Critica Sociale - Anno XV - n. 1 - 1 gennaio 1905

CHll'lOA SOCIALI! semplice azione materiale od economica, ma è tutta una complessa ed organica formazione psichica 11ociale; Il proletariato sa della propria esistenza come classe eco– nomica, conosce e prevede la forma ed i limiti dcllll. lotta che deve e può sostenere. Oli schiavi, i s8rvi 1 l'ar– tigianato, conobbero 1>ii1 i loro IJisognì che la loro fun– zione sociale, e la loro salita non poteva essere che soddisfazione dì quelli piutto,tochè attuazione di un ideale umnno; i prolotnrì - e con questa parola non intendo i soli salariati, ma tutti quelli che, sprovveduti di proprietà ereditarin, vivono del loro l&\'0T0 sociale oltre o sopra la soddisraziono dei propri bisogni, inten– dono servirsi della loro azione di classe per eliminare la lotta maleriale e la lotta. economica dal cnmJlOsociale. ~: in questo nuovo carattere del movimento che s'inizia un fenomeno di coscienza sociale, non verificatosi prece– dontemonto nella storia, e in tutto corrispondente alla coscienza dell'indi\'iduo, la quale pure si presenta sol– tanto ad un grado elevato di svilu))pO della psiche ani– male. Un nitro carattere specifico del movimento proletario, dipendente in modo particolare dalle libertà pubbliche insite nella struttura sociale preparata dalla borghesia, è In ))Ossibilità dell'esistenza di uu \'asto partito che quel movimento stimola e dirige: il partito socialista. Errerebbe chi credesse di rinvenire nel JHtrtito socialista una forma sociale già costituita della futura organizza– zione che il movimento proletario tende a determinare. Una forma sociale esiste in quanto deve compiere un'a,doue, ris))Ondente ad un bisogno diffuso nelle masse, rappresentata da un'idea collettiva; una rorma socia.lista dovrebbe rispondere quindi ad uno dei tanti bisogni, ad una dello tante idealità del proletariato, e, rispetto a quelli ed a queste, dovrebbe potere esplicare senza vin– coli la 1Jropria. azione. li parmo socialista non si trova in tali condizioni, poiobè esso non è sorto SOJ)ra una società amorfa; esiste la vecchia organizzazione 1 la.quale monopolizza tutte le possibili azioni sociali: l'esercizio della forza materialo, l'uso della forza economica e, in gran parte, la direzione delle correnti intellettuali. Se– il partito socialista può comJ)iere un'azione, questa è, subordinatamente a molti vincoli 1 esclusivamente aziono psichicn. Questa asserzione potrebbe sembrare strana, data la confusione che spesso si fa fra movimento J)roletario, fenomeno di natura eminentemente economica, e partito socialista j ma si troverà legittima, non appena si pensi alla incapacitit. assoluta in cui si trova il partito dì at– tuare, anche limitatamente aì suoi membri, una qua– lunque, sia pur secondaria, delle idealità. del movimento proletario. Il partito socialista non ha cho una ruuziono transitoria e si svolge nei limiti e nelle forme entro cui l'organizzazione borghese lo costringe; l'etucacia della sua azione è quale può essere l'efficacia dì un'azione intellettuale e morale in un ambiente sociale in cui vjgono ancora l'uso della forza o il monopolio della ric• chezza: l'efficacia cioè di un'azione secondaria e in– diretta. 