Critica Sociale - Anno XV - n. 3 - 1 febbraio 1905
·!6 CRITICA SOCIALE giovane, mentre quello con Ja sorella maggiore ò incestuoso. Fra gli Anamesi, secondo un missionario, una bambinetta che conviva con un fratello non arriva ragaz.za a dodici anni. La Bibbia (Genesi, :xix_-xx) narra, senza mostrare di scandalizzarsi) di J,ot che, dopo a\'Cr perduto la moglie, tramutata in una statua di sale per la sua nota curiosità, se ne salì su un monte con le due sue figlie. E queste, stanche di vivere isolate, ub– bflacarono il padre o si giacquero con lui restan– done incinte: come vedete, signori, la montagna isolata realiz,1ava le condizioni necessarie e suffi– cienti per un matrimonio fra strettissimi consan– guinei. Del resto Sara, la moglie di Abramo, era sua sorella per parte di padre, e questa forma. di matri– monio era ammessa fra i primi ebrei: Jehova non vi trovava nulla a ridire. Ora, è notevole che questa usanza si sia andata perdendo in tutti i paesi che la ammettevano, ma. non già pel' motivi 111ornli, bensì µnchò si era os– servata l'influenza deleteria. che tali forme di unione avevano sulla s<'lczione della specie. La verità, che più tardi Darwin dovev~t stabilire con tante minuziose ricerche, apparve limpidissima &-gli ignari selYaggi e agli uomini semi.inciviliti di regioni isolate e lontane. Così neìla Gi-oenlaudia esquimese si sconsiglia il matrimonio tra parenti troppo prossimi, perchè, si osserva, i discendenti muoiono prima della pubertà. Parimenti gli Indl1 non si sposano fra parenti) perchè dicono che questo unioni non sono favorevoli alla prolificazione. I maomettani hanno proverbi che si– gnificano: maritatevi con stranieri e così non avrnte progenie debole. Identico è il concetto degli Ambi; e, infine, un poeta) per celebrare un eroe, canta: "Egli è un eroe non nato da un cugino nè da un fratcllo 1 e non è debole; perchò il seme <ii un pa– rente cUtpoveri frutti. ,, /'* Ma se la polianclrit\, frutto della povertà. del suolo e dell'isolamento, si trnva fra quelle tribù non nu– merose che si dovettero assoggettare a tali sfortu– nate condizioni di vita, nella più parte dei popoli antichi si ebbero esempi di occupazioni di suoli fe– raci1 di terreni abbondanti assai piiì che le singole tribÌL potessero coltivare e che venivano sfruttati colla mano d'opera degli schiavi. ~.M è allora che trionfò su vasta scala la poligamia, la quale è insieme un vantaggio por le tribl1 i cui maschi hl adottano e per quelle da cui le donne sono tolte, pcrchè, come veclJ"Cmo,la figlia costituisce assai spesso un'oWma entrata per il padre ·che la vende in moglie. La poligamia è praticatn, come è noto, dai FuCJ.'· giani, dai Tasmaniani, dagli Australiani; è abituale p1·esso i Negri; la ar:lottano i popoli malesi e poli– nesiani; predomina negli antichi Stnti ciel Messico, <lei Perll e dell'America Centrale. ] 1 1ra in uso presso quasi tutti i popoli antichi) compresi gli JDbrei: Sa– lomone, uno dei prediletti del Signore, aveva, come ci insegna il Libro dei He, trecento mogli e cinque– cento concubine. [I fatto, che molle mogli si tenevano da questi popoli a tipo guerriero per avere molti figli, dava luogo a concezioni curiose sul va.lorn della donna. Tntanto la sterilità è tenuta dovunque come un segno della maledizione degli Dei e basta per giustificare il divorzio, il quale viene compiuto anche con la forma elementarist'-ima di mettere la moglie alla porta. Pel contrario, l'11omo che ha molti figli è un prediletto del Signore, il quale, anche presso gli 1 1 :hrci, non si preoccupa di sapere con quante mogli e amanti li ha ottenuti. 