Critica Sociale - XV - n. 14-15 - 16 lug.-1 ago. 1905

222 CRITICA SOCIALE Questa proposta tro,·a serie opposizioni, prima di tutto in coloro che non ammettono la relativa defi– cienza degli ufficiali <li artiglieria in genere per l:i direzione degli stabilimenti militari, e non credono che la produzione privata risultcrohbc più economica: secondariamente negli altri, persuasi che, per ragioni cli convenienza e di sicmozzit nella determinazione e nella produzione del materhlic da, guerrn, eletti stahilimenti militari clchbRno essere assolutamente C'OHSCL'\'ati. .ltloHre si osserva che tutti gli Stnti man– tengon o nt tualrncntc foli sti1bilimenti; quindi non s1>('tta o.ll' ltalia cli procedere per prima ad una racli– cnle trasformazione in mat<'rill. A qucs'ultima obbiezione potremo rispondere che Ocrrnania, Francia cd Inghilterra hanno rispctti\·a– mente le grandiose officino di Krupp, Canet ccl Arm– strong, alle quali atting-ono copiosamente: quindii por queste tre principali potenze militari il problema dclii~ produzione pri\•ata ò già quasi risolto. Quanto poi al timore che tale produzione non abbia il grado di sicurezza occorrente a ciò che si riferisce agli organamcnti militari ò ormai tale pre– ~iudizio da. rel(>garsi insieme a molti altri che sono retaggio dei tempi passati. nica1>itolando, ri1)eto che sarebbe convenientissimo affidare alrindustria privata la produzione di tutto il materiale da guerra. Ad ogni modo però, qualora tale soluzione del problema non volesse essere adottata, sarà necessario assolutamente seguire i moderni criteri economici industriali per la produzione di detto materialo: quindi bisognerà abolire tutti gli stabilimenti mili– tiu·i ora esistenti e creare un eolo grande opificio ccntrnle ove tutto il materitdc Lia guerra possa es• sere costruito. Questo stabilimento donebbe sorgere in sito conveniente, bene adattato, bene munito, al sicuro delle più probabili offese nemiche, e fornito di abbondante energia idraulica. La spesa d'impianto per tale grandioso opificio non sarehbe indifferente, ma certo non sproporzio– nata. ni grandi vantaggi che si otterrc:bhero indub• hinmente nella migliorata qualità riel materiale e nella continua economia di produzione. . .. Stabilite così le due vie dn seguirsi circa. gli sta– bilimenti militari, vediamo quali modificazioni occor– rerebbero all'organameuto attuale della artiglieria. Ahbiamo visto che quest'arma si può dividere in due specialità: la tecnica o la combattente. Quando si affidi all'industria privata lo studio e la costruzione di tutto il materiale da guerra} la parte tecnica non ha ragione pili di esistere e può C!3SCrc addirittura abolita. Quando si voglia invoco mantenere la produzione rnilit!tre, è necessario, come ho gii\ detto, venire ad una. totale trasformazione di tale specialità. lo sono allora di opinione che tutti i servizi hic– nici riguardanti il materialo dell'esercito debbano ('Sserc affidati ad un corpo speciale, reclutato in modo specialissimo e che potrebbe essere chiamato: u. Corpo degli ingegneri militari 11 , oppure: u. Corpo tecnico ,.,. A tale Corpo dovrebbero essere affidati tutti i ser– vizi tecnici che oggi spettano al Genio militare, più l'esercizio di tutti gli stabilimenti affidati all'Arti– glieria. Oli ingegneri militari sarebbero reclutati fra i mi– gliori allievi che annualmente escono dai politec– nici; i quali sarebbern assunti in servizio dopo uno o due anni di studi complementari per istruirli su ciò che riguarda la tecnica militare. Detti ingegneri sarebbero poi assegnati alle varie specialità, dirò così, dell'industria militare a seconda della loro atti– ludi1H', cd in essa percorrerehhero la loro carriera senza inopportuni passaggi e traslochij ed in questo modo acquisterebbero