Critica Sociale - XV - n. 14-15 - 16 lug.-1 ago. 1905
CRITICA SOCIALE 2l9 Ili PROBl.iEl\/IA lVlll.iITARE li'ra lo parecchie Relazioni presentato o discusso al recente Congresso del partito radicalo tenutosi in Roma, questa do! maggioro S. Braccia.lini ci pano essere la piit importante, sia pel tema trattato, sia por la com– petenza tecnica del relatore. Pur troppo, l'argomento delle spese militari non è esaurito con gli ultimi aumenti ,·otati dal Parlamento. Esso si riaffaccerà qunndocbes"ìia alle nostre discussioni. Conveniva quindi far conoscere questa Relazione a un publJlico diverso e piil vasto di quello che assistette al Congresso radicale. I nostri lettori, che, por gli arti– coli di Sylvn Viviani, già. conoscono moltl a"ìpetti del JJrOblcnrn, ci sapranno grado - credinmo - di questa pubblicazione. LA CHl'l'IC.\. t O Le necessità della difesa. )lontre fra. lo masse popolari penetra un intenso desiderio di rnggiungere uno stato sociale che ga• rautisc:1 all'uomo lavoro, henessere e pace, relegando nei musei prèistorici le armi e gli armati, pur troppo invece continua fra le nazioni più civili fer– vidc1 la. gara por aumentare questi e perfezionare quelle; per modo che in tale luvoro febbrile la mi– gliore parlo dell'energia umana va dispersa o di– strutta. Cm·to ò questo un deplorovolissimo stato di cose; ma, poichò esso esiste, non gio,·a chiudere gli occhi e ncg-arlo. Conviene invece tenerlo presente per bene studiarlo, per contenerlo nei giusti limiti, per non esserne soverchiati. Le speso militari, lungi dal diminuire presso le prineipali nazioni 1 tendono invece ad un crescendo che realmente impressiona. l vecchi stati militari e le nuovo repubbliche aumentano i loro bilanci della guerrn o della marina. l~ perfino la nuovissima e potente confcdernzione Nord-americana, che sem– brava de!ltinata a fornire l'esempi0 d'uno Stato la– horioso, ricco e folico, entra oggi nell'agone, arma i suoi cittadini, rende formiclabilù la sun marina eia guerra, sogna espansioni e conquiste. In mezzo a tanto clamore di armi e di armati, ove si ))erde la nobile ,·oce della concordia, della fratellanza e della pace, non conviene rimanere in– differenti; ed infotti il così detto problema militare da lungo tempo si agita e si discuto non soltanto da no i, ma ancora presso tutte le potenze; perchè tut.te gcntono il grave peso clell'1trm!ttura che deb• bono indossare. E se per le alh'e 1rnzioni la soluziono razionale di tale problema assumo grande impor– tanza, per ht nostra .Italia) meno dello nitre ricca o prosperosa, ha valore massimo, vitole. l~d è perciò che Pinteressante ltrgomento si dibatte quotidìnnamcnte sui gioruali e sulle rh•iste; cd è perciò che molti competenti ed elevati ingegni hanno prodotto, or non ha guari, pregevolissimi lavori. Veg-gansi 1 fra gli altri: il pro~ctto per un nuovo 01-ganamento militare presentato al Parlamento clal– Ponor. f'i<'COtti; l'aureo lihro puhblicato dall'onore– vole goeucrnlo Mnrazzi; quello del colonnello conte .Malaguzz.i; e gli articoli del colonnello Ohorsi nella Nuora ,lnfologia. 