Critica Sociale - Anno XV - n. 9 - 1 maggio 1905
CRl'fIOA SOCIALE 135 colo XVlll ed elaborate negli scritti dei democratici e dei cosidetti socialisti utopisti della prima metà del se– colo XIX, si staccarono alla fine dalla massa in cui erano originariamente confuse, organizzandosi nel sistema mar– xista e servendo di base al movimento socialista mo– derno, e se le confrontiamo con le teorie mazziniane, troviamo che in parecchi punti la dottrina mazziniana concorda con la dottrina socialista o almeno ammette principt, il cui sviluppo 1or;:-ico 1 come ha acutamente os- servato il King (1), porterebbe il mazzinianismo a :-;boc– care nel socialismo. ]. ANALOGIE. Comune al mazziniani:-;mo e al socialismo è l'afferma– zione della crescente e benefica potenza sociale e poli– tica delle clar_,."i 01>eraie 1 considerate come" il principale nuovo elemento,.. della storia (Scritti, xvr, 175; VJ, 88 e seguenti) ( 2 ). Comune è l'affermazione cho il proletoriato abbia interessi specifici da promuo\•ere e che a que:sto uopo sia necessaria l'organizzazione di classe. " Esistono in Italia · scriveva il i1azzini nel 18.;2- come dappertutto 1 due classi di uomini, gli uni possessori esclusivamente degli elementi di ogni lavoroi terre, cre– dito o capitali; gli altri, privi di tutto fuorchò delle loro braccia. I primi i inceppati nell'esercizio delle loro fa– coltà, vilipesi dallo straniero, sottoposti all'arbitrio di principi stolti e malvagi, hanno principalmente bisogno di una rivoluzione politica; i secondi, aff1·anti dalla mi• seria, tormentati dalla precarietà del la,•oro e dall'in– sufficienza dei sala.rii, banno principalmente bisogno di un ordinamento sociale ... Quando gli operai, ordinati, forti di convinzioni uniformi, stretti in unità di volere, militeranno nell'Associazione nazionale, non solamente come cittadinii ma come operai, non dovranno più te– mere d'essere delusi nelle loro giuste speranze e di ve• dere le rivoluzioni consumarsi in questioni di forme me– ramente politiche a benefizio d'una sola classe ... Gli operai lrnnno bisogni speciali.. J rimedi meramente po• litici non bastano: e nondimeno le rivoluzioni saranno sem1He meramente politiche flnchè saranno lldate al– l'impulso unico delle altre classi. Le loro condizioni sono radicalmente diverse: perchò faticherebbero a prov\'e– c'lere a bisogni che essi non provano e che non hanno espressione collettiva da chi li prova? E chi mai se non chi li prova può esprimerli efficacemente? A che son dovuti i progressi che la questione sociale ha fatto da rlieci anni in !<'rancia ed in rnghilterra, se non alle as– socfazioni degli operai? .. Sarete illusi e sempre traditi, operai italiani, flnchè non intenderete che, prima di pal'– tecipare nei cangiamenti politici cogli altri elementi, l'elemento del lavoro ha da ottenersi cittadinanza nello [I) ~ Mazzini ~ 11.291, 308. Anche li SA~'n nel Proemi o.gli Sc,•i.tll del ll1\zzlnl (X\'111, cxxxvm) Intuisce cJie rro. mazzlnlan!smo e SO• ClRllsmo marxista \"! 80110rapporti di somlglh111za ohe lllRllCflllOGel tutto fra Il 111rizzlnlanLsmo e Il vecolllo com1mlsrno perpetuatosi noll'anarclllsmo moderno. Cfr. CANTllolOHI, SnggLo s11U'hleali,smo di. G. M., JJ. 322-3. l~J ~ Il moto aacondonte delle classi llrtlglnne nelle ctttì1 lrn data Of(glmal dt\ un scculo: lento 111atenace nel suo Jlrogresso e proce• dente cli 11ecennlo In <leccnnlo 001111 legge del moto acceler11to, cere• sconto negli ultimi vent'anni, vtslllllmc11te 1icr tutti, In tntensilà ed estensione e acquistando \'la \'lii ordinamento, potonzH re1\lt:1e CO• scienza di essa • u;c,·uu, xvi, nr;.ç; 1~0.1). ~ n popolo \'Ione sul1B Slleull e 11011 lnten(lc che \lllfl secouda nrlstocrazla, comunque più larga o eu11ra11\trc bllSI, si sostituisca alla 11rlmi1.Stcchè R. l)OCoIl poco la lotta cangia d'Bspetto, e dovo primo. ern tra una ol11esee l'altra, ora è· tra Il principio di una clBSSce Il 11rlnolplo dell'u~ul\• gllnnza, tra Il pr1,·11eir10e 11l:\\'oro ~ (Ji.'pistow,-,,,, li. 4!'