Critica Sociale - Anno XV - n. 7 - 1 aprile 1905

CRITICA SOCIALE 99 si contra1>1>oneva dall'Ai-a11ti! la borghe,;;ia II conserva– trice moderna 11, rn1>preseutata dai Sonnino, a quella u afforistlco-bnncaria " rapJ)resentata dal Forlis; quegli stessi nppelll, dlclo.mo, coi quali di tanto In tanto si ha la lodovolo nl.litudine di far la lozlono nlli~ borghesia, escludono la conce~done dell'unità compatta o omogenea della borghesia stessa. So, adunque, Qllcsta concezione ò ottima per figliare dello " tendenze ,, nel partito, per ftgurnre negli ordini del giorno del comizi e delle assemblee, o per regalare al J>rimo arrivato un racile brevetto di socialismo au. tentico, non sen·e che scarsamente o quasi nulla nel– l'azione quotidiana, dove l'intransigenza è costretta n patteggiare coi ratti e con la loro loglcn 1 o a cambiare sostanza, se non veste. D'nltra pn.rto, ò ancora più fncllo splognro porchò, ma.1- g_rado Il riconoscimento ciel frnzlonnmouto borghese, si r1cndn nollR. vletR. affermazione della Identità attuale di tutto lo frazioni della borghesia di fronte al ~ovimento proletario. Clb si risohe evidentemente in una oppor– tunità tattica, derivante dalla preoccupazione di non abbandonare le J)remesse intransigenti, almeno formali– sticamenle. Che cosa direbbero, Infatti, lo masse asser– vite al verbo dell'intransigenza, del rigetto di quelle premesse e della simultanea. ammissione delle premesse transigenti o rlrormistiche? Cosl, <In. un lato, l'evidenza dei rntU costringo gPintransigeutl u. riconoscere quelle diversità o quei conti·asti della compagine borghese, che, dall'R.ltro, il desiderio di una speclnlo differenziazione entro l'orbita del partito impone loro, J)0na l'essere pro• prio, di dichiarare nulli e inesistenti. Queste contraddizioni, cbe ne generano fatalmente tante altro, hanuo importanza per la loro ripercussione nella vita 1>rntica del partito, giacchò esso uon possono determinare che l'equivoco. La mancanza di un prin– cipio direttivo stabile, prodotto <lolla csporlenzn e della logica, ciò. nl movimento proletario un onrnttero di in• certezza ponosn. Lo coscienze liei lnvorntori restano Ji– brnte rrn poli 0J)posti e mancano di un sicuro punto di appoggio. Nulla ò acquisito di corto, che permetta una politica omogenea e conseguente. A ohi credere, a coloro che vedono Il blocco bor– ghese o a quelli che nello stadio attualo dell'evoluzione economica ne avvertono il frazionamento? i-:, quando gli intransigenti affermano insieme Funa COBao l'altra a quale momento dello loro 0pJ)osto convinzioni dob~ biamo formarci o ncquetaro in esRo l'animo ansioso e ricercl\toro? 1:orso la massa prolotnrin non guarda tanto poi sottile, o dolio due affermnzloni nfferra quella che più le si nttnglla: quella Jliù semJ>llcc, rudimentale e primitlva 1 quella divisione del mondo in due sole ed uniche classi antagonistiche. For'!0 lo due affermazioni senono a duo categorie diverso, e rlh•ersamente evolute, di socialisti. Ognuna 1;i prenderà <1uella che ra al caso proprio. Una J>lù ingegnosa trovata per contentare tutti non sarebbe ancora stata ratta. lla ne aoffro l'educazione dei lavoratori, 6bo aspetta una J)arola sincera, e non Jlhn, una verità uui-, non birormo. 'l'utto lo nostre di– vergenze si counottono a questo punto iniziale. Di là si biforcò por vie liiverse la marea proletnria. Ora l'AL'anti! sembra M'er rifatto - viaggio d'orcn'iiOne forse - il suo_cnmmino a. ritroso. B ritornato al JJUntodi 1,artenza, e d1 là afferma quello che noi afl'ormnmmo da tanto tem1>0 1 o che determinò la no,.,fra orientazione pratica. Potremmo cantare vittoria, se con la nuova l'Aranti! non cnnta:foe nuche la vecchia canzono. Ma prendiamo atto o tiriamo le conseguenze. Lo mede-.imo contraddizioni fuiono pale,i anche nella campagna. contro il a succhionlsmo ,,. So l'intran-.igenza ha da e~,ere qualcosa cli positivo o di serio, tlerchè il J)l\rtito Roclalistn deve prendoriil una Rcalmana per sal– vnro la. HOclctlt,o la stessa borghesi!