Critica Sociale - XIV - n. 18-19 - 16 set.-1 ott. 1904

CRITICA SOCIALE 29!) appliC'ato ni prodotti di una Cooperali,•!\ di prorluzione cho fo~!ic formata di tutti gli elementi fHlorcnti alle or• ~anizzazioni o alla Federazione dello Borse. ('ompcrando un og-getto gli operai vedrebbero se porta il lnhfl e riu'-icireb\Je quindi loro facile cli boicottare gli oggetti cho no f0s'iero SJ)rovviiti. :;\Ja nulla, crediamo, si ò poi fatto di ciò. Certo è che l' l,'nion labtl in America ha dato ottimi ri ... ultati, <' che r Cuion mwle 1 so!'!l,ituito ul simbolo della <'Oncorrenza iu ,i,.tema rii produiiono borghese, madf' lii r:n mtm!f, o in h·11[/lmul, C'<'C 1 ha u111L ben piìt alta !::iigni• tlcazionl' 1 poichò attest,L lo ..,forzo f,ltto da~li operai, che qucllr\ merce hanno prodottn 1 ))Or migliorare la loro con,liiion<', e li guarenti.;ce che il miglioramento, per cui l'opera loro costa un po' meno di iUtlore, dì litt?rimo e di stenti, non sarà loro ritolto. Sn<'r:-.. .Le 11rnlaltic 1n•ofe,-.sio11ali m;.,;i111iluleayll iuforlunil, Quu!!i tult~ lC' IC't;;" isl:v.ionicivili proncdono al rhrnr– cimento elci danui s o fferti da~li operai per inrortunio sul lavoro, ma nessurrn, n<I ecreziono di (]UCl!a svlz– zcrn, ha pro\"veduto ai danni dori\'n11ti rlalle relati\'0 malattie proresi;;ionali 1 danni C'hc non dipendono nè dalla ,·olonb'1 1 nò dalla per.~ona, nò dagli ntti dell'operaio, ma. dal mc,ticre ~te:-so eho egli c-;ercitn per conto e a pro– fitto df"I 11ar1rone, il quale quindi dovrebbe metterli in conto ri~chi dell'impresri. La IC>ll!.tC federale sdzzern ,;;ulJo fnhbrirhe del 2'.1mar– zo l "i1'7 prevede la re-;po1l'~nbilitlL dC'll'imprerulitore per le malattie pericolose prodotto in modo certo <'clesC'lu– !iÌ\'O dall'1i..o del piomho, mercurio, ur1rnnico, rosroro, cianuro 1 o composti 1 di gas irrc<:;pirnbili o \'eleno~i, ben· zino, nmbrn 1 nitroglirerinn, carbone. Questo elenco è poi ~tnto notc,,olmente numentnto uel 1901. In l◄'rnncla la presenbziono di un progetto di legg-e del deputato Breton anenutn il 5 dicembre 1901 portb n)la co-.tituzione di una Commissiono extraparlamentare dt deputati, di rappre.::entanli i padroni o gli operai e di ii.:ieni,ti, che ha ora compiuti i suoi lavori. Quanto alla dP{ini2io11e della malattia prores~ionale, la l'ommi,~ione ha escluso dal campo dei suoi studii la tuborcolo-.i, che ò determinata da. cause non particolari a. una data indu,;;tria, nè speciali all'industria :-1fe-.:òia, ma rin tante altre cau-,e comuni ad altre occupazioni; causo che, d'altro ctrnto, ogni giorno diminuiscono <li fronte alie l<'ggi protettive del la\'oro, alle norme d'igiene>, allo i:ipezioni del la,·oro, e che sono spesso intrecciato a(I nitro cau-;o dipendenti lia condizioni srortunataniente comuni nella ,ita operaia: eredità patologica, affanni, alimenta1.lonc difetto1:ia, abitazioni troppo affollate e poco decenti, ~enza parlare dell'alcoolismo e di altri ecce~si. llnnuo inYece il carattere di un vero infortunio sul ln,·oro c·erte into~,;;icaziooi qu,1qi rulminan1i come la ~et– ticemi.a