Critica Sociale - Anno XV - n. 10 - 16 maggio 1905
CRITICASOCIALE Lo sforzo massimo di cui sono c:ipnei A"li operai org-nnizznti per In. loro 11s8ocin.7,ionr è di ·11. J G,07 a.1- r l'nnno, ,•alo a dire di :}O centesimi la. scUirnnnn, C'i() rho eo1Ti~pondcrchhC', ralcolando soprlt un salario medio di L. ~,JO nl :,riorno, :ilrt/2 per N'nlo. Lo en– trate dei compositori (L. Ht,34 a testa nel IH03) cor– rispondono al 3 per cento sopra un salario medio di ~umrro delle Associnzioni dei soci Entrato. lJsoito Difforonzn. I,, Cifre .-.1Tdth•1> l'tr socio " 20.41:1 :12s.o:,1;/111 B2G.247,iG 1.80\!H L'operaio inglese, che ha i salari piì.1 elevati e un ~ocolo di Yita di nssocinzione, clìt circ:\ 90 ce□t.; l'o– peraio tedesco ne \'Orsa .J~, e il milanese non pili di 30. L'csiguiti\ <lei contributo è un privilegio dell'ope– rnio italiano, del qunlc si sentono ora gli effetti. Al Congt'Csso cli Genova Felice Quaglino dimostrò che una delle cause del poco affiatamento e, non di rado, del contrasto fra Camere del lavoro e }"'edera– zioni nazionali di mestiere dipende precipuamente dal fatto~ che, per la smania di annoverare lunghe listo di soci per far bella figura nelle statistiche della Internazionale operaia e per gonfiarsi le gote davanti alla classe avversaria, si allettarono gli operai collo piccole, esigue quote snttimanali, ccl ora, che ci si accorge essere i mezzi insufficienti ad alimen– tare e la Sezione o la Camera e la Ji"'eclorazionee il Segretnriato centrale, non si ha il corn~gio di an• dare dai soci a chieder loro un maggior sacrificio pecuniario per timore che scappino, e quindi si nic• chia dai rappresentftnti le Camere ad acceUare corno obbligatoria l'iscrizione delle Sezioni nelle L 1 'edera· :doni per paura che manchi l'alimento alle Camere stesse. Nondimeno, coerenle a queste iùee, il Quaglino sostenne colla abituale sua Yigorìa nel Congresso dcllA 'Federazi one edi lizia hl necessifa di numentare la quota. incli\ 1 iclua.le per tutti i soci della Ji'edera– ~ione stessa, e dopo u na lunga hattni:_rli,t egli riuscì n strnpparc u1rn. vittoria tanto pili µrcgr,·ole quanto rrn parsa piì1 insperato. li grande argomento degli oppositori era in fondo questo: eleYando la quota mensile da pagarsi alla Federazione a 25, 20 1 15 centesimi secondo le paghe giornaliere, siccome non è Ancora entrato nella massa degli associati il convincimento del bisogno che ri– srntc la l<'ederazione di consolidare il proprio bilan– cio, o cii avere assicurato un fondo di riserva, si correrebbe il serio pericolo cli assottigliare di troppo le file degli associati. Il Quaglino, clo110aver dimostrato che coll'allar• gar~i llella sfera d'azione dcll,1,Pederazione e coll'au• nwntiH·e clrg·\i imprgni ai quali deve f1\rfronte, essa non si trovaYa pili in grado di soddisfilrli cd avrehbe quindi in seguito don1to o abbanclonaro le Sezioni a sè stesse in caso cli sciopero, o ricol'rerc a fre– quenti richieste dì sopratasse più gravose di un pic– colo contributo ordinario, aggiungeva: " E che ci deve importare se molti soci daranno le dimi~:;ioni in seguito alPnumento della quota federflle? Oo\·remo nOi forse nllanna.rci di dover perdere qualche migliaio di soci, i quali, poco curanti del benessere loro I rinqnc lire al gsiorno, C' quelle d<'g'li imJJrCsl<ori (L. 75,07 nel 1902) al I per cento HIIIIO RtC'HSO !