè sono sopra tale argomento, mi occupPrò del Corpo di Stato magg-iore. Oli ufficiali cli questo Corpo sono attualmente reclutati da quelli dello vario armi; i quali 1 dopo aver fatto tre anni di Scuola di Guerra, seguono un corso complementnro cli Stato maggiore u ltoma, e sono abilitati. l•!ssi percorrono una carriera infinitamente migliore di quella degli ufficiali delle altre nrmi; e ciò sola• mente perchè hanno superato più o m,•no felicemente qualche esame in detto scuoio. Ora io mi permetto di credere tutto ciò non soht· monto ingiusto, ma :rn:;ora esse11zialmontc dannoso. 1,;dannoso pcrcbò i voli pindarici, cho gli urfìciali cli Stato maggiol'C firnno nella loro caniera, susci– tano la gelosia o lo sdel,(n0 cli tutti g-li ufficiali delle altre armi j i quali rcstano 1 in generale, sfiduciati e stanchi. È ingiusto perchè Pontità e la. qualità dogli studi che si fanno alla scuolf~ cli guerra, non può <htYvero dnre il diritto a tn,nta disparità di carriera. Conosco la scuola di guerra, 11ho frcquentftta e posso esprimcl'e il mio giudizio senza tema di es– sere accusato di parzialità per insoddisfatte amhi– zioni; perchè i risultati da me ottenuti erano tali da. a1>rirmi la porta dell'Olimpo. E state sicuri, che questo non dico per stupida vanagloria j ma per assicurarmi il diritto di parlare alto e chiaro sull'ar• g-omento, senza nu\l(l tacere e senza nulla. nascondere. Per mia spontanea volontà abbandonai detta scuola pcrchè appunto profondamente disg-ustato della strana promiscuità e qu1,si irragionevolezza degli studi che vi si facevano. Jmaginate, che fui obbligato a scrivere dei com– ponimenti di itoliano secondo traccie chltc dal pro– fessore; traccie che nvevnno per titolo: la grandine sull'uva, la festa del villaggio e simili. .. precisa– mente come ai bambini <li terza e qunrta elementare. JI professore di francese ci fnceYa. imparare a me– moria Yari morceaux della sua letterntura, e quello ,li italiano ci insegnarn. le regole della punteggiatura. Accanto poi a queste ridicole ed elementari discipline, il professore di tattica e strategia cercava di fare rntrare nei nostri cervelli i vasti e concettosi pitmi di .l•'ederico il Grande e ciel primo Napoleone . .Non ,·,, o; l,o staio attualo Oello bisogne mllltarl, aerlvc Il Marnzzl, " l'!llge che tutti gli ufficiai\ abbiano un fon{lo di cognizioni comune. " In guerra, o meglio ancor,., In b111tag11a, le vario 1\rml rormano un " tutto assieme di cui l'ar1lgllerla è 1•ouatur11, la e1n·111lcrlaIl senso " dcllfl vlata e del tRtto, la ranrerla I 1nu1eoll e H 11a11gue,mentre lo " Mato maggiore e 11'11\ltrl 11er1·lzi serrono alla trasmissione <le\ " pensiero ed alle esigenze mollepl!cl <lei gra1Hlo organismo. D011<10 " la necessità di unn. souoh1 unica, dalla quale dovrebbero u11clro " tutti gli umclal! dell'esercito come già <lall'nccndemla nRn1to " CBCOTIO tutti gli umc11111 di marina, mlllgrddO le s11eolalllì1nelle 11111111 " ror1.11,t1lmente col 1em110al d1&Unguono. Quantt atlr\11 sarebllero " cosi 10111,e per contro qual\ e quanti vincoli eemeuterebbero Il " pen111eroe gli affetti degll ufftclall tutll. ,. 