nella loro specialifa qu(>lla pratica industriale che ò oggi assolutamente neces– saria nello studio e nella produzione di qualsiasi materiolc. E, poichè la c,trricra cli tali ufficiali, come quella degli ingegncl'i dell'industria privata, sarebbe necessariamente lenta, e nella considerazione che essi rappresenterebbero gli clementi migliori pro– dotti dalle scuole di ingegneria, doYl'ebhero essere abbondantemente pagati senza tener conto dell'entità elci grado cui fossero assimilati. Sono certo che in questo modo il materiale sarebbe bene studiato e henc costruito; e che i progetti di ogni genere anebbcro quella saldezza. e quella con– tinuità che oggi assolutamente loro maaca. Le trn specialità di Artiglieria, da campagna, da fortezzii e da costa 1 saranno poi riunite in un solo corpo combattente, al qual e sarà ag giunta anche la specialità dei pontieri orn assegn n.ta al Genio mili– tare. Gli ufficiali cli quest'arma s aranno reclutati insieme a quelli di fanteria e di cavalleria, scegliendo i migliori. Prima di essere assegnati all'arma, fa– ranno un corso complementare di alcuni mesi per essere al>ilitati al servizio che debbono disimpe– gnare. nesteranno così di pieno diritto abolite l'.Acca– clemhi militare e la Scuola di applicazione di Arti– glieria e Genio, perchè divenute inutili i e sarà creata una Scuola complementare di Artiglieria il cui unico corso potrà essere fatto presso uno dei reggimenti, e diretto da 3 o 4 ufficiali dell'arma. Si aboliranno inoltre tutte lo Direzioni territoriali di Artiglier ia e del G enio, tutti i comandi territoriali e tutti gli ispettora.ti delle due armi. J n sostituzione d elle direzioni soppresse, do,•e oc– corn11101si stabiliranno alcune sezioni di ingegneri militari) dipendenti dal grande opificio centrale, presso le quali si possano eseguire le occorrenti ri– parazioni al materiale. II mantenimento e le ri1)arazioni dei fabbricati militari, che tanto lavoro procurano alle direzioni ed alle sezioni distaccate del genio militare, potranno senz'altro esscrn affidato al Genio civile; rispnr– miauclo così un personale militare non assolutamente necess ario. rautili sono oggi stesso i Comandi torri• tori.di di Artiglieria o clol Ocnio i organi interme• di ari fra k direzioni, i reggimenti, e gli Ispettorati. Perciò la. loro scomparsa si impone. Come pure com– pletamente inutili sono gli ispettori delle due armi. L'ispettore dell'artiglieria eia campagna ha l'inca– rico cli ispezionare i reggimenti di questa spccialib\ sia riguardo al personali", sia riguardo al materiale. Ora io trovo che l'ispettore naturale dei reggimenti da campagna deve assero il comandante la divisione militare dalJa quale dipendono; comandante che devo avere le qualità e le cognizioni necessarie per degna– mente disimpegnare talo bisogna. Egli deve condurre in guerra i suoi reparti di artiglicria 1 che da lui clipcnclono in tempo di pace i quindi non si sa capire il pcrchè debba venire periodicamente un altro ge• ncrale ad ispezionarli, mettendo così in dubbio la sua competenza e la sua autorità. Le attrihuzioni di indole tecnica, ora arfidate a tale ispettore, passano al personale degli ingegneri militari, la cui costitu– zione deve essere convenientemente studiata. Lo stesso dicasi per gli ispettori da costa e eia fortezza e per quelli d el genio militare. L'ispettore genera.le delle esperienze di artiglieria resterà all'atto inutile, poichò tali esperienze dovranno essere eseguite presso il grande opificio militare che costruisce il materiale 1 o nelle altre località più con– venienti sotto la direzione del personale dell'opificio stesso. Restano così aboliti tutti gli ufficiali generali di artiglieria e del genio.

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