Critica Sociale - Anno XIV - n. 20 - 16 ottobre 1904
310 CRITICASOCIALE certo, un traditore - ma BE'hol? Via, Bebel è Bebel: Bebcl ò il martello \legli eretici, Bobel è l'arca dell'nl– lennzn, Bcbel è la colonna di ruoco 1 che guida il pro– lctari:,to tra lo tenebro della società capitalistica o Bebol è contrario allo sciopero generale politico. lo mi ricovero noll 1 nrca, mi nnscoudo dietro alla colonna. I. Prima ch'io la<Jci questo nrgomcnto dello sciopero in tC'-.i, permettetemi però un'ultima considerazione. :Xon v'è un sol J)Untodclla.dottrinnsocialistadal quale pos,a derivarsi una soluzione assoluta del quesito dello sciopero genera.le. 1::ben .. ì una que'ltione graYis'>imn, ma cli talticn, ed ò poi sempre una quc'!tione, e la discus– sione ò aperta oggi, romf' sarà. aperta domani o Jlcr un peu:o ancora, for~e; è probabile n11ziche una soluziono monosillabica non se ne trovi mai. Rinunciando a con– statare che in comJ)IO.'iSO l'opinione socialista si nJ)palcsa contr.u-ia n questa forma di lotta, rlJ)cto però sempre (perchè rip,tere giova): è una questione. Orn ditemi: l• civile che si chiami alla sbarra uno che non ces.qa di essere compagno, so anche si evita ron me~chino studio di chiamarlo tale, a dnr ragione corno di uu delitto di una sua con\·inzlone personale in ma• teria che è tuttora litigioia? ì: questa quella libertà del pensiero senza la quale il socialismo sarebbe mostruoso, se anche si ripromettcìso di emJ)ire a tutti gli uomini og11igiorno la pancia di pa-iticciui? Dove andiamo con questa inquisizione? A un nuovo cattolici-,1110rabbioso, feroce, intollerante, come quell'altro. Ah! non por questo salJ>Ò ,·erso i lidi dell'nnonire, illuminnto da tnnto ideale, il pcn,iero dei nostri grandi: quel J>On'>ieroche era :wanti tutto libertà. E dite ancora (nè crediate cho sia in me una qual– ~insi amarezza): Cosa :-1arebho 1 da\'nnti a voi 1 di me e di qualunque altro riformista meschinello, se avessimo cuore di ferire, di rinne~nro quel che è davvero la dot– trinA, In. pratica, l'opinione, il pensiero socialista uni– versale? So avessimo cuore di prodicnre, ad esempio, che de\'CSI ostare a che lo Stato a&suma l'esercizio dello forrovie o clnre opera perchò lo si lasci alle Compagnie sfruttatrici di inveire contro la municipnliz1.azione dei servizi pubblici locali - di deritlcro le lotte per la elC\•n;dono dei salari, come quello che recano all'operaio solo un \'Rntag-iio apparento di condannare come O.'i· surdo lo leggi protettrici della donna e del fanciullo di go.bollare infine, con ripugnante ipocrisia, per socia– li!'>lllO - e quale l - quel che ò inclividualismo schietto o sbrarato·~ che sarebbe di noi? L1n pensiero maligno mi fa sorridere e non vo lo \'Oglio tncerc. Saremmo pro– bnbilmento riabilitati, abbracciati; ribenedetti, canoniz– zati. 1<: nes;imno ci chiamerebbe a render conto. F: si giurerebbe nel nome nostro. Cosl va il mondo.,. socia– lista. Protc~tntc? Forse cho ciò non è quanto appunto - incredibile, ma vero - abbiamo sott'occhio da mesi, dn anni, nel partito socialistn italiano? JJ. Lo sciopero recente. 