Critica Sociale - Anno XV - n. 13 - 1 luglio 1905
CRITICA SOCIALE 199 rn queste varie affittanze il sistema piì.1 comune e quasi esclusivo ò quello della. comluzio11r dirisa. "JI fondo aflìttato viene ripartito propondonalmentc Rlle singole famiglie d ei soci c oltivatori, i quttli la.vo – rnno i terreni loro a ~scgrrn.ti nel miglior m odo 1 a tutto proprio vantaggio o sott o la. proprh\ responsa– hilità, corrispondendo alla cassa <'Omune un corri– spettivo annuo previamente destinato. Silrehhe in apparenza un subaffitto quanto nl\11. cstcrioritfL ed ai rapporti speciali tra og-ni singolo socio e la Sociefa; in r~aIH, però, siccome o~ni socio è responsabile e partecipe nello stesso contratto generale d',,nitto col– lettivo, così detta ripartizione ed assegnazione non è un subatlitto, ma solo un ordinamento interno delle relazioni sociali ,,. Cn qualche località, a Villasola per esempio, il si– Rlema di conduzione è misto 1 cioè a dire che una parte del fondo si divide in appezzamenti da, colti– ,•arsi eia famiglie, mentre il restante ò lavorato in economia dalla Società. Il pagamento del canone di subaffitto allù. Società si paga io alcuni luoghi in contanti, io ·molti altri casi tutti i raccolti principali 1 di frumento e dei bozzoli, si raccolgono, debitamente controllati, nel magazzino comune e il Comitato dirigente ne pro– muove lo smercio con venditJ\ collettiva. A Vil– lasola, i prodotti si debbono notificare tutti, e il colono ritiene il solo fabbisogno e consegua il resto. Sopra la massa <li questi prodotti gravi– vitano tutte le spese generali d'amministrnzione e d'affitto. Il lavoro invece, rap1>resentato o dal la– voro fatto su fondi tenuti in economia dalla Società, o da suhaffitti speciali, o da pl'Cstazioni in natura, ò suddiviso tosto fra i soci a seconda ciel contributo speciale che ciascheduno ha portato alla massa, e diminuito poi per ogni socio delle spese per lui in– contrate. La conduzione collettiva si ebbe solo por un triennio nel fondo Villanova Sirtori 1 affittato dalla Società cli S. Isidoro in Comune di Zeno (Brescia), dove i soci hanno lavorato cou mansione e rntribuzionc chi di giornaliero, chi di bracciante, chi di bifolco, o chi cli ca.vallante. Sullo stipendio rilasciavano una quota cli L. 25 annue in VHÌC rate non fisse. So ne formava così un deposito sufficiente a !!llmntire l'affitto. Dopo tre anni, il fondo fu diviso secondo la potenzialità dei soci, solidalmente responsabili, in altrettanti ap– pezzamenti condotti da ciascheduno sotto la propria responsabilitò.. Ma i cattolici non sono molto teneri per questo sistema di conduzione e "' se lo si può appena, sarà certo preferibile il metter tutto il fondo a condu– zione divisa, essendone l'amministrnzione pit'1 facile, richiamando maggior popolazione, sul podere, o ri• spandendo assai mei:;-lioa quelhl concezione sociale del contratto agricolo che fa il contadino indipen· dente, responsabile della propria piccola azienda 1 più provvido e più attento " (pag. 74). Ed è logico che cosl pensino essi, dato lo scopo a cui essi tendono e di cui parleremo in seguito. Nella loro azione i cattolici si sono incontrati in difficoltà di vario gonere: il pregiudizio cho Faffit– tanza colletti,,a costituisca un rogresso 1 in quanto tende ad eliminare la clnsse dei fitto.bili; la diffidenza di molti padroni e di molti enti proprietari dettata dal misoneismo; la scarsità di t'lcmenti tC'cnici sicuri o capaci, specialmente quando i soci pngano i1 suh– afTitto non in danaro ma in n,tturn; la. 111a11cnnzadi abili promotori e di persone competenti; la concor– renza che i fìttabili fanno alle Società. di 1>robi-conta– dini1 e le difficoltà di raccogliere i capitali occorrenti. A queste defieieuze essi hanno cercato di riparare cogli Uffici del layoro, che !!i incaricano di control– lare i conti e cli esaminare i libretti colonici degli affittuari bisognosi cli assistenza; per il credito, sic- come " le grosse Banrhe, che prospemno sotto il nome di qualche sunto, fondate sotto ~li aU!