Critica Sociale - Anno XV - n. 10 - 16 maggio 1905
CRITICA SOCI A LE 149 doro i..• quale significazione politica e socinlo abbiano al prc!i:enlo i varì tipi <li organizzazione o, per dirla pili esat. tamenl<", a qunle azione polilica o i-ociale siano essi indi– rizzati dai partiti politici~che pill dirottamente assumono por caratteristica la redenzione del proletariato. La posi– ,done dol nostro partito dinanzi al movimento organiz– zato dei lavoratori verrà a delinenrsi per la forza delle coso, senza bisogno di lunghe dimostrazioni verbali. L'organizzazione mutualista e la baso della politica dei conservatori o di gran parte, almeno, dei democra– tici cristiani. Costoro, in realtà 1 anche se non lo con– fessano, hanno elevato a sistema il patronato. Cosi da noi, come in Francia e in Germania, per non andare più lontano. Le Società mutue, invero, sono adattissime a flnbire il patronato, come questo è l'espressione pilt genuina del concetto che i comervatori hanno dei nuovi <lirilli e dei nuovi doveri sociali; del concetto che il miglioramento delle classi lavoratrici e povere deve venire, non per la forza e Fimposizione di queste, ma per la concessione equa e graziosa di chi sta in alto. Le associazioni di resistenza economica hanno sempre pH1 raffiuato la loro struttura e il loro programma. teo– rico e tattico. Sono divenute Sindacati, appunto come preferiscono chiamarsi sopra tutto negli ambienti indu– striali, che ,;;ono poi gli ambienli che danno l'impronta anche al movimento campagnuolo. Sindacalismo vuol dire semplicemente questo, che il proletariato deve intensificare al massimo l'azione eco• nomica. e politica direttamente, agendo cioè da sè nel paese, e servirsi in maniera sussidiaria. o secondaria, quasi solo per fini clamorosi di propaganda o di réclame, dell'azione politico-parlamentare. Col sindacalismo gli scioperi, che s'intendevano prima circonstanziati e di– retli da cause e fini unicamente economici, diventano talora. fine a sè stessi, diventano un atto rivoluzionario contro il regime borghese. Lo i:iciopero generale, che è per l'indole sua uno sciopero intimam(jute politico, ap• parisce un'nrme potente, un gran mezzo di spa ventare il borghese e di agitare e rafforzare la compagine del prole– tariato. 11 sindacalismo, perciò, è divenuto il massimo principio direttivo di una frazione del partito socialista, della frazione cosi detta rivoluzionaria o intransigente. Le associazioni, invece, che preferiscono l'azione par• lamentare, costituiscono la base della frazione chiamata rifonnii:ita o transigente del socialismo('). Questa frazione (I) .Anche 11ul 11 dissenso nostro da11•:11rnt1sldel Colettl è prol>a• t,llmcnto J)luttosto rormale che sostn.111.lale. Che slgn!Hea" 11rcfcrlre ~ l'azh)nCI p11rlamoutnr•,Q tJ11'11.1;tonn porhu11ont11re li!Qla/(1 d<'l 1irolola– rlato non cslsl(•, !)Crehè, sem:n nzlono ceonomh ..n o polltlcn oxt1 al • pn.rlnment1uo, non estate - pOllllcamonto no111111ro un proll 'ltarhi.to. L'" n1.lono dirotta~• elio noi rlcusìnmo, ò unlonmonto quol l'azlono monca, ohe al castra o si ooen.plta dn sò, -0110 rinuncio. o.clapplicare 10 rorzo dello. leva al punti di mag1rlor erncncln, glu&to. le leggi ele– rnentnrl della meccanico., o ohe si risolvo nel romper&! la testa 81· stemntlc11mon1e nel muro. Cl è voluta tutta In profontlR ltUozlfl, BU cui ~11ecu1a Il clarlntanlsmo s!ndacallsta di nuo,·o conio, perchè si l)Otesso stroppi ari' Il nostro pensiero. ronsncrnto In eonllnRIR dl scritti e dl8corel, sal\·o poi aecusnrcl di contraddizione qmrndo cl al"vlenc di r111el('rC eh) che dn vent'o.nnl nndlamo dlCC'ndo! 