Critica Sociale - Anno XV - n. 7 - 1 aprile 1905

104 CRITICA SOCIALE tevole di materiale e miglioramento cl ella tecnica; v'è continuo perfezionamento del macchinario, per via di piccoli e incessanti adattamenti e migliorie) suggeriti e talvolta eseguiti dallo stesso operaio in– telligente. E, si noti bene, gran parte di questi vantaggi in America Yengono generalmente attribuiti all'influenza deJJe Jhhlioteche popolari, colà diffusissime; tant'è vero che ormai si contano a migliaia gl'industriali che fondano e mantengono a proprie spese nei loro stabilimenti una Biblioteca per uso esclusivo degli operai. Nè solo in America, ma anche in l~uropa l'idea delle llibliotcchc di fabbrica comincia a farsi strada e a trionfare. 1~; ormai celebre quella che i fratelli Krupp fondarono nel l899 in J-1.essen,con 7500 VO· lumi 1 che tre anni dopo, nel 1902, erano diventati 33 mila, dati in lettura, nello spazio di un anno, l>en 208. 793 volte. Ma è inutile indugiarsi più a lungo a dimostrare una verità così semplice ed evidente: l'importanza economica della cultura generale. Mi sembra più tosto utile accennare come, fra i tant.i ,•antaggi mo– rali ch'essa arreca, ve n'è uno a cui non si pone mente abbastanza dalle nostre classi dirigenti, ed è che te competizioni di classe si svolgono in forme assai piÌl civili e difficilmente trascendono a vio– lenza là dove più elevato ò il livello intellettuale delJe masse operaie. In Inghilterra si citano casi in cui gli stessi Javoratori impongono al padrone l'in– troduzione dì macchine perfezionate, mentre in paesi meno civili l'odio alla macchina è stato il movente dei primi incomposfa moti del proletariato. Anche il Carnegie e il Faifbairn, due grandi in– dustriali americani, riconoscono come i rapporti fra padroni e operai sono meno tesi e meno difficili quando le masse lavoratrici sono più colte. Ed anche per questo non dubitarono, specialmente il primo, di farsi pionieri nel loro paese del movimento in favore delle Biblioteche popolari: Biblioteche popo· lHri a preferenza di scuole, poi che quelle meglio rispondono alla necessità di una cultura larga e generale, educatrice della volontà; di un'istruzione libera formatrice della personalità e delFindipendenza di carattere, Je quali cose vedemmo essere condizione precipua di ogni trionfo nell'industria. E quale grande significato viene acJ assumere da– vanti agli occhi nostri il semplice fatto che degli imprenditori sieno costretti a fayorire Ja cultura dell'operaio nel loro proprio interesse! Ah, vi son dunque dei casi in cui la lotta fra le classi sociali si risO'lve in sociali solidarietà.! Il. Unpo'di storiadelleBiblioteche popolari a'westero. Stati Uniti. - L'onore.d'aver prima create e dif– fuse le Biblioteche popolari spetta agli Stati Unili e all'Inghilterra. A Philadelphia, per opera di Franklin, si costituì nel 1732 la prima Società apposita, che trovò poi molti imitatori. La seconda e pit1 impor– tante tappa del movimento è segnata dalla fonda– zione della grande Biblioteca popolare di Boston, avvenuta noi 1847 e mantenuta dalla città con una imposta speciale. Senza contare le donazioni di poca entità, nel 1891 le offerte private per le Biblioteche popolari avevano raggiunto nel solo stato di Mas– sachusetts la cifra di 40 milioni di lire, e comples– sivamente in tutta la Confederazione 25 milioni di lire. Crebbero cli poi ·non so in quale misura. li solo Carnegie ha donato piìt di 3l milioni di lire. Oltre alle Società promotrici di Biblioteche, vi sono negli Stati Uniti una associazione di bibliotecari, una rivista mensile di grande importanza tecnica e persino una scuola della biblioteca con corsi biennali, da cui si esce abilitati alla non facile funzione cli bibliotecario. Quasi tutti gli Stati de1l'Unione hanno ormai una legislazione per le Biblioteche, e in alcuni di essi, come ad es. il :Massachusetts, tutte le città e tutti i piccoli Comuni rurali hanno una Biblioteca. A chi volesse avere un'idea dell'immenso cammino che si è fatto in quel meraviglioso paese da poco più cli un secolo a questa parte, basti sapere che nel 1793 esistevano in tutti gli Stati Uniti 3 sole Biblioteche con 75.000 volumi complessivamente, e nel 1900 le Biblioteche erano diventate 5383 e i libri quasi 45 milioni. Boston, con una popolazione supergiù eguale a JiliJano, ha il vanto di possedere· la più grande e migliore Biblioteca popolare Jibera del mondo, la quale può spendere annualmente 1.250.000 lire. Ha 10 suce.ursali, 269 impiegati e più di 700 mila volumi, che presta annualmente 1.250.000 volte a quasi 65.000 lettori. Inghilterra. - I primi fautori delle Biblioteche popolal'i in Inghilterra furono gli operni. Ora esse divennero per la maggior parte istituti cli carattere pubblico, mantenuti dai Comuni coi proventi di una speciale imposta approvata dal Parlamento fino dal 1850. Anche in Inghilterra le donazioni 1>rivate furono considerevoli: dal 1854 al 1889 circa 25 milioni di lire. :U'ra i più cospicui donatori primeg·gia il Car– negie, che spese in una sola volta 1.250.000 lire per fondare la grande Biblioteca popolare libera di Edim– burgo. Una grande attività a favore delle Biblioteche po– polari esplica pure l'Associazione dei bibliotecari, che pubblica un giornale e mantiene anch'essa una specie di Scuola della biblioteca. Secondo i calcoli dello Schultze, la Gran Bretagna spende annualmente oltre 5 milioni di lire per le sue Riblioteche popolari, e la sola Londra ne assorbe più di un milione e mezzo. E si noti che queste cifre si riferiscono a 10 anni fa, epoca in cui Londra aveva già 26 Biblioteche sparse nei suoi di versi quartieri. Oggi, le 52 Bib 1 iotecho, esistenti nel 1870 in tutto il Regno Unito, sono diventate quasi 700, con 5 mi– lioni di volumi in complesso 1 letti nello spazio di un anno da 25 a 30 milioni di volte. Frn.ncin. - In Francia il movimento per le Bi– blioteche popolari cominciò fin dal 1836, si accentuò nel 1862 e, subito dopo il 1870, richiamò l'attenzione dello Stato, il quale creò al Ministero una Sezione apposita, e curò tipecialmente la fondazione di un gran numero di Biblioteche per uso degli alunni e dei loro parenti negli stessi locali delle scuole pub– bliche. Per quanto non sia possibile dare una cifra esatta, molto verosimilmente esistono oggi in Francia circa 40.000 mila fra Biblioteche popolari e scolastiche, delle quali sole 2000 appartengono a società bene– fiche o private, essendo le rimanenti mantenute per intero dallo Stato. Le migHori Biblioteche popolari francesi sono quelle cliParigi, 79 in tutto, spal'se nei di\•ersi quartieri della città, con un corredo di libri che varia in ognuna dai 4000 ai 20.000, che in UD anno vengono comples– sivamente prestati circa 2 milioni di volte. Per il mantenimento di esse Parigi spende annualmente 400 mila lire. Quale differenza in confronto di in1ano 1 che,avendo una popolazione 4 volte minore, spende per le Bi– blioteche popolari una somma 200 volte più piccola, cioè L. 2000 !

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