Critica Sociale - XIV - n. 18-19 - 16 set.-1 ott. 1904

CRITICASOCIALE \Tehbc, in og-ui caso, rivestire la forma di lavori Germania fiorì, dopo il 'il 1 non vn·, ma malgr<ullJ le puhl>lici economicamente produtti,•n, quel sussidio suo gesta militari; le quali furono di mero danno. non sarehhe certo necessario, non che per molti ln,•cro, dato e non concesso che le perdite ccono- anni, ma neanche per molti mesi. miche della. Oerrnania por la guerra del '70-'7L siano Del resto, a persu:ulersi della. vanità di quelle sta.te appieno compensate chli cinque miliardi francesi, pnnrc, ba~ta considerare che il congodamento annuo nu lla però ha compensato le enormi speso militari che, della c-lftsso anziana, quantunque si tratti di circa conseguenza di quella guerra, gravano sulla Germania S0.000 uomini, e quontunqnc CS!:IOsi compia nel• dal '70 in poi; salvo che non si voglia sostenere ohe l'epoca in cui i lavori ngricoli stanno per terminorc i commercianti stranieri) nel preferire il prodotto e sta. per cominciare la stagione meno propizia alla tedesco al prodotto francese o inglese, siano spinti, po,·('ra gente, non ha una grande influenza sul mor· non dalla considerazione ciel prezzo più basso, ma CRto dC'l laYoro. I dull1ammirazione per i successi militari . nrr. Prrò dice il quarto soflsmn militarista) gli ap1>a– rC'cclli militari apportano grande utilità indiretta, col diradar le g-ucrre (rf'se più temibili) ed assicu– rarle, se 11011 Yittoriosc, tllmcno onoret'ofmf'nte perdute. NL1lla di pii1 falso. (,'li f'Serriti e le nutrillf forti 11011 allo11{mmno 1 bensì rirhirtmmw lf {Juern. Anzitutto pcrchè, mentre l:1 massa rlcllc nazioni è dh·cnutn 1>iuttosto pacilìcn, le spC'se militari alimen– tano due classi sociali che dalla guerra trarrebbero o gundagni materiali (fornitori) o soddisfazioni mo• rali ( 1) urflciali ; e piì.1 sono g-rossi i bilanci mìlitnri, maggioro è la forza di quelle classi. In secondo luogo 11esistenza. degli eserciti tien desto in tutti coloro (e purtroppo non sono pochi), clw non capiscono i danni della guerrn, tien desto, dico, uno spirito bellicoso, tanto piì.1 vimcc quanto maggiol'c ò l'apparenza di forza del11esercito nazionale. Ogi;i, per esempio, è una fortuna per l'Halia. la gr,rndc eù C\'idente inferiorità d<'l suo esercito ri– spetto a <1uello au3triaco: quell'infcriorit~L trattiene la nrnggioranza della. classe dirigente dcli provocare una guerra. Quanto poi al secondo punto del sofisma milita– rista, nrmrncno ponendo l 1 ipotcsi piì1 favoreYole alla tesi militarista, ponendo cioè cho le spese militari dessero sicurciza assoluta cli vittoria, si potrebbe ricono~cerc benemerenza alcunn negli apparecchi militnri. t>oirhr\ oggi, la soliclariefù economica i11ternazionale e <lh'enuta <·0.-1) stretta che tutte ,,. prrclite economiche sopportate drtl rinto, tutte le .'iJ)f,.:;e ed imlennitit da, es.-10 JJflU ,te, !Wrebl)l'l"0 imlireltamente sopportafe e pri– gafe mu·h,. cl·tl l'incito1·e, P in JJOr-orlil'fl",Wt misura: dalhi diminuita. produzione o dal diminuito consumo dell'uno scguirebl>ero il minor consumo e la minor produzione dell'altro. 