11 movimento J>rOletario esiste fuori dol partito socia• listn, cd è, rispetto a questo, come la vita rispetto ad una sua possibile definizione e conoscenza logica, come la realtà di fronte alla scienza; quello è un insieme multiforme e continuo di fo.ttl, alcuni dei <1uali avver– titi, i pill sconosciuti all'osservatore; questo ò un in– sieme più o meno organico di teorie e di atti, che il ))emiero rorma. o suggeriirne mano mano cito si ,•iene compiendo la tardi\'J. e.;;perionza dei fenomeni sociali Il partito socialista si ò costituito quando il moto prole– tario aveva già avuto lo sue manHeslnzioni sen ..ibili nella società, per cui in principio, e forse fino ai nostri giorni, esso non ha fatto che accogliere e ordinare un materiale sociale pree~istentc, e il suo sviluppo è stnto rapidissimo; ma è giunto, o è pro<Jsimo, il momento in cui il partito 1 arrivato al mas!'limo s,•iluppo compatibile col presento stato del moto proletario, rallenterà ~ensi– sibilmonle la sua ascega, por progredire pol JJaralleln– mente con questo, necessariamente lento e faticoso. So a tale parlicolare circostanza si fosse po!òìtoben mente, da un lato non si sarebbero tratte, dai ra1>idi progres!'li rii un periodo di formazione, erronee profezie sull'attua– zione di un socialismo a breve scadenza, dall'altro si sarebbero pre\·enuti sconforti cd evitate false interpre– tazioni delle mancnte preannunciate vittorie. Cosl concepitn la struttura e la dinamici~ del fatto sociale che genera i due distinti fenomeni del movi– mento proletario e del partito socialista, molte delle questioni controverse, che ad essi si riconnettono, si pre– sentano nettamente nella. loro posiziono logica. Il dive– nire sociale è fuori delle forme sociali costituite e at– tualmente funzionanti, fuori dei Parlamenti, fuori dei Governi, delle istituzioni loro o del loro pensiero giuri• dico; esso è nella grande mn,;sn umana o nello grandi correnti di interessi e di pensiero che lentamente vi prendono forma e ))otenza. Le azioni che \'engono e-;pli• oate dalle forme sociali costituite sono circoscritte nel mo(lo di e~plicaziono e nel flne loro, poichè nella rorma è già una specializzazione di funzione; non può essere così delle azioni che escono dal fondo sociale, dO\'e non esiste ancora. differenziazione di funzioni e di organi; que~te sono multiformi, volte a milio scopi, con mille direttivo, conteuonti in poteuza tutte lu manifestazioni della società cho da esse dovrà sorgere. Il movimento proletario è integrale, e tale deve essere J>erchè da esso possa scaturire tutta l'organizzazione della futura so– cietà; restringerlo nei limiti cliun'azione sindacale dei soli operai del braccio, dargli come unica arme di lotta, contro le resisteuze delle vecchie forme sociali, l'azione negati \'a del rifiuto al lavoro, cioè l'arresto del più grande fattore di rinnovamento sociale, è un restringere e menomare la sua natura. l~sso è lotta, polchè è lotta la vita, ma non nel senso semplicista di competizione di classi 1 ben~l nel scuso più largo di penetrazione e di costruzione sociale. Il mo\'imento proletario è caratterizzato dalla sua anima 1 intcrnazionnle nel campo politico ed ugua– litaria nel campo economico, e in esso rientra tuttociò cbe a questa nuova formazione del pensiero colletti\'o appartiene o si dirigo. li 1mrtito socialista coordina, stimola, dirige le mani· festazioni che rientrano nell'orbita di quel movimento economico e di quel pensiero sociale, senza presumere di essere tutto il movimento e senza creare ad esso pa– stoie dogmatiche, che inceppano .sempre la spontanea espansività. dei fenomeni naturali. Quando il partito socialista proclama che gli aderenti alle· organizzazioni economiche operaie devono es~ere iscritti al partito, cade in questo errore e mostra dì non a\·ere la concezione positiva della sua funzione in rapporto al moto prole– tario; il quale, se può essere pene~rnto da u11 1 idea con• forme alla sua naturo. 1 non può sorgere che sotto lo stimolo di un bisogno economico, che la società. tutta intera, o non il solo partito, ò capace di dare. Il movimento proletario, come tutti i grandi ratti ca– paci di rinnovare la slruttum dell'organismo ·sociale, viene dunq_ue dalla oscura. massa umana e non dallo

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