'Cfr. nosol11: ~~~•~rl~f!ll11:::e:/! 11 ::~c:~!~ 11 !n'"~~o:;•:,':::.~:·~~c 1 1~•e~~~~lt::'n!°~tf~:;;:t~f:~ nou 11uò('!ISero etio o rganica, o " 11rcfcrlro,. l'1t1;to11epRrlamontoro o ln cxlrlll)llrlRmC 'nta.re sarebbe 11.1trelt1111to l)rho di 8('nso 11er un 80· e1t1llstu <111n11 to, por u n me<llco, preferire, 1mr l'lglcuo di un lnc\!vtduo, l'R1.lone Sili ('('rVOIIOa <111ellR 8\11,·lsccrl OBUI8IBlOlllt\muscolare, CCC, In ,·crltà .\ICIIC'ntoAgrlpp11.r,otrebhe nncorn lt18('JrllRro 11unlehe co11a al mottornlBSlml SOC10log\BllHlacal\stL. Parimenti consWor1amo alfalto 1rnerl10 l'trntagonlsmo ello oltrt fC"n(l('. n tat!tull'O rrn l'azione economLr11 o l'itzlo110 pQU/lra del 1>rolc• tnrlato. N,11 slnmo - dio ce'I perdoni\ - gli rrntorl m11ter11111 di fJUt'llt\ rorm11la che, votatn 111Congresso di Clenova del '92, servl pcr 111.ntianni o sorve ancora d1 mag,w clm,·la al 1mrUto soe\11llstn ltn• 1111.110 (\'. P,·oai-a111111« massimo del 1111rlllo)con In sun biava dlstln• ztone rra In " lotta di mestieri per I mlglloramontl Immediati della ,·lttl operala ~ o " una lottR 11lùnm11ta Intesa a conquistare I poteri 1mbbllOI,ccc.,. pre«eniate però nn d'allora - Il che serve almeno di nttenua1110 -·<'Ome Il· <lopplo as11et10 ~ di un'unlcfl nzlono di partito o di C' it\'18('.:.la allora cra,·amo all'abece<larlo del movimento operato r <10, ·cv11.mo ,Borrlllendo noi stessi, rornlro al slnl'lncall&mo di quel tempo u11'lm1 11tlne11t>mpllce,11erquanto lne«aun, che lo ,-111ta«~e11. non vuolo e... teudore oltre i naturnli confini l'Azio1rn economica delle organizzazioni operaie, le quali deb– bono pertanto rispettare la divi~iono cli funzioni e cli potere eRif1tenti, in un regime non anarchico, fra il corpo elettorale e l'istituto parlanumtare. Una politica intermedia fra la rivoluzionaria o I~ riformista si va delineando come programma delle or– ganizznzioni che, dopo avere pencolato verso il rivo– luzionnriRmo, tenderebbero a proclamare l'eguale peso delle due linee del binario (azione economica e azione politica) su cui dovrebbe scorrere il carro falcato del proletariato militante (1 . Codeste diversità dei concetti o dell'azione del par– tito socialista (per la democrazia cristiana non occorre parlaro a parte, giacchè .'-licomprendo come e.'-l.<•a non pO.'