1~: ormai terminato, per gli 'htti ci"ili 1 il periodo drlln gnerm fruttuosa. V'è chi conteggia: « spesa sopportata dall'lnghiltcrrn per la con– riuista del 'l'ranswaal sci miliardi; valore del territorio conquistato n volte tanto; dunque quella fu spesa produttiva j ,, senza pensare che l'l"nghiltcrra avrebbe potuto paci• ficamente, in un tempo pii1 lun~o, ma evitando quella spesa che per 1>ochicapitalisti fll gmulagno e per i più degrlnglesi fu 1>erdib. non più com1>e1Bata, a\'rchho potuto annettersi il 'l'rnnswaal, non politi– camente ma Ci!onomicamcnte; o senza pensare che, cl'altr,t parte, la conquista. territoriale del TranswJal a nulla varrebbe da sola 1 senza il complemento della conquista economica. I~ nemmeno vale il cit.ue lo ~viluppo economico della ùcrmania dopo il 1871. Chi gwtrdi i f'atti JJro• fumlr della. storia (cioè gli ceonomiciJ e non i supcr– ficinli (quali i fatti guerreschi), scorge subito che la. l'I l'tlrecihlo ~uglno 11111otrebbero scrh·oro 1111 1entlmonto tstdlt"o– mlUl<irt o &ul d11nnl dn esso arrecati al progrC590 umano. . . . r veri g-randi guadagni economici, nella concor• ronza fra Rtato e Stato, non !:IOnopossibili oggigiorno che con un 1 arme sola: il minor costo cli produzione; armo dinanzi alla quale non v'ò barriera. protezio- 11ista che tenga, nè può rcg-gerc alcuna di quello J)(J1·te o rhiari così Rpesso ricorrenti nei bagolamenli della cosiddetta politica estera; mentre, per contro, a nulla ,·aie il possesso di qu<'lle porte o chia"i, quando la propria produzione' 11011 può reggere alla. COI\Cllrrenzn estera. IX. Se poi 1 si badi bene, abbandonando il f)llnto cli vista borghese della concol'rcnzu tra Stato e Stato, ci innaliiamo nl punto di ,·isbL della solidarietà in– tcrnniionale, allora solo i danni economici e non economici della guerra appaiono in tutta la loro immensitc). I◄: ci si consenta una hrcrissima !rnrentesi a pro– posito dei danni non economici. La guerra, secondo i militaristi, rinvigorisce i i popoli, la pace li effemina. D'accordo: ma quel rigore rolleftiro è una cosa dcsideral,ile? Son ci pare: poil'11è ad ottenerlo si rirhiede anzitutto disci1>lina sociale (senza ht. qu•1le non v'è disciplina militare); e disciplina sociale si– gnifica perfetta sottomissione delle classi dominate alle dominanti e ferrea gerarchia nell'interno delle stesse classi dominanti; o tuLto ciò non si può ot– tenere che con poca libertà, molto senilismo, mol– tissima ignoranza; e tutte queste condizioni presup– pongono un grande sfruttamento economico delle cla~si dominate. Pcit:gio poi se si considera 11altro fattore essenziale ciel ,•igore colletti\·0 1 cioè il disprC'ao della Yita per parte delle masse, sentimento barbaro quant'altl'i mai (e S\'iluppatissimo infatti nei due popoli non certo Ci\·ili che stanno combattendo nell'estremo Oriente), e del quale pl'incipuli radici sono il nessun godimc11to tratto dalla \'ih~ presente e l'illusione re– ligiosa d'una feliciti\ ultrnmondana. X. )fo, anche restando noi punto di \'ista borg-hese, noi riteniamo economiramr11tf ronrenienle pe,· il no• .'-;/rO pttfse precedere gli altri nella rirl11zi1ne degli a1·mr1me11ti. Un ordirl'.\mento, strettamente difcnsh•o, a nazione arnrnta, e senza murnglic Cinesi, si potrebbe otte– nere ad un costo molto miuorc dell"orclinamcnto Sviizcro, il <1ualc è cli g-ran lun:;a il pili economico frtt quelli odierni: poichò la Svizzom spendo 1)Pr ogni uomo cli forza inqurulrafft in gu~rra una somma rh'è lu quarta parte di quella ch0 spcnclianl() noi; t•, se- sprnrlc 1>ocopili di noi pe;· ahitrmfe 1 è perchè <1uella forza ammonta al diciotto per cento della popol:11.ione, e da noi invece al quattro circa. ' l'alo ritlu.done sarebbe senza pericoli per un paese che (come il nostro e come del r e!:ltoqualunque paese dcll'Europ'"-) 110:1 avcs~e nè t.la ùcsiùcrarc co11<1uiste

RkJQdWJsaXNoZXIy