Critica Sociale - Anno XV - n. 13 - 1 luglio 1905
ù!UTICA SOCIALE tivn, non già. a, collaboraro con rn))prcsentanti diretti della horghesin 1 ma con i rappresentanti del Governo; ed altri entrano nel Comitato del Consorzio della Bo– nifica mantovano reggiana, altro consesiO in cui gli ele– menti governntì\'i e couscnntori sono in pre,·alcnza per di~posizioni di legge; altri entrano nel Con.siglio del Con– sor1.io Unh•er/'iilnrio Lombardo, composto del flor fiore del co113enntorismo della Lombnrdia; altri influo trova logico e giusto che la Provincia, con Cattedre ambulanti ed altre istituzioni agricole, venga in aiuto alla nume– rosa classe dei piccoli proprietari ed nrfittuart, ricono– scendo cosi, in pratica, cho la borgbe~ia non ò quella massa uniformo cd insciudibile che si vuol f.ir nppnrire a chiacchiere. Ora, è tutto que3to la,·oro compiuto in comuuo che ha fatto dire al Yezzani o agli altri rirormii3ti della. Depu• taziono: se nell'opera 1ion e',) 11esH111ia di!ferenzci fra ri– formisti e l'icol11zio11art,pe,·clu)dobbiamo mantenere questa inutile disti11zio11e clar:a11ti al proletariato? Prestutiamoci (1l proletariato; spieghiamogli quello che a/.Jbiamu fatto e quello che abbiamo in animo di fare 1• sentiamo il suo va- 1·ere i,i propnsito, e, se app,·ova il nostro operato, chieda• mogli che dell'azione dei voleri lOC(lli 1 senza abbandonare o 11egligerele altre forme di altidtà socialista (azione eco– nomica e aziono politica), faccia la base delle sue lotte quotidiane per la conquista <lelle1·iforme e ver adclestl'arsi all'esercizio dei poteri, dai quali e coi quali domani, in mia società socialista, ammi11istrerà la cosa pubblica, in– tesa nel senso largo della pa,·ola, assumer?, cioè il còmpito di produrre e distribuire la rkchezza sociale. Cesseranno cos) tulle le questioni di tendenze, e quell'wiitù che da tanti si im:ocasarà 110,i soltanto formale, ma sostanziale. - Facciamolo pure, risposero i membri rivoluzionari della Deputazione, e, d'accordo, si stabilì di far convo– care un CongroRso plenario del partito, perchò Circoli e Leghe si pronunciassero sul programma svolto e da svolgere dall'Amministruzione 1>rovinciale e intorno ad esso si coordinasse tutt:, l'azione del partito. Le elezioni politiche. I pasticcetti dei rivoluzionari. )la mentre I nostri amici Javorn.vano in Deputazione o pensa.vano a questa. grande Assise del proletnrinto mantovano, che a.Hebbe dovuto dire l'ultima parola sulle tendenze, la Camera fu sciolta e convocati i Collegi po• litici per Felezione dei nuovi deputati. Sono tratto a parlaro anche di llUOsto per mettere in luce i sistemi dei nostri rlvoluzionort, i:ienza. precedenti nella storia del partito socialista mantovano e non molto di9simili da quelli usati rl.nlle camorre meridionali. r~a Commi<Jsione Provinciale ei3ecutiva del pnrtito, nella sun riunione del 29 settembre Hl04 1 votava sulle ele– zioni politiche, un ordine del giorno, col quale, "allo scopo di evitare cbe di fronte alle elezioni nascessero divergenze che paralizza'!!Jero comunque il partito, rile• vava che, in base agli stntuti del J)artito stesso, lo pro– clamazione dei candidati Apettava ai singoli Congressi collegiali, salva la ratifica del Congresso Provinciale che si sarebbe tenuto a Camera sciolta, cioè nell'immi– nenza dello elezioni. ., l~hbene, viene il decreto di scioglimento della Cnmera e per la convocazione dei Comizi olctlornli, e si tengono, in fretta e in furia, i Congressi collegiali, in cui si pro– clamano le Mndidaturo pseudo-rivoluzionarie di Ferri uei Collegi di Oonzaga o Custigliono, di Oatti nel Col– legio di Ostiglia, di Aroldi nel Collegio di Bozzolo e di Dugoni nel Collegio di Mantova. Letterine