Critica Sociale - XIV - n. 18-19 - 16 set.-1 ott. 1904
CRITICA SOCIALE 281 Molti ritengono che, opponendo lista contro lista piutto~to che uomo contro uomo, la lotta si innalzi nella sfera <lei progran)mi, e se ne av, 1 1rntaggi l'e– ducazione politica del paese. lnveco la facoltà di scrivere più nomi sulla scheda dà. ni:;io all'elettore - ancora. politicamente ineducato e che si tratte rcbbe appunto cli educare - di dare un voto por gratitudi11e, un altro J)Cr simpatia, un terzo dietro pagamento, un quarto pf'r parentela, un quinto per spirito di campanile, un sesto per un barlume di convinzione politica, e così via su tutta la gamma <lei sentimenti e degli interessi non politici quunto più ampia è la base dello scrutinio. I~ i candidati fanno esercizio di ecluc11zionc poli– tica cercando - in tutti quei casi in cui la navicella non può salvarsi che nel 1>orticciuolo della rappre• sentanza della minoranza di gettRrc a mare, più o meno delicatamente, qualche compagno di lista. Anche, la rappresentanza della minornnza si rivela parzialmente ingiusta e spesso illusoria. rntauto non è che il gruppo più forte dopo la maggioranza che può strappar qualche posto; i gruppi minori, anche se, presi insieme, costituiscono una massa rispetta hilc, restano tagliati fuori o son forzati a contrarre fra loro un matrimonio d'interesse, che spesso finisce lt. bastonate. Se poi la maggioranza è assai forte e disciplinata, riesce quasi sempre, con op1)0rtuna manona di schede, a conquistare anche i posti teoricamente riserbati alla. minoranza o a determinare fra i candidati della lista avversa la riuscita di quello più sbiadito, meno temibile, meno ostico alla maggioranza. Tutti questi fenomeni si ,·erificarono nelle elezioni politiche clall' 82 al 92, si verificano tuttora nelle elezioni amministrative (sebbene con minore inten• sità per la semplice ragiono che i posti <liConsigliere comunale sono piit abbondanti o suscitano ambizioni meno ,·iolcnte) e si verificherebbero ancora nello scrutinio di lista a larga base, perchè strettamente inerenti al sistema. La introduzione dello scrutinio a larga base pro– durrà per il partito socia.lista anche il danno imme• cliato proveniente da un'abile manipolazione dello circoscrizioni. Non potendosi prendere a base la pro– vincia, perchè in generale troppo ristretta, nè la re• gione, perchè ogni accenno a dar consistenza a questa espressione geografica o storica fa sulla maggioranza del parlamento l'effetto di un attentato all'unità ita– liana - si ricorrerà a um, circoscrizione intermedia fahbricata ex 110vo, che è quanto dire fabbricata in modo eia circondare i maggiori centri d'infezione socialista con un buon materasso di Collegi ancora e per lungo tempo infeudati al modcratume. 'l'orino, Milano, Genova, Firenze, Boma saranno le prime a venir soffocate dalla Vandea. fo vero che ciò costringon\ il partito socialista a diffondere 111 sua prof}agancla in IOC'aliti\finora tra– scurate, e, se verrà diminuita la. raccolta, verrit in compenso estesa la lavorazione e la sementa. Ma anche eia questo punto di vista 1 che è il solo van– taggioso, bisogna Andar C'a.uti. Il Collegio 11ninomi1rnlo sta allo scrutinio a larga base supergil1 come ht federazione all'uniti,, o come il cielo oscuro disseminato di rare stelle brillanti sta alla via lattea. Sarebbe stata più proficua all'Italia e nl progresso delle idee democratiche l'unitìt o la federazione? Son piì1 helli gli spazi cli cielo constellati o le nebulose i Sarà meglio intensificare la propaganda in pochi centri, percht eia questi si proietti l'esempio, lf\ luce e lo stimolo verso le plaghe oscure, o sarà meglio estendere clap1>ertutto e contemporaneamente la pro· paganda, anche se cli necessità risulti piì1 fiacca? Ron tutte domande, a cui non