'l'utti sono d'accordo nel constahlre i molteplici difetti del nostro organamento militore; tutti accer– tano gravi deficienze nei nostri armamenti e nelle nostre dife~c. Occorro· rinnornrc il materiale da campagna, prov• Yeclere alla difesa t errestr o e costiera. oggi scarse ed nntiq1rnte, inrpin ~m.ne gli csnusti magazzini di rifornimento, aumentare le nostre navi da battag-lia, e ben altro ancora. Per f)rovvedere dunque a tutto ciò, si chiedono nuovi milioni; pochi per i bihrnci ordinari della guerra e dellrt marint1, molti per quelli straordinari. La salute della patria è legge suprema; quindi 1:1i deve accettare ogni nuovi~ spe1:1n,sopportare ogni nuovo aggravio; e così, con toh• aforisma, si tenta dì far passare i periodici aumenti dei hilanci mili– tari eh<' restano poi consolidati. :\[a noi non possiamo accettare n.d occhi chiusi tali deduzioni; non possiamo a1111nettere queste con– tinue richieste di nuovi fondi occorrenti a far fronte a nuorn necessità alle quali un buon amministratore dovevri avere già provveduto. Pcrchè: o i bilanci della guerra e della marina si ritenevauo sufficienti, cd allora ogA'i nulla dovrebbe mnncare ai nostri armamenti ccl i:dlc nm:1tredifese; o si ritenevano insufficieuti, come oggi si tenta di· mostnuc, ed allora. gli onorevoli por1:1onug-gi che suc– cessivamente hanno accettato la direzione dei )lini· steri della g-uerra e della marina senza parlare alto e chiaro al Parlamento ed al Paese hanno tradito la fiducia dell'uno e clelPaltro. lo non erodo però a tale deficienza; sono invece persuaso anzitutto che i due bilm1ri u11Wari raggi1m– go110 il massimo di ciò che lei JJOfenzit1litù eco11omira clelnostro JJaesead essi pu() <w;eg11are; ccl, in secondo luogo, che essi possono in an:enire a tutto vro1.a:edere se bene impiegati. 2° I bilanci militari e la ricchezza dell'Italia. ~ consideriamo la prima dello mie affermazioni. Per l'anno finflnziario 1905-90(.i è prevista una cn• trata di lire 1882 milioni circa. Per il servizio intt;. ressi del debito pubblico sono necessari i42 milioni all1anno; e 320 milioni occorrono por i due )linisteri delle finanze e del tesoro che sono, dirò così, gli organi necessari per esigere ed nmministrare le ren• dito annuali dello Stato; ove ne togli le Ammini– strazioni dei monopoli del sale e del tabacco, che sono vere a:,,iendo produttive. Qui si poLrchbo prima cli tutto osservare che non è punto economica quella amministrazione che assorbe più cli un sesto delle rendite patrimoniali e che quindi anche 8U tale ar– gomento dovrebbe fissarsi seriamente la nostra at– tenzione. )[a ciò oggi esorbita dalla materia clw sfouuo trattando e non conYiene soffcrman·ìci. Se dunque dai 1882 milioni di rendiht totale noi togliamo i I 062 milioni occorrenti, come giìt ho detto, per il servizio del Debito pubblico o per giì organi uccessari alla esazione Cll fl.mministrazione dello rendite annuali, restano solttrnto 820 miliooi disponibili per provvedere a tutte le necessità della cosa pubblica. Ora, gli stanziamenti per i bilanci della guerra o delhL marina raggiungono la complessiva somma di 409 milioni i quindi restano solo 4l l milioni per tutti gli altri :\.[inisteri. l<J se lo cose stanno in simil guisa io Yidomando, se vi pare logico, giusto, onesto il proporre un au– mento nei hilanci della gucrrn e dell11marina a de• trimcnto cli tutte le altro sostnnzit,li H<'ressit:\ ! lo vi donrnnllo se Yi pare possibil{' <'ho un Paese il qunle spl'IHlè soltanto il 12 ° 0 (101 milioni) dell<' sue risorse disponilJili nei larnri puhhlici 1 l'H O 0 (64 milioni) nella istruzione puhblicu, cd il 2 ° u (17 milioni) por l'agricoltura, industria e co111111ercio 1 po1:1sadedic11rc ancora aJtre somme ai bilanci mili– tari per i quali già spendo il 50 ° 0 di dette risorse! La ri!iposta non può essere dubhin. Ai bilanci militari noi dedichinmo la metà di cii> che :rnnualmente possiamo spC'!Hkrc; esi,i ,lunquc non dchhono chiC'derci di più. L<' r;1g-ioni dC'lla uo •
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