carlJonchiosa, e certi a, \'elenamenti per idroar– seniat11 per idrogeno so1rorato 1 p<'r solfuro cli carbonio. Per In dichiarazione della malattia, la Commissione cre(lette di stabilire soltanto una re~ola generale: che ogni malattia profes1:iiOnale deve e.r;isercdichiarata entro i tre mesi che seguono l'incapncit:\ al lavoro Quanto nlla re-.ponsabilitù, la Commissione ha stabi– lito che il padrone, che a,;;sumc un operaio intemperante, ~saurito dagli eccessi o dalla profes,,ionc, che nde male, IO('I\J)aco di attenzione, cli mo\'imenti ))reciqi e rapidi, o pur nondimeno, senza cercar di cono-.cere queste condi– zioni, o couo:-.cendole 1 l'occupa in un hHoro pcricolo1,o, dere so11portnrne la re;;pori-;alJilità. • In materia di malatti:l proressionale, le due sole do– n.rnr1<I0eho "aranno fatte ~on queste: 1° la maniresta– ziono morbida considerati\ deri\'a d:l uw\ malattia pro– fessionale?; 2° questa malattia profe'l::-ionale è quella che è specifica dell'ultima occupazione del malato? Se I le duo ri,poste sono afferm:itivC', ò l'ultimo paclronC' che sars\ rei-lponsabile. Se, invece, la malnttia attuo le è quella elle ò specif'lcn. di una proreasiono precedente, la rcspon– snl>ilitit di un padrone anteriore potrìt es:-jere ricercata, salvo le pre-.cri1.ioni di legge. l,a nomenclatura delle l)rorcs,;;ioni pcrico!oo,e è riu– sciitl clifHcili:òisima da compilar"i. pcrrhè m:rncano :-.tudii e r;ccreh<' particolari, cosl negli o.spednli come a do– micilio. Intanto venne fls;:;alo un elenco delle industrie in cui il ris<'hio cli intossicazione è sembrato sicuro. 1·10111bo: ·1. Industrie in cui la manipolazione del piombo o lici suoi composti è la ba:òiodolrin<lustria stes,,a o non pub cs,crc evitata. 2. Industrie nello quali la manipo– lazione del piombo non ò che un la.\"oro accessorio e può g'eneralmonte essere liOstituita. dall'uso di un'altrn sostnn,m. .llf'rrnrio. Tra le altre, l'inclustria della pellicceria e dei peli ami. Arsmiro. Colori di anilina, cade o stoffe colornte, im- bn\-.a111azione1 ecc. 8olf11ro di rarhonio. /len::iua, 11ifrobenzi11a, m1ili1111, r,.,; . .:m:r, ecc. l'nfrrri. Pohcri 1111imali: hattitori ,li tappeti, Licrrelhd, card:ltori cli -.eta poh•eri di <'a pelli, prh e piume\ sellai, ~pazzolai 1 ta11pczzieri, cappellai, Hpiu11ucciatori polveri di narra). Poh·cri rngetali: 1101\•cridi carbone, di tabacco, di cotone, di lino e di cn1rnpn, cli IC'gna, di rarino. Polveri minernli: poh·cri di rerro (tngliatori di lime), silicee, di :..ilice e ferro (tagliapietre, ecc.), polveri di ro!-lfati o di silice, polveri di cemento (fabbricanti o trn,;;portatorl cli concimi chimici). Dell'elaborazione di un progetto, che utiliz1.i queqti ri~ultnli 1 si occupa ora In. Comrni-,sionc consultiva dello asslrurn1.ioni contro gli i11fortunil del lavoro. Questo materiale e"posto nel IJ11llclin de l'U/lire <lu Tmrail (luA'liO lfl0-t) J)UÒ es-icro di grao,Ie niuto ngll ,;;tudio,i d ella materia in Italia, dove Ila tempo le orga– niaa:r.ioni proletarie dei varìi mestieri reclamano prov– ,·e dimenti legi:..lativi che li tutelino