-IJJicidei cattolici, fra il plauso dei buoni, giovarono hen poco o nulla nllo istitu:r.ioui veramrnte cattoliche, prefìtr– ~endosi il l ucro piutto~ to eh<' la bcnefirt>nza ed il miglioramento sociale ., (pag-. Hf:i), si pronide 1:lia ohhligirndo i contadini subaffittuad a denaro ad an tiripare almeno metil di quanto debbono alla. cassa HO('iale poi' l'appezzamento assl'gnato, sia farf'ndo entrare nella Societìt per:-Jonc ttbhienti che aumen– tassero ltt. <'npacitit di rred1to degli altri soci, o creando una categoria di sod 0111,rari che avallano le cambiali e dauno garanzia nllc Ha11cho; o con· traendo dei mutui presso persone facoltose, ammor· tizzabili gradualmente con acconti. [ cattolici, abbiamo detto, tiono logici qunnclo cal• dcgg-iano la conduzione divis1t e il loro 8COJIO econo- 111ico e fiociale lo I-IJJiCga. Il loro obiettivo imme diuto è togliere di mezzo 11intenncdiario inutile che al nord si chiama fittubile 1 che in Sicilia si chiama gttbellotto, ma che è da1>pertutto " un gran parassita delle campagne e del lavoro ,,, e the ha perduto in gran parte la sua ragion d'essere 1 in quanto " at– tualmente il grande affitto non va esento da abusi o da sfruttamenti indegni, e si è reso colpevole di molti mali sociali. ,, Occorre inoltre " migliorare o sostituire a quel rapporto, che oggi in genere ò divenuto, per il pro· grosso univel'sale, socialmente ingiusto, un altro ordine di rapporti, dove ciascuno dei duo elementi della produzione agricola non abbia interessi con– trari da curare, l'uno a danno dell'altro ,,, e " avvi• cinare proprietari e contadini fra di loro e far in modo che, nella distribuzione della ricchezza prove– niente dal suolo, siano meglio salvati i diritti della giustizia distributiva 11• L'affitto collettivo diretto è appunto destinato, sop– primendo il fittabile, 1 ' a dar libero corso otl efficaci!~ intera alla legge economico. del minimo mezzo ,, 1 a portare " una distribuzione più equa della ricchezza agricola solamente frn i veri suoi fattori, proprietà e lavoro ,,, a cementare quindi 11unionc fm classe e classe, nonchè ad essere .. preparazione alla fornm piìt sociale o più economica di contratto UA'rario, al pircolo affitto diretto che fu fin qui ostegA"iato dai proprietari, sia perchè non hanno fiducia noi coloni, sia perchò non ,·ogliono avere contatto con e.ssi, e che ai cattolici appare come il patto colonico di un prossimo avvenire. E, a suo. volta, il 1>iccolo affitto diretto porterà alla diffusione della. piuola propneièi coWmtrire, in quanto, "' realizzando la Società civile un diretto guadagno coll'andal'O degli turni, e savin,monte aiu• tuta, potrà acquistare il fondo stesso e sudcli,·idere la proprieti\ sui propri soci ., pag. H): operazione questa che , iene g-ià fatta dal Piero/o Credito di Hho, il quale acquista\'a 680 pertiche del ,•alore di lj. 210.000 comprese le case coloniche, e le affittava u. 28 famiglie, obbligandole a pugare, accanto alla quota d'affitto, una quota d'1unmortamento che le renderà proprietarie ciel fondo in un periodo di 20 anni. B si potrà. anche colle affittanze collettive, sempre se condo gli scrittori cnttolici, concorrere alla soluzione di un altro prohlemn. sociale importantil:!simo, l'esu• hernnzu di popolazione. . Infatti la mano d'o1>era, e:mberante olla agricol– tura ontrn la Sorietù rivile, pot rìt essere impiegata in Yia supplementare negli stithilimenti industriali. " I htvori industriali, che alh1rgano i loro opifici, costruiscano le loro filiali nei paesi della &,,;sa doYe l'industria eearsC'ggia. Essi potranno contribuire assai al benessere dei contadini. La impossibilità di as::iicurare mano d'opera continua e costante per tutto l'unno potrebbe anche essere compensata con una minore retribuzione del lavoro 11 ((>ag. 136).
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