Critica Sociale - Anno XV - n. 7 - 1 aprile 1905

\06:_ ____________ c_R_IT_I_C_A--,---SO_c_r_A_L_E __ _ _ _ ___ _ parto superstite al deposito di corso S. Celso. Ordi– nare a parte a parte questi sei nuclei, numerizzarli volume per volume e procedere a un lavoro corri– spondente nello schedario generale; trasportarli nella loro disposizione alle sedi loro destinate, compilare <li essi un inventario pure generale e cataloghi ma– noscritti parziali e sistematici da usarsi dal pubblico in ciascuna sezione; tutto questo lavoro, la cui entità difficilmente può essere considerata dai profani, fu condotto a termine nello spazio di quattro mesi circa, aiutando di presenza e di consiglio il prof. Giuseppe Fumagalli, prefetto della Biblioteca di Brera, de1le Biblioteche popolari sostenitore entusiasta e delle nostre amicissimo, e il giovane e chiaro prof. Fausto P,1gliari dell'Umanitaria, ohe già aveva fatto studi speciali sull'argomento. La sedo tlello llUaUro Hibliotccho uuovc. - Ragioni evidenti cli convenienza e cli postura indussero il Con– sorzio ad allogare la Biblioteca centrale in locali adiacenti all'Università Popolare (via Foscolo 5) e ad essa comunicanti per comodo de, soci di quest'ultima che avrebbero fomito il primo sicuro contingente di lettori alle Biblioteche. Un ingresso libero, aperto sulla scaln, permette l'accesso a gli estranei. [ locali, mancando a Milano un edificio apposito, non pote– vano essere più adatti e meglio disposti. Due ampie sale adiacenti) nuovamente mobiliate, possono ospi– tare, comodamente seduti attorno ad ampi tavoli, 50 lettori che si fermino a consultare le opere di cui è vietata l'esportazione, e a lAggere riviste e periodici di varietà, di letteratul'a, di educazione, di arte, tecnici, industriali, politici, umoristici, ecc. (i giornali in questa Sezione sono esclusi), mentre altri possono assiclersi in lunghi divani recentemente disposti in giro alle pareti della seconda sala. Un terzo ambiente, comunicante coi precedenti per mezzo di un ampio sportello, da cui si fa la distribuzione dei libri ai lettori, è tutto rivestito, dal pavimento al soffitto, cli scaffali colmi ed oçcupato di mobili indispensabili al senizio. A canto vi è un gabinetto per la direzione e la segreteria, che però comincia anch'esso ad esser invaso da gli scaffali, essendo insufficiente a contenere tutto il materiale, che au– menta a vista d'occhio, l'unica sala a ciò disponibile. I quattro locali situati al piano nobile della Gal– leria, e precisamente nel lato nord-est dell'ottagono, pl'endono luce da grandi finestroni sottostanti al lucernario, sono illuminati elettricamente durante l'orario serale e riscaldati a volontà. La Biblioteca centrale, che naturalmente è anche la sede amministrativa del Consorzio, corrisponde alla Sezione A. La Sezione 13 è la Biblioteca situata a pian terreno della Camera del lavoro in via Crocefisso 15·_ E la seconda per importanza ed occupa due salette, una per gli scaffali e l'altra per la lettura, comunicanti fra loro per mezzo dello sportello dei prestiti. Il Comune, pl'ima che il Consorzio. vi portasse scaffali, tavoli e ogni altra cosa occorrente, aderì a rinnovare in legno il rude e consunto pavimento di mattone. Ora tutto è chiaro, pulito, armonico a vedersi. Non vi manca sufficiente riscaldamento e illuminazione. Le due Sezioni D e b', rispettivamente situate in via A. :ì\lanuzio 6-8 e in via Vigevano s, a richiamo dei due popolosi quartieri di Porta Genova e Porta Venezia, si aprono pure a pian terreno sulla via bat– tuta,ed hanno insegne luminose sovrastanti all'esterno. Constano ciascuno di una ,,asta sala oblunga, con a metà due sprnni laterali che si