confldonziali, per giungere a questi risultati, girano attraverso ai Col• legi, clirotle alle persone pili i11fiue11ti; compari eletto– rali batto110 \ Collegi per far sl che I Congressi si pro– mmcino per quel candidato piuttosto che per quell'altro; i flili amici sono messi in moto j si assiste insomma a una ,·era gara per la. conquista della medaglietta. E la gara si ò spinta al segno che si son rubali i Collegi l'uno Paltro. Dt1goni, per esempio, era de~tinnto nl Col- • legio di Bozzolo e ha tlovuto contentnrsi di quello· di :Mnntovn quirndo a Bozzolo l'ex democratico Aroldi era riuscito a rarsl proclamare, malgrado rosse stato prima proclamato a i\lantova. Si son viste, insomma, cose dell'al– tro mondo. E i rirormisti - ch'tirano stati trattati in quel modo - dov'erano? Che cosa racovano? E'lsi stavano studian lo la questione del .Manicomio, con la quale si ln'>inga.vano <li metter fino al regno dei rivoluzionari nella nostra'. Provincia. Unico tontati\•o di ribellione, la proclama– zione della caadidatura di hauoe Bonomi nel Collegio di Bozzolo per opera di quei nostri amici e del Circolo au• tonomo di Busco!do, che tiene altn in quel paese la ban• dlcra del ~ocialismo, della moralità. e della scissione. 'l'cntati\'O però, ancl10 questo, cho doveva cadere nel vuoto 1 causa l'impreparazione delle masse ad affrontare una battaglin di principi anche quando i contendenti sono due socialisti. Qualchecosa, però, rimase di quella ribellione ed è un foglietto - piccolo di formato, ma temibile per li suo contenuto - che si pubblica ancora in Mantova, sotto il controllo del Circolo autonomo, ed organo dei rirormisti di città. e provincia: ll Socialista. Gli ultimi Congressi - Le dimissioni Vezzani. ~la torniamo a Vezzani cd al Congresso elle doveva tracciare un indirizzo ben definito all'azloue socialhita nel ),hmtovano. Si tenne, il Congresso, ma questa. volta. di soli Circoli, il 15 gennaio 1905: la questione era posta all'ordine del giorno al capo 3°: Situazione del pm·tito 11ell'Amministra– :::io11e Prot'inciale; asswnio11e del potere in massima; pro• y,·amma srolto e da sr:olyere. Relntore ... Pon. Oalti, cioè uno che non fa parte dell'.Amministrazione Provinciale. Ciò non to•-s~eperò ohe il compagno Vo1.zani, dnndo re• !azione dell'opera svolta e da S\•olgere dal1 1 Amministra– zione Provinciale, esponesse le proprie idee sulla. situa– zione generale del cnrtlto nel Mantovano, situazione così piena di contrnddi:doni, che, nell'interesse della sin– cerità e della vern unità, era bene venissero tolte. E, come sintesi del suo ragionamento, presentavn un or– dine del giorno 1 in cui, dopo a\'er coni:ltatato che le duo famose tendenze si erano, alla 1nova dei fatti, ri\'elate so– stanzialmente identiche e dopo aver riaJfermatn la propria. flduela nel metodo che la dei pubblici poteri conquistati uno strumento di ele,·azione, di difesa e di educazione del proletariato, invitava il proletariato stesso (e quindi la stampa e la propaganda socialista) ad occuparsi delle rirorme, le quali sarebbero state tanto più efficaci quanto più avessero a'!sm1to il carattere di conquisto operose cd intelligenti tiella classe lavoratrice organizzata. La lettura di questo ordine del giorno venivn accolta da un genernle mormorìo di npprovazionc: si sentiva che quello, che a,e\·a espresso Yezzani e ohe Vezzanì a,•eva concretato nel suo ordine del giorno, rispondeva. alla. verità, ecl un grande sospiro di sollievo partl dal– l'assemblea: flna.lmenie - pareva dicesse~ la. questiono delle tendenze è fluita: ecco un terreno di azione co– mune, eceo un magnifico programma di lavoro! Ma. nel-
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