>0·11, Stato, che oggi non ha, e che a conquistarla è indispen· sabile l'associazione ... Avete combattuto finora pel pro– gramma delle altre classi: date oggi il vostro e annun• ziate collettivamente che non combatterete se non per quello ... Credete a. noi. Chi vi tiene linguaggio diverso o s'inganna o v'inganna ,, (Scritti, V, 255-264) ( 1 ). " L'organizzazione degli uomini del lavoro trascinerà la soluzione del problema economico più aRsai che non tutti i sistemi ideati innanzi tratto ,, (X, IO). Per sentire i! ritmo perfettamente identico, che as– socia queste idee alle teorie socialiste, bMta leggere qualcuno dei libri nei quali a: tempi del Mazzini si par– lavtL di argomenti sociali. " Sicuramente - scrh•eva Silvio Pellico noi Doveri degli uomini - nella società umana i meriti non ven– gono sempre premiati con eque proporzioni. Jl mondo è cosl, ed in ciò non è sperabile che muti. 'l'i resta dunque di sorridere a questa neces!;ità e rassegnarti. Vimpor– tantc ò di ayer merito, non d 1 a\'ere un merito ricom– pensato dagli uomini. Fa. tutto ciò che sta in te per e.e:;. sere utile cittadino e per indurre altri a esser tali, e poi lascia che le cose vadano come vanno. Aletti qualche SO· spiro sulle ingiustizie e sulle sciagure che vedi, ma non cangiarti in orso per ciò ,, (cap. XV1). u Ol'illuminati pensieri da diffondersi sugl'ignoranti della bassa classe sono quelli che li preservano dall'errore e dall'esage– razione; quelli che li allontanano dalle furenti e sciocche idee d'anarchia e di governo plebeo i quelli che persua– dono loro essere necessarie le disuguaglianze sociali ,.. (cap. XXV!l). La Nunziata. del Carcano è una gio\'ane contadina, che, lavorando in una fabbrica, si ammala per la troppa fatica; un contadino l'ama; il capo fabbrica insidia al suo onore; l'innamorato la. sai va, vuole sposarla; ma Nu11ziata nella fabbrica ba preso la tisi. A risolvere il problema ci pensa il buon Dio con disporre che dal monte si stacchi una frana. e schiacci l'infolice; e lo ~pettacolo di tanta ingiustizia sociale e di tanto dCllore non suscita nel pensiero e noi cuore del romanziere se non la seguente tranquillissima considerazione: 11 Cosl il Signore aveva consentito che innanzi tempo ella finisse di patire; cosl forse Egli volle sottrarla a più "ivi dolori, a prove amarissime. Chi può interrogare la sua mh1teriosa e proHidente volontà? 11 (2). "Carlambrogio - racconta il Cantù: ci si consenta a.n• che questa citazione - è un brav'uomo; un giorno vede un gran corteo di principi e signori e ufficiali lucci– canti e prelati; un senso d'invidia lo morde; ma ben presto si corregge: " - A noi, Carlambrogio ! smetti il pensiero di fare il passo pili lungo della gamba, rischieresti di fiaccarti tl collo. La società. è a piramide: le file in alto sono strette e non danno posto che a beo pochi: questi vi si accal– cano, vi stanno mal agiati, spesso uno forbotta l'altro, e chi vuol arrivan•i dal basso arrischia di sfracellarsi. Oil1 dai piedi, al contrario, v'è posto pel' tutti, si hanno i gomiti sicuri, si può distendersi liberamente, chi pili, chi meno, secondo la corporatura di ciascuno ,, e). ( 1) È curloeo notare come questo argome11t11zlon1 foesero dal MllZ• zlnl ril'olte a co1wlnccrc dollBnec<>sel1àdell'orgo.nlu11zlone di clnsse Jlrùprlo Blcun! operai, I qual\ deplOr/1\'ano che, volendo ~ riunire In un sol cor1io gli opcr111Italiani ~, li Mllzzlri ~ perpetuasse la dlstln• z1one delle CIR.Sslelle nnnunzlt\\'B volcr distruggere~ (Sed1U 1 v, 2!13. (~J ('ltnto In DE SANCTIS, /.,(I ltttet·(lt,0·(1 Ua/1(111{1 lltL Steo/o XIX, J)llg. 4G. (3) Citato In n.: SA:-CTIS,OJl.clt. p. 269. In generale, Intorno alla Ietton1turn popolare consCl'\'AtrLce del p.erlodo del Hlsorglmento, el \'N\tu10 lo stupende ossen•flz!onl del Dc Sanctls l'· 2(;0-211:1.
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