Critica Sociale - Anno XV - n. 2 - 16 gennaio 1905
CRITICA SOOTALE 25 decisiva; prigionieri pochissimi, e pN lo piì, gli sbandati; giammai la capitola?.ione di una unitì, organica, fosso pure soltanto un battaglione, come tante se ne avevano ai tempi di Napoleone e di Jlloltke; non il pi1'1 piccolo straccio cli bandiera come trofeo. E ora, dopo due battaglie sanguinosissime, durate intere settimane, i due mostruosi mattac– chioni stanno immobili da due mesi l'uno in faccia all'altro, nascosti nelle buche come le talpe, ma col capo fuori, a guardarsi negli occhi come i gatti nelle loro baruffe. Sono questi i tl'ionfi dcll'oflensiva, h1, classica offe11siva, di Xapoleone e di )foltke, praticata da entrambi i combattenti, dai giapponesi sopratutto; la quale - e questa... gucrrn Io dimostra una volta dl più - logora organicamente l'esercito vittorioso, e lo obbliga a riposarsi e a rifa1·si, pitt dolio stesso vinto nemico che operò in d·ifensiva. Va scemando negli uomini pratici la fiducia nelle armi, non per ragioni di umanità - questa non commuove gli umani! - ma per la ragione tecnica del progresso delle armi moderne, che, rafforzando la difensiva, rese incertissimo Pesito delle grosse bat– taglie, e rese le guerre troppo lunghe e troppo dispen– diose. Lord Balfour, primo ministro inglese, diceva a proposito dell'incidente cli Hull: " convien trovare un mezzo migliore delle guerre per risohrere le con– troversie ,,. E poco dopo, al banchetto del Lord Mayor, il ministro degli esteri Lansdowne definiva la guerra " la più futile e la più feroce delle umane fol1ie,,. Futile, come,..il giocattolo da ragazzi, ver– gognoso □elle mani dell'uomo. Feroce, come l'opera del fanciullo che spennacchift vi\•i gli uccelli. Folle, perchè non ha proporzione fra i mezzi ed il fine e lascia di proposito esseri ragioneYoli in balia della fortuna. più cieca. Nato a scopo difensivo e gemello alla democrazia, l'obbligo militare generale sarnbbe forse tramontato con essa dopo iJ 1815 1 se a mantenerlo non avesse influito il progresso tecnico delle armi. ( 1 ) L'ho detto più volte, e mi accadrà di ripeterlo an• cora: il carattere principale delle armi moderne sta nell'avern spostato dall'uomo all'arme l'elemento de– cisivo della battaglia. ( 2 ) Quindi l'importanza di met– tere in campo il maggior numero cli armi possibile e la preferenza data, di conse,guenza, alla quantità, anzi oh è alla qualità dei soldati. La rout iue perde ogni valore, il soldato giovane val meglio del ve– terano, la ferma può essere breve, l'eserrito di– venta principalmente una " scuola cli guerra ,,, e in tempo di pace il maggior numero di uomini istruiti si trova in congedo. In tali condizioni, lo spirito mi• litarc professionale - tanto caro alle mummie del militarismo e alla parte mercenaria dell'esercito, uf– ficiali e sottufficiali (circa il 7 ¼) - non ha tempo e modo di formarsi: lo spirito del soldato, fatto tale per forza e per breve tempo, non può essere, natu– ralmente, che democratico e llifn1sivo, supergiìt come nvviene in Tsvizzera. Invano tutti i detriti e i pun– telli del passato, il monarchismo, la chiesa, il µrin– cipio d'autorità, congiureranno accaniti contro cotesti effetti del progresso tecnico che, nell'esercito come ( 1) 111Fr1urn1n vi fu lnfll.ttl 1111 tontfltl\"O di tornar(' 11\l'esorolto vo• lontarlo. - In lnghlltcrra soltanto, por moti\•! spo('ln\1.<islml a quella nazione, non fu mili Introdotto l'obbligo gcncrnie del sen·lzlo: !n caso però di 111,·aslone <lei terrltorlo quost'obblli;ro è, a\menò mornl• monte, rlconosc!uto. l'J ll 11rogrosso dello armi da ruol'O dnll'lnvon1,lono della polvere al 1870 è !nforlorc n quello scgulto dal 1870 n(I oggl. Cn tempo l'uso della baionetta o la c11rlcn di eavallcrla dccldH1t110 le battaglie: ogg~ Il solclato spesso non ,·Ntc gll effetti dell'arme ohe l\dope1·a e neppure vedo Il nemico. 