-Ili Inrio <"llC pcc1'1t ('C'do i 11 eccesso. Il confronto coi hilnnci f!rllc J\ssoc·inzioni tf'dP· srhc e colle l"nioni ing-lrsi prr il 1no:\ ci dii i Rl'· g-urnti risultati : l'lfr<' rffrttlvc 100 1.1 :l:tGtO r,1.s10.:100 ,17,:nr.,:115 4.464.92,) 63 ""''i.I:% 20.:121.!JH:-; 1 1-,1; 11.1:,;;,.1i0):17 3.::>27.fl7:l,7:") o della Fe lerazionc, non si .-.entJno i11grtt. lo di sacrifi– care cent. 60 all'anno? :Meglio qualcho migliaio di mcno 1 ma tutti coscie11ti dolln grave cd aspra lotta che si stn combattendo tra capitalo e la\•oro, pronti a tutto, come lo sono appuoto in Germania, dO\'e lo l◄'oclcrnzioni sorte o create su que,-ti principi hanno sempre dato buoni~ - sima prorn. 11 Ed a suffragio il deputato BOmclburg-, prcsidentr delPUnione muraria gerrnanicn, e presente al Con– gresso, disse: 11 Anche noi nbl>lamo dovuto coml>attero confro le medesime difficoltà. in cui vi tro,·ate voi; ma oggi esso sono superate. Dieci anni ra a molti soci dell'Cnione muraria sembraYano troppi per11ino i IO vfennige alla settimaua che allora dove\'ano pa~are, cd oggi sono tutti contenti del contributo di un'ora di luoro che l'orga– nizzazione esige da loro. Anzi abbiamo Sezioni, por esempio Amburgo e 1..lerlino, che in una. settimana pa– gano assai pili delle migliori vostre Sezioni in un mese. Sono stati i fatti che ci hanno costretti a prendere questa ,•in, ed oggi nes!Suno 1,arla più di abbandonare la Federazione. Quando, undici anni ra, venni chiamato dalla fiducia dei miei colleghi a dirigere l'Unione, a\'evamo 10.000 soci a1>pc11a, l"nnno scor~o ne abbiamo swuti 1>011 40.000, e, con:,;idornnclo tutti gli operai ccliii, si ar– riva a 200.000. E l'azione delle organizzazioni è -;tata proficua in tutti i modi, :,;ì per i salari 1 che per g-li orari cd i trattamenti. A Berlino il salario minimo del mura• tore era di 45 JJf. all1ora, adesso è dì 70; gli orari omicidi di 12, 13, 1-1oro al giorno sono .. un ricordo i in poche località pii'1 arretrate rornrio massimo ò sempre di Il ore, nella maggior parte di 10, e ve ne sono perfino di fl oro o mezza e di O ore. " 'l'uttociò si è ottenuto col sacrificio o con In lotta; oggi gli imprenditori non si cimentano piì1 con tanta leggerezza in lotte economiche, perchè sanno cho t·oi'– ganiz:rnzione po-.sicdc i mezzi J)Cr fronteggiarli su tutta la linea, e una cassa capace di sov\'enzionaro i soci, ove occorrn 1 ))Or settimane o· mesi n ('). Oli argomenti del Quaglino e i flltti del Hilmcl~ burg mutarono rndicrtlmence i con,,incinJPnti dell'a~– ~emblen, che nccolsr con applausi il riwlrnto d<'lb Yotaziono quasi all'unouimitì1 per l'11umento delln quotn federale. ( 1) Dnl rcsocont,) 11te11ogmflro fll'I \'li rongrr~Ao re1:"i11nnlrdt•llu fcdornzlonc 1htllann rrn trii 111ld<'ttlnllc tlrt1 eUlll1.l,•. (Torino, 190:,).
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