1. In secondo luogo mi si domt\nda conto u della dl– '1 :rnppro,•aziono da. mo portata sull'azione prolctnria "O.Henuta in ltalin in questi giorni .,. .Anche qui la formulo. dell'interpello non è felice o, dirò cli più, non risponde o.Ila veritò. lo non ho disappro\'atn l'azione proletaria, ho ammi– rato anzi l'impeto eroico dolla indignazione POJJOlare prorompente di fronte all'ultima oscena violenza di Ca– iStcllu;,zo. Procuriamo avanti tutto,in una causa di stampa per reato di pensiero, corno ò questa mia, di non eam– binro lo cnrte in mano all'imputato. Ilo veduto farlo qualche ,·olta da accusatori pubblici di mala redo; nulfa ò J)IÙ indegno e ingenoro~o. Con tnli metodi ò presto vinto ogni avversario od eliminato ogni contraddittore. La vittorin è facile, ma non ò bolla. So vorrete compiacervi di rileggere o.ICircolo - dacchl• io non lo posso - quella mia lettera, che fu, non cnusa forse, ma pretesto di tanti piì1 o meno sinceri sdegni, il Circolo riconoscerà di elòìscrsi su questo punto iu– gnnnato. lo ho ecritto quel cho ho.pensato e sentito dei Gracchi e dei Catilina abortiti, che hanno pervertito 1 denaturato o rivolto ai loro fini pnzzeschi uu movimento nella sua origino o nella sua spontaneità nobilissimo. Ho detto cli questi Oracchi e di questi Cntilina abortiti, che nbusn– rono <lolln pur troppo ancora ovidento minorità intcl– lettunle o politico. del prolotarln.to. Ilo chiamato questi Orncchi o questi Catilina. abortiti torvi tribuni. (E qui ho a,,uto torto evocando su di loro la immeritata mnestiì. di una immagine augusta). Ilo qualificato di delirio concepimenti politico-sociali-amministrativi, che sono degni J>iuttosto di figurare nella letteratura mnnicomialc, cho non nella battaglia pubblica. delle idee. Questo ò quanto. 2. Ma in tutto ciò io non vedo nemmeno rvmbrn del crimine di lesa maestà proletaria. Oh, che forse quei sedicenti tribuni sono il proletarinto? Comprendo che nd essi importi di farlo erodere; è un mezzo spiccio e comodo, se non onesto, di guadngnarsi In. inviolabìlifà e la incensurabilità. t; porò nuche doloroso elle si trovi chi abbocchi. nesta ìnteso adunque cho il J>roletnriato è fuori di causa, a meno eho non si voglia farmi un processo per l'affare della 1 • minorità intellettunle politica. del prole– tariato italiano w lo non ho :l,•uto, credetelo, vergando questa frase, alcuna Intenzione ingiuriosa. - (t11im11s i11juria11di 1 come si dico nei 'l'l'ibunali. i)Ja, so pur tut– tavia. lo si vuole, sono disposto anche a riunegarJa; tutta In recente storia d'Italia, fino a (]uel gustosissimo par– ticolare dello sciopero prolungato di due giorni per far piacere a un dilettante di rh•oluzione, è là, difatti, cho mi condanna. E veniamo alla giustificazione di quel che è nramente il contenuto della mia lettera, di cui solo mi si può onestamente domandar conto. :l. Ilo detto che II chi ha cinto la spinta o.Ilo sciopero e rovesciatolo per lo vio di Milano II ha perclulo di vista assai presto il punto di partouza, che era stnto la affor– rnnziono della intangibilità. della vita umnna contro lo violenze poliziesche, se anche questo punto <li 1>nrtenza non era stato, 1Jer chi Ila dato la spi,ita, ecc., un pre– testo. Spiegherò prima questo .~e cmche. C'è della gcnto che all'annuncio d'ogni nuovo. pubblica sventura, ill\'CCO che unirsi al rammnrico generale, si frega le mnni, 1>erchè ci vede dentro il germe del patatrac e In spe– ranza di un ordino nuovo o felice. La formola di costoro ò: qua11to 1Jeggio, ta11to meglio. lo ne conosco, tutti no conosciamo; se voi vi gunrdate attorno potete vederne più ctluno; forse qualcuno è tra \'Oi. Sono dei rivoluzio. nnrì di vecchia scuola, che pen'inno cho un piccolo morto può essere una ottima miccia in mano ai vivi. Mi sbaglio? non ce n'è proprio pii, di costoro? se n'ò per• clutn la rnzza? F. sia, non pnrlinmono pili; rimnnga solo a.dunque II che il punto cli vista è almeno stato perduto presto di mira n· Ql1i, \'h'addio, non concedo pili niente a nessuno. Mot•
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