1.,anuo,·n armo Il!\ rivoluzionato h\ guer,·a, come Il progresso dolio macchino hR r1,•O1uzlonato l'Jnduslr1a. in ogni ordine e rapporto sociale, trasforma, colla. base materiale, la psicologia stessa del cittadino. Ogni giorno più la coerci,-;ione perde efficacia se non le subentri lo spontaneo consenso del cittadino. La pretesa cli armare il proletariato unicamente per Ja difesa dei heni altrui - di armarlo rontro sP ste.'i:w - diventa ogni giorno più un controsenso e un pe– ricolo: gli indizì eloquenti ne abbondano. Onde la duplice necessità - nelFinteresse stesso delle classi dirigenti -· da un lato, di l'Cndere meno odioso il servizio, diminuendo ht ferma fino allo stretto nec<'s– sario per l'istruzione del soldato; clall'a1tro lato, di far partecipare il proletariRto in sempre più larg,1 misura ai beni morali e matNiali della convivenza, affìnchè, chiamato alle armi, senta di difendere anche qualcosa di proprio. * * * Ma l'obbligo generale del senizio produsse que– st'altro malanno. Prima dell,1 rivoluzione franccsr, a cagione delle lunghe ferme, gli eserciti, anche i piì.1numerosi, consistevano in massima parte di uo– mini maturi, cui si nggiungevano ogni anno piccole quote di giovani volontari, desiderosi cli vita mili– tare. Il rinnovamento annuale non~_.raggiungeva in Francia i 10.000 uomini nei tempi ordinari. L'oziosa, caserma ignora,'a gli effetti deletcrì della immatu– rità fisica degli attuali coscritti. Lo sviluppo dell'obbligo generale, che da noi tende 11d irreggimentare da ogni generazione annuale l l5.000 giovani a mala pena ventenni, sottopone il soldato di fanteria, nelle marce e nelle fazioni, al trasporto di un carico da 26 a 29 chilogrammi, mentre il suo scheletro non ha ancora raggiunto la piena solidità, e mentre il precetto medico-igienico non ammette, per gli uomini maturi, un carico che superi il terzo del peso del corpo. t canone degli amanti cli spor– tismo ippico che sottoporre a eccessirn fatiche i pu– ledri equivale ad arrestarne lo sviluppo e sfinirli anzi tempo. l dispendiosi allevamenti di quadrupNli dello Stato si giustificano per Pappunto con la ne– cessifa di sottrarre al lavorn prococc i coscritti a quattro zampe della inutile e dispendiosissima ca– valleria. Già ho riferito il detto di Roult, maresciallo fran– cese, che potò vedere in azione i due sistemi, quello dei soldati adulti, e quello dei soldati immaturi; " guai al soldato che cresce sotto lo zaino! .,. Xessun medico militare, massime di Francia, che abbia scritto di cose militari, ha taciuto questo gra,,e malanno. r trattati di Organica militare sono pure costrntti ad ammetterlo. (1) Uarruohllnento degli immaturi - aggravato dalle disposizioni, che ho già illustrate, con le quali si incorporano nei reg·gimenti, ogni anno, 16 mila uo– mini palesemente deboli, e da quelle che fanno mi– litare i coscritti sempre molto lontano dalle proprie famiglie - aumenta la morbosità, già per se stessa ~ piì.1energica nella vita militare che nella ,·ita ci– vile,, ( 2 ), dC'i cui effetti ho scritto già nella Critica Sociale, come nell'Avanti! e nel Socialismo. " 'l'uffi {/li igieni.~ti - così Cardarelli in Senato il 10 giu• gno I904 - sono smmlalizzali della grande morbo– ,-;ità che si ha. uel soldato. li fiore della gioventù dù una morbosità al <lisopm di quella della gioventù di lulfi gli altri Stati civili, al disopr<i di quella della rlasse dei giovani operai rhe vivono nelle 11eggioricon– (li.;ioni igieniche ... La morbositù del solda 1 0 è anche superiore a quella dei carcerati. ,, L'on. Celli 1 alla Camera, il 20 dello stesso mese, i□sistern sulla .: ter– ribile diffusione di contagio dall'esercito nella f'ami- ( 1 ) Orgrmlca Cort1ce11J,pag-. 90. i-) 01·gm1ir<1 Corll('ell1, 11ag.H.
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