11 figlio ha un va.loro economico per sè stante: I quindi presso i popoli poligamici i fi;li delle mogli 1 e quelli dello concubino hanno tutti uguali diritti. Siccome Je donne e i figli rappresentano pel capo della famiglia un bene economico 1 per far fruttare il quale però si richiede una anticipazione di capi– tale, così l'avere in copia delle une e degli altri è reputato indizio di potenza. Ma per la donna, inetta a guadagnarsi con le sue forze la vita, è indispensabile aver marito, altrimenti muore d'inedia. È questo il motivo l'iconosciuto per cui, presso gli Ebrei, il fratello sposa la vedova del fratello defunto, ereditandoJa., insieme ai figli, col pn.trimonio del morto. Che, d'altra parte, le donne abbiano la necessità di maritarsi per una ragione puramente economica, è provato dalla concezione antica, per la quale la donna non si concepisce che come moglie, o corno prostituta. Sicchè molti popoli barbari 1 quando hanno troppi figli, in un momento di carestia si affrettano ad uccidere prima le femmine; altri invece, conqui– stata con la forza una tribù nemica, ne distruggono i maschi che non servono come schiavi, ma ne con– servano le donne," che si allevano come i polli 11• Presso i Messicani infine - scrive Errera - " i genitori solevano, quando le fanciullo erano nubili, mandarle a farsi ww, dote, quindi esse s'aggira\•ano pel paese in modo vergognoso, finchè non arriva– vano a, maritarsi 11 • (Coutinua). ATTILIO CABIATI. CRONACA SOCIALE I Oi·,;.:.anizzazione operaia. Nelle 01·gamzzaz10ni tedesche La stampa delle Ol'{Ja– nn:zaz,om tedesche fa p1ogress1 giganteschi Il gim·nale della Unione dei metallurgici, che conia 22 anni di vita, ha superato, col 8 dicembre 1904, le 200.000 copie. Nel settembre 1900 aveva raggiunto le 100.000. Fino al 1891,anno della fondazione dell'Unione dei metallurgici, non tirava che 18.600 copie. L'organo dell'Uoiooe centrale dei muratori ha au– mentato la tiratura, dal 1900 al 1904, da copie 100.000 a copie 150.000; anche il giornale dei lavoranti in legno ha superato li:' 100.000copie; passi da gigante fa pure il giornale dei minatori. Sono oltre mezzo milione di fogli che questi quattro giornali gettano, :lettimanal– . mente, fra la classe operaia, portando, così, nelle masse una somma notevole di sapere, di istruzione e di spinta alla riflessione. È questo uno dei più grandi prodotti delle organizzazioni tedesche, che passa spesso inos– servato fra le cifre colossali spese in sussidì 1 ma che merita però di essere nominato al primo posto. Questa stampa delle org,auizzaiioni è veramente opera degli operai. Non già mantenuta dai miliont dei ricchi 1 ma dai centesimi dell'operaio, essa ebbe da sostenere aspre battaglie. Ricca, però, di militi fedeli e pronta al sa- ' crificio, essa ha combattuto in faticata contro lo sfruttn– mflnto economico e la oppressione politica, diventando Farme più potente dell'organizzazione proletaria. ,,,*,;, In altri modi l'organizzazione tedesca cura l'educa– r.ione delle classi lavoratrici. La Camera del lavoro di Norimberga, in occasione delle feste natalizie, a!Fintento di promuovere la diffusione di buone letture infantili, ha pnbblicato un catalogo di buoni scritti giovanili. La Camera del lavoro di 13raunschweig ha in animo di riattivare, per proprio- conto, l'Università. popolare. Rinn1.ncru,·,.-ione clel lavoro. Partecipazione del pe1·sonate al pro/Ulo delle ferrovie di Stato danesi. - Una Commissione, nvmiuata, nel 1898, dal Parlamento danese, per studiare un riordinamento della rete ferroviaria, propvse 1 f1·a gli altri mezzi, pe1· l'aumenlo del 1wldito, fino a.Horn insufficiente (15-2 u .l, una partecipazione di tutto il per:,;onale al profitto del-
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