Critica Sociale - Anno XV - n. 1 - 1 gennaio 1905
CRITICA SOCIALE forme costituite, ed è a quella che deve essere rivolta la principale azione del partitoj ma tutto un altro aspetto del fenomeno si presenta se uoi consideriamo quel mo– vimento in rapporto all'organizzazione preesistente, la cui azione riflessa l'esperienza e la logica hanno inse– gnato di non trascurare. Un movimento sociale che sorge incontra sul suo cammino forme inutili o dannose alla sua espansione, e forme atte ad essere piegate ed utiliz– zate ai suoi fini; esso dovrà trascurare o combattere le J)rime, cercare di far proprie le seconde. 11 principio socialista della conquista dei pubblici poteri contiene implicitamente il riconoscimento della adattaUilità delle forme elettive al moto proletario. Noi non ci fermeremo qui a ricercare lfl ragioni di questa adattabilità delle forme elettive, ma osserveremo solo che iu tale fatto è uno dei più notevoli portati della avvenuta. penetrazione del moderno spirito scientifico nel campo delle lotte so– ciali, e che dai caratteri O\'Unque manifestati dal moto proletario si può oggi affermare che, di tutte le forme presenti, le sole destinate a sopravvivere all'attuale or– ganizzazione sociale sono le forme elettive. Quale è dunque la funzione che tali forme sono destinate a com– piere rispetto al proletariato che sale, e quale è l'azione cbe in esse può esplicare il partito socialista? Alla prima domanda è facile rispondere: è legge ge– nerale di natura che ogai prodotto di un anteriore lento processo di formazione è d'ostacolo o d 1 inciampo alla costituzione del nuovo; la legge d 1 inerzia non domina soltanto la meccanica dei corpi bruti, ma anche la mec• canica del pensiero e della società. La funzione dei vec• chi organi sociali rispetto al moto proletario è di com– pressione e di resistenza. Ma le forme elettive, per la costituzione loro, sono atte, per quanto lentamente, ad essere penetrate dai nuovi interessi e dalle nuove idee, ed è di questo fatto che deve sapientemente valersi l'opera direttiva del partito. Come abbiamo osservato, l'opera di rinnovamento, la neogenesi sociale, scaturisce dalla massa 11011 organizzata; è quindi su questa che dove compiersi per opera del proletariato quella funzione positivamente rivoluzionaria, che è nella società ciò che l'opera geniale è nel pensiero. li partito socialista devia dal suo metodo scientifico se presume di trasportare questa sua opera rivoluzionaria nelle forme sociali costituite e in parti– colar modo nelle assemblee ammiuistrative e legislative. L'opera rivoluziouaria in queste formo di\•enta opera di semplice rivolta, tanto meno capace di toccare il fondo delle cose quanto pili le forme in cui essa si esplica sono emanazione indiretta della grande massa socia,le. Dal momento che un gruppo di rappresentanti del proleta– riato ha preso posto nel seno di un Parlamento o di un Consiglio comunale o provinciale, esso non può più es– sere considerato come corpo rappresentante l'integrale nuovo movimento sociale, ma assume, rispetto a questo, una funzione del tutto secondaria e particolare, la sola che in un dato momento politico è compatibile coll'azione normale della forma in cui si trova. ConBiderando in modo }>articolare l'azione del Gruppo pariamentare socialista, esso - ove non si voglia tener conto di quella franchigia ferroviaria che serve a fare dei deputati altrettanti commessi viaggiatori del partito, vantaggio veramente insignificante e inadeguato al di– spendio di energia che la costituzione del Gruppo ri– chiede·-- non può e non deve M·ere altro còmpito all'in– fuori di quello di vigilare le formazioni grandi o piccole che di tanto in tanto emergono dal moto proletario e s'incuneano nella organizzazione sociale borghese, di cogliere il momento in cui esse sono mature per entrare a far parte dell'azione del Parlamento e, adoperando i mezzi propri di questa forma, preparare e sollecitare l'emanazione de!la legge relativa. Allorchè il Gruppo parlamentare presenta alla Camera proposte di legge che questa, per la costituzione sua e per le correnti che in un dato momento in essa prevalgono 1 certamente non voterà.; allorcbè, per ragioni che non siano la pura diresa di un diritto già goduto ed acquisito, intralcia coll'arme dell'ostruzionismo l'opera legislativa; esso si converte in istrumento di propaganda e di agitazione, assumendo una funzione che non è sua, ma del partito, e compiendo nel Parlamento un'azione, che è legittima ed utile solo quando è esercitata. nella grande massa proletaria. Per rias:rnrnere e per concludere: l'azione socialista, eminentemente rivoluzionaria nel paese, diventa più propriamente riformista non appena si incanala per le forme costituite dell'attuale organizzazione sociale. Ri– voluzione e riforma si sussidiano e si integrano, deter– minando il rinnovamento soeiale. 1-~EIACECERAmCOLA. La Critica Sociale e il Tempo, per l'Italia: anno L. 18, semestre L. 10 - per l'Estero: anno L. 38, semestre L. 19. La Critica Sociale e l'Avanti! costano per l'Italia: anno L. 22, Femestre L. 11 - pei· l'Estero : anno L. 4J, semestre L. 20,50. PER LA RAPPRESENTANZA PROPORZI I. Ingtustizia tlel sistema elettorale maggioritario in Italia. Uno fra. i tanti buoni effetti delle recenti elezioni certo fu quello di avere scossa un po' la pubblica opinione sulla stridente ingiustizia del Collegio uni– nominale in ispecie e del Sistema maggioritario in genere. Del Collegio uninominale si occupò la 1'ribu11a lungamente e con bella insistenza, rilevando come il piccolo Collegio, in quanto forma un fertile ter– reno per i gretti interessi campanilistici e personali, oltre ad essere fomite inesauribile di corruzione e di camorra. denatura il concetto del deputato II na– zionale ,, e sostituisce alle feconde lotte di pro– grammi e di idee le meschine gare acefale, in cui spesso i pili forti intelletti politici soirgiaciono alle petulanti mediocrità quattrinaie. Lft critica al Collegio uninominale, dunque, è per noi sorpassata. Un'ottima introduzione generale sulla Rappresen– tanza proporzionale apparve già in questa Rivista; noi, ora, non dobbiamo quindi che affrontare la di– samina della questione nei suoi hìt.i principali, e perciò, innanzi tutto, esporre la ingiustizia del Si– stema. maggioritario al lume dei fatti, al lume cioè dei dati delle ultime nostre elezioni, in contrapposto ai risultati che si sarebbero ottenuti col sistema " proporzionale ,, di Houdt, attuato nel Belgio. ( 1 ) Ecco una statistica delle ultime elezioni che ab– biamo procurato di rendere, il più possibile, precisa: ( 1) Questo 1w1moRrl\colo è arido e anche non trop))O dilettevole per chi lo lrn scritto e J>Or 0111 lo legge, n enusa spcollllmonto della sua lngornl>rantc nrn.terla statlst1oa. Ln qunll'l pl'lrÒ ò nltrnttanto ne• cessarla, eosl da non 11otersene preso\Jic\ere, cosUtuondo essa la baso concreto. del nostro stuello. (N, d. A.).
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