si può rispondere alla prima, senza un e1mme completo j c1uuue cito il partito ha l'obbligo cli fare se vuol pronunciarsi pro o contro l'annunciata riforma. E non bisogna dimenticare un altro fatto, <1uello cioè che nel Collegio uninominale, per il concentra– mento della lotta su due nomi, i partiti netti for– zano spesso le mezze tinto a decidersi; nello scru– tinio di lista invece, por hl possihilità. cli accozzare sulla stessa scheda nomi cli diversa pro,·enienza 1 lo mezze tinte forzano spesso la mano ai partiti. . .. Comuni ad ambedue i sistemi sono altri difetti, sui quali ordinariamente J)OCO s'insisto: principalis– simo quello che gli elettori, spesso senza accorger• sene, non hanno la libera scelta dei loro rappresen– tanti. Supponete che un partito abbia vinto e gongoli dalla soddisfazione d'avere schiacciato gli avversari. Nel fervore della lotta non ha baciato che a vincerP, che a sostenere i suoi uomini. Quel partito ha i suoi deputati ccl essi dovrebbero essere, se non i rappresentanti del Collegio, almeno i rappresentanti del partito, cioè i migliori, i più desiderati, i pili adatti. Lnvece il partito può accor• gersi, se non vuol chiudere gli occhi, che in molti casi qualche eletto, qualche candidato non era che il candidato di sè stesso, o il candidato di una pic• cola congrega formatasi in seno al partito stesso. Basta talvolta un grup1}etto di pochi amici che sappiano fai· l'articolo e lavorare la piazza pcrchè i comitatoni costituiti per formalità, o successivamente gli elettori, debbano inghiottire un candidato magari contro stomaco. La disciplina cli partito s'impone, e una scissione significa sconfitta sicura. Scelto o subìto il candidato, vien la volta dei <li· scorsi elettorali. Qui bisogna smorzare, saper tacere a tempo, non irritare g-l'indifferenti, 11011 raffreddare gli alleati, in qualche luogo mettere in rilievo il programma, in qualche altro mettere in vista lo qualità personali. La battaglhl elettorale diventa un torneo di scher· midori, richiede abilità tattiche speciali. ed ecco che il bisogno crea l'organo, e nasce il galoppino, questo benemerito giustiziere della corruzione, che intasca per sè gran parte dei denari destinati alla compra degli elettori. Che vien fuori da. questa baraonda, da. <1uesbt corsa cli barberi? Per mezzo di uno scrutinio con· dotto con modi eia bettola escono ruori <IPputati pro– posti dall'intrigo, fedeli o no a. programmi fatti a mezz'aria, a1>pro,·ati dalla metà degli elettori e con mezza fiducia degli approvanti. 11 quadro, che è molto oscuro, si rischiara assai - è doveroso riconoscerlo - quando sono in con– flitto partiti che abbiano una ::ialcla organizzazione politica, ma anche in questi partiti, via via che in– grossano, la d<'signaziono dei candidati divento una impresit delicata e pericolosa. Il partito è, dal sbtem11 1 costretto a sceglier~ un solo candidato nel Collegio uninominale, o un numero definito di candidati nello scrutinio di lista. Invece specie in quei partiti ove abbondano le p~rsone istruite o danarose - ~on pn– rccchi coloro che, pur focenclo gli scontrosi, tente• rebbcro volentieri la sorte dell'umo. ln generale uno non si offende cli esser bocciato dalla massa anonitna degli elettori, anzi non è infrequente il caso cli chi desidera <l'esser boccifllo per non 80J)· portare le noie della carica; ma quel chç ugg-iscc è di non essere stato scelto a candidato. E un po' il caso di diverse ragazzo che abbiano dimestiche1.1.a con un bel giovanotto. Alcune probabilmente non vorrebbero nemmeno sposarlo, mn 11. tutte pi,,ce d'esser candidate e, se cli qualcuna 11011 \'ien posaht la candidatura, quella diventa una ll<'mica. E chi su ije, tmalizzundo t::crii dissidi che scoppiano
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