1-:d lo aggiungo c11e spariranno cosl le rt,•alllà e lo querimonie orn esl~tentl rra lo ,·arlo armi, o cagionate da 1percquatlone 1101\a carriera. ci ,·olC'va cNto di più per far rimhcrillir<' il cervello piì1 1,ano cli f!UPijto mondo. \'oi non sietr Herio, mi didL sil'urnmcnte più di uno; Y0i trattate questa materi1t romc una lrnr– zellctta qualunque 1 mentre ci vogliono lwn altri ar– gomenti per giudicare una istituzio1w di sì graY(' importanza. :\111 io rispondo che sono ap1,trnto i piccoli epii,o,li che tratteggiano luminosamente una situazione· e• posso ripetere col sommo poeta: 11 O voi che ay'etc g-li intelletti sani. .. ,, con quel che segue. Perchè laddoYC si insegnano pucrilitì1 1 benchè 111<'· scolate con materie ritenute elc\'atis~imc. non si ot– tengono certamente prodotti molto seri e tali eia doYcr primeggiar poi su tutto e irn tutti. Si dice che l'insegnamento delht letteratura ita– liana e del francese alla Scuola di guerra è neceB• sur,i~ il:1quaatochè_ l'istru~ione letteraria media degli uffìcrn\1 dell'esercito lascia non poco da closidonu·c· ccl io rispondo che se un ufficiale è arri,,ato al suJ 30° o 40° anno di ctil e non sa mettere due paro!(' in eroce, e non !Hl balbettare due frnsi piìt o meno infrancesate 1 non merita certo di essere chiamato a complcture i ·suoi studi letterari in così tenera etll prr poi essere dcstinnto a porro sul berretto l'aquih: dalle ali e dai rostri d'oro. Del resto io so110 persuaso che In tattica e la stra• tcgia non si imparano nelle scuole, sinno pur esse di g-uerrn o no. Quivi si può affastclliuc un ampio ricettario che si n1oh• poi applicare a diritto ed a rovescio ad ogni caso speciale; e, co:-;ìoperando, no· n111tano,•c volte su CC'nto si otticnr un insuccc:-;so completo. A torto od a ragione si vocifem nel nostro eser– cito che appunto a queg-li ufficia li ge nr•rali) provvisti della voluminosa zavorra imba1 ·ca.ta alla Scuola di guerra, si dehhono i dolorosi i nsucce ssi subiti non h~l guari dalle nostre armi. Quando il nostro utticiale, sin dai suoi primi pas1;i della nobile carriem che vuole perconerr, sia per– suaso che la. sua. missione non è punto quella cli studiare il modo per ottenere i pantaloni più :;buf– fanti che sia possibile, il berrettone pii1 ingozzato i hnffi più irti j cho non è punto quella cli prestar~ al servizio quel tanto di sè st<'sso che basta af– finchè i temuti arresti non lo colpi!icano j che non ò punto quella di disinteressarsi completamente d('I soldato che dirige e cli sè stesso che trascura· qua1vlo invece l'uffiriale stesso fin dai primi pa$si avri\ capito quale tilla missione educatrice egli abbia per la matcrifl. greggia che le ca.mpngne e le citt1\ gli iilYiano; quando egli utilizzerà tutti i rita..,.li ~li tempo, che non sono pochi, per migliorare ~ù istruire sè stesso, aiutato in ciò dai suoi supNiori diretti ed indiretti, <1uanrlo tutto l'esercito sarà uni~ scuola. di mornlitÌl, di fratellanza e cli amor patrio per il soldato, e di scienze applicate, di tattica e cli strategia per l'uflicinle, allora dirnrrà chiaro e ma– nifesto che non sono punto ncccssnric nitre scuoi<' por avere il nucleo cli ufficiali scelti per adibirli ul servizio cli abto mag-giore. " Allorchè la Oermania 1 scriYe il )lar,Hzii ,·iosc le sue famoso iiuerrc, .:!idisse: lo Rtato rnaggion•! \'I Ed egli non esita a dichiarare che n talia 1 sospinta dal vezzo di cercnro le ragioni delht \'ittoria piì1 nei meriti elci Yincito_re che negli errori del vinto, Y0llc uno st.1to nrng~10re modello, e l'ebbe. E scrive pure: " che In Scuola di guerra spezzò quellU- bitr– " ricra di prcsuntuos t ignoranza per cui tutte le 11 menti parevano atrofizzate: le promozioni a sccltll 11 i grandi vanta::gi concessi allo Stato maggior~ " eccitarono l'emulazione, scossero i pigri, il lh·cllo 11 scientifico fu elevato \'I" E ciò potrà. nnche essere stato Yero quando la massa degli ufficiali delle armi comuni era composta

RkJQdWJsaXNoZXIy