Critica Sociale - Anno XV - n. 2 - 16 gennaio 1905

CRITICA SOCIALE 29 Oggi, di queste mogli che vanno a gara. a cacciar nel letto del marito delle belle serve non se no tro– vano più: ma passata è pure la spinta economica del fenomeno. Allora, ai tempi di Jacob, la terra era troppa e gli uomini pochi. La donna in tanto valeva in quanto clava figli al marito: se si manifestava sterile, il marito IR-disistimava e l~t poneva in se– conlfa linea di fronte alla sposa feconda. Di qui l'im– pulso di quella a correre al dilettevole riparo . .Da doYe provenissero) poco importava: Pesscnzialc era fornir figli al marito. Gelosia, decorai alterezza) tutti nomi vani quando il motivo economico si sovrappone e reclama le sue di:;potiche ragioni. Noi vedremo quale immenso progresso abbia se– gnato la religione cristiana, perfezionando la dottrina stoica e ponendo a base del matrimonio e della fa. miglia il principio monogamico i e vedremo altresì lfl rivoluzione economica che stava sotto a quel prin– cipio religioso: cioò il passaggio dalla economia a schiavi alla economia libera, determinato dalla pro– duttiviti\ decrescente della terra. Ci premo però rilevare qui come, malgrado la. po– derosa influenza del principio religioso cristiano nel– l'informare le legislazioni e l'opinione pubblica, que– stiultima abbia sempre considerato con occhio assai diverso lo strappo alla fedeltà coniugale, a seconda che questa avvenga per colpa del marito o della. moglie. ~ questa diversità di giudizio è stata così forte che, contro ogni principio morale e religioso, ha spinto la legislazione positiva a reprimere in modo assai diverso l'offesa alJa fedeltà coniugalei a seconda del sesso del coniuge che la commette. Così, per gli articoli 353-354 del patrio codice pe• ,mie, mentre per la moglie basta una sola scuppa– tella affinchè le si possa applicare la detenzione da tre a trenta mesi con relativa multa sino a L. 0000; perchò questa pena si applichi al mal'ito adultero occorre che egli tenga una concubina nella casa co• niugale o notoriamente altrove. Quindi cento strappi alla fede matrimoniale compiuti dal marito con cento donne diverse non bastano per creare la figura giu– ridica dell'adulterio a suo carico. ~videntemente, signori, in questa enorme di– versifa di trattamento dei due coniugi la morale non ha nulla a che vedere: c'entra invece, unico e solo, un motivo economico. E cioè, mentre la moglie con un solo atto d'amore compiuto con un estraneo può introdurre uelhL casa coniugale un figlio cli sangue diverso, perturbando il rigido principio pa– trimoniale su cui si fonda la famiglia odierna, il ma– rito non può produrre un inconveniente di questo genere se non quando frequenta in modo continuato e <tbituale un'altra donna, o tiene addiritturn un faux ménage. Qui pure dunque, in una questione di diritto pub– blico, tutta informata a principi di alta morale e di cristiana religione, Pelemento economico ha. fissato la sua impronta e ha lasciato un segno predomi– nante. . * • Altri esempi del modo con cui Yaria il contenuto della famiglia a seconda che preponderano certi principi economici, noi li troveremo nella evoluzione del concetto dell'autorità paterna, che vien frenata a mano a mano che il figlio, da semplice stromento di JH'Ogressudella famiglia, passa a considerarsi come el€'.mento attivo della vita. dello Stato. Lo vedremo nel concetto dell'autorifa maritale, che si add-0lcisce nel senso di dare alla donna una im– portanza e un'autorità sempre maggiori a mano a mano che) con l'aumentare della popolazione, la sua. utilità come prncluttrice. cli figli diventa. secondaria, di fronte a quella di educatrice e di compagna nella lotta economica, di fianco all'uomo. Lo vedremo nei freni continui che la società pone al padre nella sua libertà. di testare, e questo pure per ragioni economiche, che infrcnano quelle giuri– diche e morali. Dove infine l'elemento economico predomina in modo vittorioso su la concezione e la trasformazione della famiglia, è nel punto in cui lo Stato, che altro non è che un aggregato cli famiglie, considera e re– gola l'unità famigliare, riguardandola come un mezzo regolare, igienico ed economico fJer la propagazione della specie. È sotto questo punto di vista, della creazione e dell'allevamento di forzo umane, che lo Stato stabi– lisce i rapporti famigliari, cerca. di legiferarli e in una. serie di modi se ne preoccupa. Nella politica. elci potere pubblico di fronte alla famiglia, noi possiamo considerarlo a seconda che lo Stato sia a tipo guer1"iero o a tipo imlustriale. )fol primo caso, lo Stato è sempre ìntcres~ato a far aumentare la popolazione. Noi vedremo come questo int<'resse ~i esplica in H.oma; noi abbiamo visto tale tendenza riprodursi in un momento fa– moso dei tempi piì.1recenti. Verso l'epoca. in cui la lotta mondiale contro h1 Francia e la sua Rivoluzione aveva raggiunto il suo punto culminante, quando le domande di nuove truppe crescevano continuamente e i produttori pa– tivano per la mancanza di braccia dft applicare alla nuove macchine, la tendenza delle classi dominanti - osservn il )[arshall -- divenne favorevole a un aumento della popolazione. Questo movimento deJl;t opinione predominante giunse a tale in Inghilterra, che, nel 1"796,Pitt dichiarò aver diritto all'assistenza della patria ogni uomo che l'avesse anicchita d'un certo numero di figli. 11 Facciamo ciel portar soc– corso là. dove sono molti fanciulli -· diceva. il ce– lebre ministro - una questione di diritto e di onore, anzichè ragione di ol)brobrio e di disprezzo. Con ciò si farà cli una grossa fa.miglia una benedi– zione, anzichè un castigo; si traccierh una linea di divisione tra coloro che sono in grado cli provvedere a sè stessi col lavoro e coloro che, arricchita la pa– tria cli numerosi figli, hanno diritto ad aYer aiuto eia essa per mantenerli. ,, Naturalmente questi bei ragionamenti :se no vanno a. carte quarantanove, come dicono i burocratici 1 quando, nella stessa fnghuterra, si chiedono nuovi fondi per l'esecuzione della legge sui poveri. Allora le declamazioni alla Malthus contro la cieca impre– videnza delle classi meno abbienti, di quei misera– bili che si permettono il lusso dell'amore, senza avere i soldi per sopportarne le conseguenze, ap• paiono all'ordine del giorno. Comunque, nel 1806 si avprovò una legge che concedenl l'esenzione dalle tassE' ai padri che aves– sero piì.1di due figli nati in nmtrimonio: legge che viene abolita non appena il gran Còrso è posto al sicuro a Sant'Elena. 11 terribile rivale di Pitt non la pensava altri– menti: Napoleone r, proprio nello :stesso periodo, decideva di mantenere a sue spese 1111 membro di ogni famiglia che avesse sette figli maschi. Natisi che è appunto in questi periodi storici che noi vediamo la morale pubblica - la quale si risolve poi sempre nei concetti utili ai gruppi dominanti esaltare con commovente accordo in prosa e in poesia le dolcezze della famiglia, le miserie del celibato e le gioie che procura una numernsa figliolanza. Così pure oggi, che in Francia - per motivi che a suo tempo vedremo - i matrimoni sono scarsi pro– duttori cli figli e la popolazione si arresta o quasi, aumentando i salari e diminuendo i soldati, tutte le classi dirigenti ritornano all'attacco. Nel 1890, \I.Aera-

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