avanzano in corri– spondenza, come a dividerla in due parti, una delle quali - l'anteriore - è occupata dagli scaffali e dai tavoli per gl'impiegati che fanno servizio di distri– buzione, e la posteriore, più quieta e come appar– tata dai rumori della strada e dal contatto del pub- blico che entra, destinata ai tavoli dei lettori che si soffermano in sede. Ambedue di aspetto semplice, ma lieto e assai decente, hanno pavimento e intonaco nuovissimi, riscaldamento e illuminazione sufficiente. La Sezione C è l'antica sede, in corso Magenta 15, della Soeietà promotrice. Fu mantenuta con provve– dimento transitorio e per ragioni che non importa qui ricorclare 1 sebbene occupi locali oscuri, umidi e insufficienti a permettere la lettura in sede. Si regge, per ora, autonomicamente, continuando nel suo sistema di vita anteriore alla formazione del Consorzio, e per questo - non ostante gli appartenga in diritto e ne stipendi il personale - l'Amministra– zione non tiene conto de' suoi risultati e non li com– prende nelle statistiche mensili che comunica ai giornali. Tn corso S. Celso, e precisamente ne!Pex-villino del dazio, il Consorzio ha collocato il deposito dei libri inservibili. Ufficio tlclla Biblioteca centrnle. - La Sezione .A, oltre essere di gran lunga la piì:1 importante del Con– sorzio per il numero e la frequenza de' suoi lettori, compie un ufficio coordinatore fra le varie Biblio– teche . .Cn essa risiede il Bibliotecario capo, che è in– sieme Segretario di amministrazione (lo sviluppo del– l'organismo dimostra già la necessità di scindere queste due funzioni, tanto diverse, per il migliore andamento dei servizi), il qùale detta le disposizioni che devono imprimere un indirizzo omogeneo a tutte le Biblioteche; fa la ripartizione razionale dei libri nuovamente acquistati o ricevuti in dono, tiene al corrente il catalogo generale, e~el'Cita la vigilanza su tutte le Sezioni, raccoglie gli clementi della sta– tistica quotidiana e ne comunica i risultati mensili alla stampa; compie il lavoro di propaganda, studia e applica i miglioramenti suggeriti dall'esperienza. Gli impiegati. - Oltre il Bihliotecario capo, su cui si cumularono fino ad ora anche i servizi di ammi– nistrazione e di segreteria, la Biblioteca centrale dispone di un fattorino fisso per tutta la durata del– l'orario, che si prolunga per otto ore e mezza ogni giorno, o cioè dalle 12 alle 18 e dalle 20 1 30 alle 23, ad eccezione dei giorni festivi, nei quali si pratica l'Ol'f\l'ÌO unico di sei orn, dalle 10 alle 16. Due impiegati ciascuna - bibliotecario e fattorino - hanno pure le tre Biblioteche di sezione, che nei giorni di lavol'O si aprono soltanto la sera dalle ore 20 alle 22,30 e nei festivi dalle IO alle 12 e dalle 14 alle 16. (Continua). ET'rORE FA 81ETTI. La nEcEs'sità d'una riforma tributari Se v'ha. in Italia un problema della. cui urgenza nes• suno, che appena rifletta, può più dubita.re , quello è di una radicale riforma dei nostri tributi. Ne parlano so– vente un po' tutti: ministri, deputati, scienziati, pubbli– cisti, organizzatori operai, filantropi, avvocati, propa– gandisti, e i più ne parlano a vanvera; ma anche questo dimostra che il bisogno ò sentito e che l'opinione pub– blica è ben disposta. È ottimismo il nostro? Non Io crediamo. L'Italia, lo. si può dedurre da un complesso di fatti, sta oggi attra– versando uu periodo, simile in qualche modo a quello attraversato dalla Prussia nel 1893 1 quando l'energia e l'ingegno di von .Miquel riuscirono a condurre in porto la più ardita riforma. tributaria di questi ultimi tempi. Le sue masse proletR.rie sentono profondamente il peso

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