contro i danni delle malattie ))rores,,ionali, ma dorn nulla fin qui si ò ratto se si eccettui il chinino gratuito pci la\'Ornnti in zona malarica dalla Camera, che nou ha voluto neppure ammettcro il principio del rklrcimento per malattia prorcs!:iion,110. E potranno quegli stu(lii essere intC>~rati drLI contributo che porteranno nlh~ soluzione del pro– blema gli scienziati chiamati a intervenire al Congre:-.so intcrna7ionnle d'i~ienc del la,•oro, che si terrà ))tossima- mente in ~filano. ST1n,. Il 8ociaUsmo e t· •· BcoJ10111isla w L'l·.(·0110misfa di Firenze, nel numero del 4 settomhrc, prende occa~sione dai recenti Co11gre~si sorialisti, e ·"PC· cialmentc da quello di Amsterdam, per parlare della d1sw1io11esocialista. Serondo l'autorevole periodico fiorentino, la realtà ,·crn <lolla situazione dei partiti socialisti ò la <lisunione, mentre tau ti socialisti ri\'Oluzionnrì ran110sforzi continui per trovare la formola, l'ordine del giorno, la delibera– zione che affermi l'unione <li tutti i socialisti. I•: la discussione, dice l' Jt.l·o111>111i~·ta, è l con,cguenza inevitabile ili condizioni d'animo, di tendc11zc individuali differenti, donde deriva uni\ concezione ,·ealistica negli uni e melafl .,ira negli altri del progresso e dei mezzi per <'Onseguirlo. Gli uni (che snrebliero poi i co-.idetti nfon,m;tl) pensano che il collctt1\·j;;;mo non si può in– fiiauraro eia un giorno all"altro, ma occorre renderlo po,sibile con una prepar,tziouc graduale che può avcr.-ii soltanto collabomndo colle altre cl ,s~i alle rirormc pre– liminari. Gli altri (i riroluzimwri) escludono l'utitit:\ pel proletnri!Lto dello riformo ~raduali prep:.iratorie o ri('u~ano di uuir.:!i ad altri partiti por conseguire riforme di utilità immediata. Oli uni, guidati da un senso pr,1- tico lodC\'Olo e insieme da una concc7.iono scientitlca inoppugunbilo - comprendendo l'inanitÌ1. deJle n,;pira.– zioni ri\'oluzionarie e la impossibilitì~ cli ricostruire l'e• conomin sociale senza a,,erc prima. accumulati i mate• riali nece<:;-;:ui - ,•ogliono uscire dalle chiacchiero in– concludenti per agire e produrre qualchecosa di utile alla -;ocietà. e alle cla:i~t lavoratrici; gli altri, invece, amano rc:itare completamente l;;olati dalle altre r,ln<;-.i o aborrono metafl.~icamento da ogni responsabilit1\ e da ogni azione J>ratica. I~ I' 1•:co11omista si nugurn poi bono dei lavoratori, per In HtCll'ìaca1Hn del progrc:i'iO sociale, che la corrente rirormistic,~ debb1t sempre pila prernlcre sull'altra rh·o– luzionflria. Frattanto i rirorrni'lti - malgrado i dclilte– rati dei Congrc.::si naziounli e i11tcrnnzionali - conti– nueranno r~seguire la loro linea di condotta che am– metto un'a1.ione politica in acconto con nitri partiti, qtrnudo <;in po:,9ibite ottenere eia tale collalJoraziono be– nefici :òien,;ihili poi proletariato: o i co,,idetli ri\"oluzionad dOHanno finire per far 1rnrto da ~è, iliolntri di un futuro ignoto, ch'es$i non sanno neanche lontanamente 11resagiro ~on qualche fourtamento positivo.

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