Critica Sociale - Anno XV - n. 12 - 16 giugno 1905

Critica Sociale fl! VIST.ll QUINt)JCIN.llLE DEL SOCI.llLISMO Nel Regno: Anno L. 8 . Semestre L. 4 - All'Estero: Anno L. 10 • Semestre L, 5,50. Lettere e vaglia all'Ufficio di CRITICA SOCIALE- MILANO: Portici 6allerla V, E. 23 Anno XV - N. 12 ~-ron l'li venile a n1nne1·i sepctretti. Milano, 16 giugno 1905. SOMMAl-tIO Attualità. ,I pl'oJ)rMlfo 1/l dl,e COll(Jl'tSsi Prof. lv,1.:;ot: IIOSOloll . AIH"O/'f/ dtl/Q 8r/C,Jlt,.O lltl p11bb/Lcl stn>/::f t tlell'm•/J/11·11to obbllgatorio (Pror. !-'11.1.Nct:::.<:o cou:TTJ). l'm·/iU J>OflHd t Ql'(J(ml::::(lzlo,ii p1·oftoto,wu l'ror. CORR.\D0 BAH- Smdi soclologicl. li dl~1l,llo 11orl«ll1dc, 1/tl Mmitorm,o, I. I.li ('t>l/'lllh/o dtl Cor1siylì.o 1·.-01•l11ti111t J)tl' optr(I dli drmorrc,tlri t llrl >1ork111.~u (l,O STOIU(.'O), [,(I ",:11Q/(1 I, l'troln.zlo11e SOC:ICl/t: \', Lt U11lct1'l1ltÙ 11mt1·lcm,e {l)Ott. AN• Gt:1.0 Clll!SYI). Sor/ull~mo t crl111IJ10/oq1,o; risposta al\'avv. ,\. Quarneri {Prof. Josi: INn•:uNr1;uos). Filosofia, letteratura o variott\. Cr111111ct1 Sorl(llt: Le 01·uu11i...:::azioni ltcltsrllt (li Congrosso delle Or• t,""nnlzzn:r.10111 soch1llslc tcdcsch(' - Le Orgnnlu.az!onl rapprcscn– rnte o I loro 11rogrcs~I- I.o deliberazioni preso - Qualche csNnpio dolla condotta del padroni \'Crilo lo Orl,l'anlzzazlont (l'rof. P,u:sTo l'HII.U,111). ,,.,.,, Ubt·i t lrfrMft:" Lo malie del 11auaco ~ di c. IJtrf/lCCM (l'ro– ri.:s,or t:. t'.rntt.:TTI). A PROPOSITO DI DLiE CONGRESSI li Congresso dei radicali tenutosi a Homa, nella, prima settimana. di ~iugno, ha, non di proposito 1 ma incidentalmente sollevata una questione della mag– giore importanza. A un certo punto della discussione intorno ai rapporti fra partito radicnle e org-anizza– zioni cli classe, la. rappresentanza milanese è sorta a proporre che il partito radicale si 1>011g-a. capo delle or~anizz1tzioni degli impic~ati e delle classi medie. ì\la il relatore Coletti ha subito contrastato il diritto delle organizzazioni di classe a determi– nare la linea cli condotta del radicalismo, ed hu affer– mata invece hl necessità che µ-li 01·ganbmdi entrino indivichmlrncnte nel partito por coidcmperarc i loro c~oismi di classe o di gruppo con gli interessi gene– rali del paese. 1◄: il Cong-rcsso, approvando le idee del r('latore, ha yotato un ordino del g"iorno in cui si afferma In volontà di " contrastore lo S\"iluppo e le nrnnifei;ti.1:1.ioni dei gruppi, i qu1tli, cimgerando in maniera sistematicamente unilaterale il còmpito e Peflìcacia della così detta azione dirotla del sinda– cnlismo, intralciano la funzione integrale, equilibra– trice o democratica del radicalismo ·i- Orn siffatta cleliherazione si presterebbe a mera– viglia per intendere la natura intima del partito ra– dicale e per coglierne il carattere alfotto diverso da. quello proprio agli altri partiti (1). Si potrebbe ca– pir(', COhÌ1 come un partito, che vuol rimanere aJ di– sopra delle classi e dei gruppi 1 per fare opera di coordinttzione, di re,·isione critica, e di combinazione 1 1 1 Qu~eta lntla~1110 at,t,1tui10 fàtrn r1ì11ldame11to:nel GWnwlt ai SJcUlli dcll'i:1-tlgiugno. sapiente dei vari interessi e elci vari hiHogni, clchba per