-lSf\ o~sere favorita dal radicalismo) si riflettono 1u1i si:'!tomi o nelle forme cli organizzazione nazionale o uni• tarin delle associazioni di resistenza e delle socialiste (che spesso, in realtà, sono tutta una cosa) e nella mag– giore o minore importanza attribuita ad •m tipo piut– tosto che ad un altro. Le associazioni locali di mestiere sono unite in Fe– derazioni nazionali di mestiere. Le singole associazioni locali di mestiere o i singoli mestieri sono poi raccolti nello Camere di lavoro locali, che hanno poi anch'esse la loro unione nazionale. Dalle due unioni nazionali viene fuori un Comitato, sintesi delle sintesi, che chia– mo.si Segretariato della resistenza. L'unione delle Fe• derazioui di mestiere si accosta di più al movimento riformista, mentre quella delle Camero di lavoro, cho considera. il proletariato come classo omogenea, alrin– fuori delle distinzioni dei mestieri, è portata a pog– giare verso la parte opposta('). Ed ora siamo io grado di domandarci quale sarà ratteggiamento del partito radicalo di fronte ai vaiì tipi e alle varie tendenze delle organizzazioni. Abbiamo accennato quale sia stato questo atteggia– mento nelle due faji delle organizzazioni, precedenti l'ultima nella quale ci troviamo. Anche dall'esempio datoci da coloro di cui noi siamo la continna1.ionc e Faclattamento moderno possiamo tran·e una norma ab– bastanza chiara e preci!la. 11 partito radicale, anzi tutto, deve riconoscere, in generale, la necessità di fatto, la fatalità storica del– l'esistenza e dell"allargarsi de1le organizzazioni profes– sionali e di cla!ò!se. Xoi siamo po!litivisti e un poco seguaci non ò vero? - del materialismo economico. Assumiamo subito per ciò posizione di battaglia contro quo\ dottrinalismo comervatore e cot.tro quell'ostiliH. mal dis!limulata, che le associa1.ioni operaie dirette da principii socialisti trovano contro di sè non appena siano portate a cozzare più rudemente contro gli interessi opposti e contro i pregiudizi morali di vario genere cho di quegli interessi formano il tessuto connettivo. o,·ol\'l'rsl sul tC'rreno politico. ,.-on lmaglnavamo dav,·('ro rhe Il tloppio 11.~ptlt<> lii 11arebb!'.'poi converllto, atl 011orn111 aoclologl la11reat1,ncll!'.' famo~o 1/11eqm11/,e su le quali Il movlm('nto proced(', o di eul l'unn, 111ell'ctto, Ilidi\'Crte n dnro Il gambetto nlln \'ll'lna ! Lo" due gambo ~ non ,:cundngnnno nè di vi'11u11t/1 nè <11111111r1111rlat('zza Bel('ntlHea di• ,·e11ta11110 tlt'Jefl'Rlll()IÙOltrO) IO ..duo llnoo (Il un bl11ar10 0 Bllll'Ullt\ dC'llo (lllflll <1ovrebbero corroro lo t'11.mere di 1n1·oro1oca11e sull'nllrn le l'e<lcraz\0111 nnzlonall di mestiere. Chlet1etcno nno Fe<lornzlo11I <'ho 1111,11110 rl'l{ll'Crsl o nno Camoro di lavoro C110 funzionano sul serlO (e~omplo, Ot1nov11.,Reggio ~:mllln., C'CO.) o rltlornnno sg111111:herntn• monte delln " 1r11.mbn., o del" binarlo" o vi rl~pondornnno che l'azlon<' volltlcn, l'n1.lono economico, l'azione varlamentnro non stanno n;,. se1mrn.tl• , nò In nntngonlsmo (gli, l'a,·o,·a hurgn11to nl bambini Il ,Ucml(olo (Id co1111111'8U), ma si svolgono l'una dalt'n\trn e rientrano l'una nell'nltr1~ lntrecctando11i a \'IC~lldfl per m\110 i;ruls<',o 11011 ror• mano 111sostanza che 11n 11010111110, che 111irllnvari aspetti a Se• condtl <lei momenti e del grado di evoluzione: l'nzlono vrolelarla lntrgral(', moltrpllce, unico., lnd\VllllbllC",l'O.ZIOIIO lnlelllgente ed ('tfl• cRC'edi'\ 11rOl('lorlRtoche si tllrentle, SI or1r11.n1zza o si eleva, (.\'Oltl flt/10 CRITJC.q,
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