~ la.boriQl'Ja e mo– <lernn, dulie corruzioni e dallo lndrorio del u. succhioni 111 por epura.rin nel bagno solflforo della critica aocialiRta, o per ciò solo rhnigorirla e prolungarlo Il dominio? e porchò ha da occuparsi a cercare alleati In questa sua loUa nelle filo della piccola borghe!lia (radicali e re– pubblicani o magari in quelle della gronde (Sonnino), pur ao so ne decreti preventivamente la onestà e la le– gittimità? E se, per conver:;0 1 si ricono,~ca che tutto que:,to è utile a un più rapido o morale avlluppo delPevolu• zlono economica e sociale, 1>erchò chiamarsi intransi– go11tl1o 11emlnare l'incertezza o l'equivoco? Ora. la cam• pngna co11tro i 11 succhioni" ò J)roclsnmontc un"' campagna traufllgonte e rirormista - corno quella contro Kasi e quella contro le Società ferroviarie dO\'ute al nostro Bhsolatl - compiuta sotto In Ditta dell'Intransigenza e del rholuzionlsmo. Tutto ciò non è sincero, ed à pericoloso. Si semina ,·ento o si raccoglie tempesta A,•ete letto quello che ha scritto l''crrl nel1 1 ultimo numero dol Sorialilmo contro il " sindacalismo II e II l'azione diretta !'? Ah! troppo tardi ... Dissi che ò pericoloso 1 perchò domani, in un avvenire pi1'1o meno prossimo, !I partito Roclallsta potrebbe es• sere chiamato dallo esigenze delta vita 11nzionale e del• l'interesse del proletariato ad C'lsoro uu collaboratore, indiretto o diretto, ma indispensabile, di un Governo rn– dil!ale. Faccio, come si vede, la pili erotica delle ipoteiil. Ma chi può <lire che in quel giorno t;urico i-·erri stesso, che ò d'accordo con noi, senza J)arcro, in tante cose, ed altri con lui, non riconoscano l'opportunità, I' indisJ)en• sabllità, di quella collaborazione? li "' cllSo per caso " non escludo ... questo "' caso 11 , Si trnttorebbo di tirare un po' In guttaperca di quella formula. Non ho io udito con questi orecchi alcuni autontlol o nutorovoli rivolu– zionart J)roletart patrocinare, sere sono, alPUnioue so– ci~llsta romana, l'accordo dei socialisti col repubblicani, coi radicali, coi monarchici costituzionali orrore!, gui– dati da quel aenatore Colonna, già. bersaglio di tante folgori rivoluzionarie, nelle prossime elezioni ammini– !i'trntivo: difendere questo nuovo connubio con frasario rirormif-ltn di stile perrctto e con ostentata avversione al • bel gesto 11 ? Quel giorno, ndunque, in cui ~ccorrosso che il par– tito :i00inllstn desse la pii, squisitn provn dolln sua ma– turità, Il proletnriato pagherebbe rorse ntlorn il fio dello contraddizioni e degli equhoci di <1ucstl ultimi anni. E a Inmontarlo potrebbero essero con noi gli stessi artefici di un tale stato di cose; come deplornuo ora con noi, i rivoluzionari riformisti dell'Unione :-.oclalista romana, quello cho non è che la logica con"leguenza della loro predicazione precedente. E non abbiamo visto e non ,e– dinmo, 111 altro campo, gli effetti pratici della teorica rivoluzionarla degli scioperi? DI\ questa patologia socialista 11011 si può uscire se 11011 con uut~ curn radicale di sincerità: la pili ostica. 1 talvo1t11 o la pii1 clifflcile delle cure. ÙJr)\'.\NNI MERLONI. L<, Critica Sociale e il Tenwo, ~r l'Italia: mmo L. 18, snnestre L. 10 - ve,· l1Estero: wmo L. 38, semestre I,. 10.

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