noccssittt ridursi ad uno stato maggiore di intel– lettuali i quali, anche quando nel paese (cioè nelle classi e nei gruppi organizzati) ò più vivo lo spirito e il desiderio di un'azione radicnlc, non potranno mai presumere cliallargare la loro ristrC'tta organizzazione di partito. Questo stato maggior(' d'intellcttuali è in sostanza il ,·irtualc Governo delle classi e dei ceti popolari, e il Governo, per e8scrc o per divenire tale, 11011 può, almeno per ora, iclcntifìcarsi con la folla. ~la 11011 è cli ciò che intendiamo discorrere. Quello che ci intncssa fermare è il rapporto fra partiti e organizzazioni di classe, rapporto che il partito radi– cale ha inteso racchiudere in una. brevissima formula. Che i partiti abbiano la funzione di integrare cd cquilihrnre le aspirazioni e i bisogni dei gruppi o d0llo clussi che rappresentano, è, nell'ora attuale, così evidente da non poter essere confutato. ~.la entro quali limiti deve esercitarsi questn funzione? ~ quale prevalenza deve darsi al pnrtito sui bisogni 1>articolari dei gruppi? g ancora: può il partito ,·enir sostituito dai gruppi, o meglio, possono i gruppi assorbire le funzioni proprie al partito? Qui, sfrondata dtt tutto il fogliame ingomlJrantc del rivo– luzionari:rn10 catastrofico, ò tutta la sostanza del neo-sindact\lismo di Francia e d'ltnlia. 11profeta dell(L dottrina, seco11clo cui i partiti deb– bono scomparire a profitto delle org-a.nizz;azionidei particolari i11teressi 1 è indubbiamente l'Ostrogorski, la cui opera ha certo esercitato un fascino irresistibile sui nostri sindacalisti. In quella sua poderosa in– chiesta. aull'organizzazione dei partiti nei due paesi 1>iì1 democratici ciel mondo, l'lltghilterra e gli Stati l'niti, l'Ostrogorski è \"Cnuto a questa conclusione: che i partiti, degenerando in un'associazione camorristica per il potere, in una fucina di corruzione e di intimida• zhln<',in una specie di sètta per la.risoluzione apriori– sti(·a o partigia1m di ogni e qualunque problema, sono il magg'iorc ostacolo allo sviluppo f' ull'ci,crcizio della clemocrazii~ e che debbono quindi essere :::1ostituiti con 11org-anizrnziono11101.:lile o transitorin dei parti– coh1ri interessi, i quali potrnnno allearsi di volta in volhl J)<'rla. risoluzione dei prohkmi nazionali. Orn, ò proprio quest'ultima condiziono che vien facil– mente dimenticata dai nostri sindacalisti. L'unione, sia pure trausitoria 1 cli tutti i particolari interessi per la risoluzione del problema nazionale, compie appunto quell'opera integratrice e coordinatrice che prima em asscgnnhl ai partiti. I partiti poij~onoscomparire solo a patto che le organizzazioni degli interessi non siano così pregne di spirito egoistico (h~ rifiutarsi di convc11irc in una specie di pnrlamento organico - come lo chiamcrehhe il De Grcef in cui tutti i ceti 1 te categorie e le professioni abbiano una propria rappr('~('ntanza. ~lll tutto questo, se sarà. possibile in un avve– nire pii1 o meno remoto, non è possibile ora, mentre ogni gruppo di organizzazioni e ogni classe sociale non hanno soltanto da pro\'\'Cdere, \"Olht a volta, a risolvere problemi generali, ma hanno da combattere

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